Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 7

Recessione gengivale e diffusa riduzione delle papille interdentali

Scritto da DANIELE / Pubblicato il

Buongiorno, premettendo che attualmente sono in cura da uno specialista di cui ho molta stima, sono tuttavia costantemente alla ricerca di una soluzione al mio problema. ho 36 anni e dopo molti anni di fumo, pulizia domestica maniacale e aggressiva, stress ecc. mi ritrovo oggi a patire una parodontite avanzata. a quanto pare oggi e' in una fase non aggressiva ma ho subito un'evidente recessione gengivale ( parziale esposizione dei colletti ) e una diffusa riduzione delle papille interdentali. oltre che afflitto da preoccupazioni per la mia attuale e futura salute soffro decisamente per la mia condizione estetica che mi crea costante imbarazzo. e' vero che non c'e' soluzione al mio problema? per la rigenerazione delle papille e' indispensabile possederne alcune non aggredite dalla malattia? grazie per l'attenzione. cordiali saluti

Gentile Daniele, il suo dentista al quale giustamente e doverosamente ripone molta fiducia è la persona più indicata per rispondergli o anche per indicargli un parodontologo per un eventuale consulto.

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Caro Signor Daniele, lei ha una gran confusione in testa o non le sono state spiegate bene le sue patologie. Dal punto di vista della classificazione Medico-Parodontale la Parodontite avanzata non esiste. Ci sono altre Parodontiti tra cui la Parodontite Aggressiva dell'Adulto. Questo come terminologia. Poi dice che è in fase non aggressiva. Anche qui il termine è errato. Può essere in fase attiva o non attiva! Infine le recessioni gengivali non hanno niente a che vedere con la Parodontite. Sono due patologie diverse che hanno etiopatogenesi diversa e terapia diversa. Possono coesistere aggravandosi a vicenda ma la Parodontite è una Patologia e la Recessione gengivale è un'altra Patologia. Come si è pervenuti alla diagnosi? Ovvio che dovrei visitarla per esprimere pareri ma è palese dal suo racconto il "miscuglio" di patologie che ha! da quel che capisco lei ha sia tasche parodontali, espressione di Malattia Parodontale, ossia Parodontite che Recessioni Gengivali che non hanno niente a che vedere con la Parodontite e costituiscono una patologia gengivale o mucogengivale che si sovrappone per altri motivi alle tasche parodontali della Parodontite! Entrambe si curano, si devono curare. Le tasche parodontali necessitano di una terapia adeguata che consiste in parole povere a ricostruire chirurgicamente tutti i tessuti che la malattia parodontale ha distrutto, osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo, nel primo caso si ha una rigenerazione, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment ossia con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration, ossia, Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration, ossia, Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF ossia Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa, ossia nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita, nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Per ottenere questo, stavo dicendo, bisogna fare una Visita Parodontale con misurazione delle tasche, una preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling ed igiene orale, modelli di studio e Rx endorali in serie completa e proiezione parodontale e infine una seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche parodontali, le si confrontano con le prime misure della prima visita, dopo che è stato rimosso il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche parodontali col curettage e scaling. Come vede caro signore l'approccio a questa malattia è molto serio e non "alla carlona"! Legga nel mio profilo, cliccando sul nome i miei articoli e pubblicazioni:VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia. POI, sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'. Poi, TRA I MIEI CASI CLINICI, seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it . La recessione gengivale è un "ritirarsi" causando un "denudamento" della radice a partire dal colletto del dente. ATTENZIONE, molti confondono una piccola recessione gengivale con una erosione dello smalto al colletto del dente. Quindi la prima diagnosi differenziale da stabilire è proprio questa. Se fossero erosioni, vanno curate subito con una semplice otturazione estetica ma anche qui bisogna fare una diagnosi differenziale: ossia se siano erosioni in presenza od in assenza di recessioni gengivali, perchè se fossero in presenza di recessioni gengivali, andrebbero curate prima le recessioni e solo dopo le erosioni perchè se no, facendo il contrario, non si potrebbe più curare chirurgicamente la recessione per il semplice fatto che il riposizionamento della gengiva aderente sopra un colletto scoperto non attecchirebbe perchè incontrerebbe il materiale artificiale del composito usato per curare la erosione. Chiaro? Poi chiarito e confermato che si tratti invece di recessioni gengivali, bisogna valutare se queste sono nella compagine della gengiva aderente o se sono già sfociate nella linea di giunzione mucogengivale e nella mucosa alveolare. Mentre la prima gengiva è rosa e aderisce all'osso sottostante e circonda i denti proteggenmdoli dal bolo alimentare e da altri stress ed insulti, la seconda gengiva, violacea, elastica, sottile, che si estende sul fornice della bocca e poi sulle labbra (parte interna), non è adatta ad avere la funzione di gengiva marginale che ha la prima e si crea una patologia che porta alla perdita del dente. Ecco che dal punto di vista funzionale le seconde recessioni descritte (quelle che arrivano od oltrepassano la linea di giunzione mucogengivale), vanno curate con la chirurgia parodontale mucogengivale. Quelle che fossero nella compagine della prima gengiva non vanno curate per problemi perchè non danno problemi funzionali ma solo estetici. E qui interviene il giudizio del Dentista che valuta la armonia della festonatura delle gengive e se questa fosse molto sconvolta, allora andrebbero curate anche queste perchè un cambiamento di forma della gengiva causa sempre un cambiamento di forma dell'osso parodontale causando prima o poi una patologia funzionale dell'unità dento-gengivale. Insomma il concetto è questo: il dente, il colletto del dente, la gengiva che lo circonda e l'osso che la sostiene hanno quiella forma percxhe devono svolgere una funzione. Se perdono la forma, perdono la funzione e se uno dei componenti anatomici detti perdesse la forma, la farebbe perdere anche agli altri componenti. Solo se le recessioni fossero molto piccole, in assenza di erosioni, nella compagine della gengiva aderente, senza alterazione evidente della festonatira e delle forme gengivali e dei suoi rapporti con la corona clinica e con l'osso, allora si può aspettare e tenere la situazione sotto controllo con igiene orale, pulizia dei denti professionale in stidio e a domicilio, curettage e scaling di mantenimento e visite periodiche di "sorveglianza". Legga nel mio profilo cliccando sul mio nome tutte le pubblicazioni mie che inziano con la parola Recessione e legga anche "Chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale" che le spiega tutto. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale. Ciò detto il Laser non serve assolutamente a niente! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
CONTINUA A LEGGERE
daniele130312.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Ci sono delle situazioni in cui la chirurgia parodontale ha anche una valenza di chirurgia plastica estetica. Forse si possono fare degli interventi che rimettano giu la gengiva al posto suo. Magari fosse .. operabile.. Questo risolverebbe molti suoi desideri. Ma se si può fare o meno lo può dire solo un chirurgo parodontale. Nella sua città ci sono maestri in questa branca

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Purtroppo non è possibile ricostruire le papille. Ne riparli con il suo professionista e valuti con lui quali soluzioni ci sono per risovere il problema estetico.

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Gentile Sig. Daniele, esistono delle tecniche che servono a correggere inestetismi come i suoi. Però hanno bisogno di presupposti anatomici per essere attuate. Non conoscendo la sua situazione non è possibile darle un suggerimento. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Sig. Daniele, la sua domanda porta termini e descrive situazioni non corrette, sarebbe meglio che faccia mettere per iscritto una corretta diagnosi, per poi riparlarne.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Daniele, è possibili recuperare con la chirurgia muco-gengivale alcune recessioni della gengiva. Occorre però una situazione clinica che lo consenta. Magari la sua è tra queste. Ne parli con il suo dentista. Cordialità.

Scritto da Dott. Michele Caruso
Treviso (TV)