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Riabilitazione totale a carico immediato con Impianti dentali: il Protocollo 'All on 4'

Lo sviluppo della tecnica 'All on 4' ha avuto inizio alla fine degli anni '90 con lo scopo di ripristinare i denti mancanti nei pazienti completamente edentuli senza dover utilizzare innesti ossei e con il numero minore possibile di impianti.

by Dott. Maurizio Ciatti 14-06-2010 18442 visualizzazioni

Fino ad allora infatti la procedura più studiata ed utilizzata era la riabilitazione Toronto-Branemark che prevedeva 6 impianti ed estensioni distali molto lunghe (cantilever). La tecnica All on 4™ è stata messa a punto dal dr Paulo Malo' di Lisbona (CEO della Malo' Clinic) con la collaborazione della prima società produttrice di impianti dentali al mondo questa unione ha permesso lo sviluppo di un impianto apposito e di tutta la componentistica. Al mondo scientifico la metodica è stata presentata con un articolo nel 2003 in cui veniva presentato uno studio retrospettivo. In Italia il primo intervento di All on 4™ è stato eseguito nel 2004.

Le peculiarità della tecnica sono molteplici:


L'utilizzo di impianti inclinati. Questi permettono di evitare le strutture anatomiche come il nervo alveolare inferiore nella mandibola ed il seno mascellare superiore.







Queste strutture nei pazienti con atrofia ossea non permetto il posizionamento dell'impianto richiedendo interventi di rigenerazione che però allungano i tempi di

trattamento ed il numero di interventi chirurgici necessari.






Nel disegno che schematizza una riabilitazione dell'arcata inferiore con tecnica All on 4™ si nota come gli impianti anteriori siano posizionati assialmente e quelli distali inclinati evitando il nervo alveolate inferiore ma allo stesso tempo ottendento un'emergenza protesica posteriore.










Carico immediato
. Utilizzando l'osso anteriore della mandibola e del mascellare che è il migliore per l'ancoraggio degli impianti si raggiunge un'elevata stabilità primaria degli impianti dentali che permettono nella stessa giornata della chirurgia di posizionare la protesi provvisoria avvitata agli impianti.

Questa protesi segue un preciso schema occlusale e permette al paziente di masticare, di sorridere ed avere un bel sorriso. Il paziente potrà subito tornare a ridere, parlare, fare sport, andare al lavoro senza doversi preoccupare dei denti.

Questo provvisorio è realizzato completamente in resina che pone meno stress sugli impianti.

Una volta che i tessuti gengivali saranno guariti e gli impianti osteointegrati (6 mesi) si può procedere alla realizzazione della struttura definitiva all'interno della quale sarà realizzata una travata in titanio con sitema Procera™. Questa darà il sostegno ai denti, la passività assoluta alla struttura e ne garantirà la durata nel tempo.



L'utilizzo di soli 4 impianti . Un numero ridotto di impianti semplifica le procedure protesiche ed il mantenimento del tempo. Risultano infatti più semplici per il paziente le manovre di igiene da effettuarsi con spazzolino e filo (utilizzato in un modo particolare) il filo deve essere passato nei tre punti come indicato 1 nel disegno per detergere correttamente la struttura.
 
Questa tecnica è indicata per tutti quei pazienti che necessitano una riabilitazione completa dell'intera arcata dentale perchè completamente senza denti o che presentano denti non più recuperabili. E infatti possibile nella stessa seduta procedere all'estrazione degli elementi ormai compromessi ed il posizionamento degli impianti dentali e della protesi avvitata agli impianti. E così possibile evitare la dentiera e gli scheletrati.


Quali sono le differenze tra protesi mobile ed la riabilitazione con All on 4™?



La riabilitazione con metodica All on 4™ restituisce un sorriso nuovo, questo è fisso avvitato agli impianti. L'aspetto e la funzione sono il più simile possibile ai denti naturali. Una protesi totale o parziale è un dispositivo rimovibile che ogni sera va rimosso per la pulizia. Queste protesi proprio come la loro definizione non sono fisse possono quindi scivolare o cadere. Per questo motivo si è creato un mercato mondiale di paste adesive che comunque non risolvono completamente il problema in particolare per le protesi inferiori.
All on Four™
fornisce al paziente denti fissi ( protesi avvitata su impianti). Essi possono essere rimossi solo dal dentista, devono essere spazzolati come denti naturali e deve essere utilizzato il filo interdentale.
Ad oggi è la riabilitazione che permette nel minor tempo e con il minor numero di interventi di ripristinare il sorriso più simile ai denti naturali in termini di aspetto e funzione.

Le percentuali di successo di questa metodica sono molto elevate. Studi clinici indicano un tasso di successo protesico del 100%, ed un tasso di successo implantare nella mandibola 99% e nel mascellare del 97-98% . Ciò significa che raramente un impianto può essere perso ma può essere riposizionato. In ogni caso il paziente comunque non deve ricorre a protesi mobile. I pazienti più a rischio di peri-implantite sono i fumatori e quelli con scarsa igiene orale.







Bibliografia:



All-on-4 immediate-function concept with Brånemark System implants for completely edentulous maxillae: a 1-year retrospective clinical study.
Maló P, Rangert B, Nobre M.
Clin Implant Dent Relat Res. 2005;7 Suppl 1:S88-94.

"All-on-Four" immediate-function concept with Brånemark System implants for completely edentulous mandibles: a retrospective clinical study.
Maló P, Rangert B, Nobre M.
Clin Implant Dent Relat Res. 2003;5 Suppl 1:2-9.
Clin Oral Implants Res. 2010 May;21(5):459-65. Epub 2010 Jan 22.

Immediate rehabilitation of the mandible with fixed full prosthesis supported by axial and tilted implants: interim results of a single cohort prospective study.
Francetti L, Agliardi E, Testori T, Romeo D, Taschieri S, Fabbro MD.
Clin Implant Dent Relat Res. 2008 Dec;10(4):255-63. Epub 2008 Apr 1.

Immediate rehabilitation of the edentulous jaws with full fixed prostheses supported by four implants: interim results of a single cohort prospective study.
Agliardi E, Panigatti S, Clericò M, Villa C, Malò P.
Quintessence Int. 2010 Apr;41(4):285-93.

 

Scritto da Dott. Maurizio Ciatti
Varese (VA)