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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 6

E' possibile che sia un ascesso gengivale?

Scritto da sabrina / Pubblicato il
Salve Dottori, vi spiego la mia situazione. Lunedì scorso ho iniziato ad avvertire un fastidio (soprattutto da contatto) su un premolare su cui ho fatto un'apicectomia (retrograda) sei mesi fa...ma non ci ho dato molta importanza, poichè il mio dentista, a suo tempo, dopo l'intervento, mi disse che nei messi successivi avrei potuto notare dolore al dente avendo comunque un forellino nell'osso, terreno fertile per batteri provenienti anche dai denti adiacenti, e che quindi avrei dovuto prendere l'antibiotico per ridurre qualsiasi infezione. E in effetti, dopo due mesi dall'intervento ho avuto un episodio di dolore fortissimo, pulsante e nevraligico al premolare adiacente, calmatosi poi nell'arco di 3-4 giorni con antibiotico e toradol. In quell'occasione, il dentista, temendo fosse fallito l'intervento di apicectomia, per avere una verifica, mi fece una lastrina che, invece, non rilevò alcuna carie nel premolare in questione ( e neanche nel molare successivo) ne' tantomeno una recidiva di granuloma nel 1° premolare oggetto di apicectomia. Quindi suppose che una infezione, infiltratasi probabilmente dal settimo dente, ricoperto di tartaro ma comunque anch'esso senza carie, mi aveva portato questi sintomi dolorosi. Per i mesi successivi non ho avuto alcun problema, fino, appunto, a lunedì scorso. Ho iniziato ad avere un fastidio, come le dicevo, al premolare operato, non un dolore ma un fastidio da contato con il premolare inferiore. Mentre, guardandomi allo specchio, osservavo il dente per vedere se avesse della carie evidente, ho notato che il settimo dente era invece ricoperto di tartaro in maniera esagerata (con la gengiva molto arrossata e un filino di sangue proprio sul bordo...) e con esso anche i denti davanti presentavano tartaro su tutta la superficie (interna ed esterna)...tutti tranne il primo premolare. Premetto di avere una accurata igiene dentale..uso sempre il filo interdentale e periodicamente il colluttorio..ma ho il palato talmente stretto che difficilmente arrivo agli ultimi denti in modo tale forse da eseguire una pulizia eccellente..e, probabilmente per questioni genetiche, nonostante le cure e le accortezze, ho sempre sofferto di carie ai denti. Comunque, e forse qui ho fatto una cavolata, per cercare di togliere quel pò che riuscivo ( pur sapendo che solo un igienista dentale sarebbe potuto intervenire), ho fatto 2 lavaggi dopo colazione e dopo pranzo con spazzolino e bicarbonato..insistendo e spazzolando davvero tanto...con vigore sui denti..tant'è che ho perso molto sangue dalle gengive...cercando, però, di non sfiorare il premolare che da 1 giorno mi dava fastidio. Lì per lì, finito il lavaggio, ho notato solo che in alcuni punti, la gengiva mi pungeva...come fosse tagliata..ma non mi usciva comunque più sangue. Nelle ore successive ho iniziato ad avvertire...in crescendo, un dolore forte lungo la gengiva dei denti che avevo maltrattato misto a bruciore forte e anche fastidio allo zigomo con lieve lacrimazione dell'occhio. Specifico che il dolore che ho provato era lo stesso dolore provato al risveglio dall'intervento di apicectomia..nel senso di un dolore non solito, ossia nevralgico da granuloma o altro (cioè, il primo premolare continuava a darmi il solito fastidio)..ma il dolore adesso era più gengivale..interno..osseo..da trauma insomma. Senza chiamare il mio dentista (purtroppo non viviamo neanche più nella stessa città) ho pensato comunque di prendere, come mi raccomandò a suo tempo, l'antibiotico (zimox da 1 g)..e per alleviare il dolore ho preso la novalgina, che comunque non mi ha fatto effetto. Arrivata la sera, sono andata a dormire, ma la notte l'ho passata in bianco, avendo praticamente sempre dolore..quello stesso dolore..accentuato anche dalla posizione supina. Verso mattina, forse per effetto dell'antibiotico preso alle 19 del giorno prima, ho avvertito un leggero miglioramento e un rigonfiamento rosso lungo la gengiva, quindi non localizzato in un punto ben preciso, ma lungo il tratto dei denti che avevo spazzolato. Specifico però, e questa è la cosa che mi lascia dubbi, che così come il dolore avvertito, anche il gonfiore non erano (e non sono) localizzati sulle gengive strettamente vicine ai denti, ma sopra sopra..quasi nella piega della guancia, ma sempre verso il lato dell'arcata. Ancora adesso ho gonfiore rosso scuro lungo questo tratto di gengiva, che mi porta anche ad un rigonfiamento del viso in quel punto e, a tratti, fastidio allo zigomo corrispondente. Il dolore, ormai sono la terzo giorno di antibiotico, non ce l'ho più, si è andato pian piano placando proprio con l'antibiotico; in effetti da quel risveglio con il rigonfiamento, che pensavo fosse un ascesso sinceramente (ma ho i miei dubbi, perche non ha proprio le sembianze di un ascesso) Ora vi chiedo, cortesemente, è possibile che sia un ascesso gengivale? o piuttosto un edema o riversamento di sangue dovuto al forte sfregamento con lo spazzolino sulle gengive? Specifico che da martedì, il dolore non ce l'ho più..ma il gonfiore è sempre lì...anzi a volte noto che la sera si attutisce, ma la mattina mi sveglio poi col viso di nuovo gonfio. Cosa pensa che sia accaduto? Dimenticavo di dire che il rigonfiamento parte dal settimo dente (non ho più il dente del giudizio, che mi fu estratto tanti anni fa) e arriva sopra ai segni che restano dei punti di sutura dell'apicectomia..quindi sopra al primo premolare che mi dava fastidio...e lì il rigonfiamento si fa un pò più grande. E mi duole solo se lo tocco.. Vi ringrazio per l'attenzione e le risposte. Cordiali saluti.
Cara signora Sabrina, buongiorno. Mamma mia, quanto si studia "maniacalmente"! Quante supposizioni, descrizioni minuziosi. Inutili! Premesso che il tartaro a quel che ho capito è stato visto anche dal suo Dentista e non ha provveduto all'Igiene Orale Professionale, non si capisce per quale motivo e premesso che Le auguro che per apicectomia si sia inteso una "Retrograda con sigillo apicale preparato a "becco di flauto" (detta impropriamente apicectomia e non nel senso di una apicectomia come intendono in genere, con tutto ill rispetto, i Chirurghi maxillo Facciali, ancorati ancora a vecchi concetti, superati per la cura di osteolisi periapicali. Detto questo e detto che dire ascesso gengivale non significa niente, basta andare dal Dentista che però faccia una Visita Clinica, Semeiolgica, Anamnestica, Strumentale e con Rx endorali, completa e Colta. Questa Visita deve avvenire nell'ambito di una doppia visita. Ossia, bisogna visitarla clinicamente con due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Si valutano anche le Recessioni Gengivali Presenti che, se sintomatiche e se raggiungessero la linea di giunzione mucogengivale che separa la Gengiva aderente dalla mucosa Alveolare, devono essere curate.Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica, comprensiva ovviamente anche di prove termiche e valutazioni delle disclusioni Gnatologiche e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti. Legga nel mio profilo "Visita Parodontale" che poi non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che mia Figlia Claudia ed io facciamo sempre per qualsiasi motivo fosse venuto da noi un paziente! :) Legga anche "Gengivite" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e quanto altro volesse delle numerose pubblicazioni che troverà, tra cui le numerose pubblicazioni sulle Recessioni Gengivali. Come vede affrontare il suo "problema" è meno semplicistico di quanto apparirebbe ad una superficiale e frettolosa valutazione! Nel contempo si tratta però di una Visita normalissima e che tutti i Dentisti dovrebbero fare di Routine! In bocca al Lupo e Cari Saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Sabrina, non è lei che deve far diagnosi ma il suo odontoiatra, lei deve solo chiedere di essere curata completamente per poi essere dedita alle visite semestrali di controllo, curare un singolo dente lasciando tartaro e gengivite o altre patologie orali non è di questi tempi, oggi l'odontoiatra oltre curare sa come prevenire tutte le patologie del cavo orale.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Sicuramente qualcosa che non va nella zona che va da molare a premolare c'è. Probabilmente, da quello che descrive, la problematica è di tipo parodontale (lei parla appunto di "ascesso gengivale") ma per quanto la sua descrizione sia minuziosa (seppure non chiara sotto diversi aspetti) senza una visita clinica dettagliata e relativi esami radiografici mirati, darle una risposta esauriente non è possibile. Non ricorra al fai-da-te e, se non ha la possibilità di andare dal suo dentista per ragioni di distanza, ne trovi uno più comodo e vicino, ma ci vada per evitare che il problema peggiori e possa portarla alla compromissione seria o perdita di elementi dentari.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Senza visita difficile dire, possono essere diverse cose come i colleghi precedenti hanno scritto. Quello che Lei descrive: il gonfiore non erano (e non sono) localizzati sulle gengive strettamente vicine ai denti, ma sopra sopra..quasi nella piega della guancia, ma sempre verso il lato dell'arcata. Non fa escludere un permanere della lesione endodontica del dente trattato o di quello vicino. Il dolore parodontale non arriva lassù. Saluti 

Scritto da Dott. Daniele Tonlorenzi
Carrara (MS)

Gentile Sig.ra Sabrina, molto difficile dare un parere. Vi sono però lati oscuri. Mi pare strano affermare che possa avere dolore per batteri provenienti dai denti vicini. Prima di una apicectomia la bocca va pulita professionalmente ed eliminati eventuali problemi parodontali. Poi due mesi dopo ha visto un dente ricoperto di tartaro ed non è stato fatto nulla? Mah! Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Intanto non si fa autodiagnosi e automedicazione. I farmaci vanno prescritti dal suo medico odontoiatra, che però se in visita si vede tartaro e non si provvede ad organizzare una seduta d'igiene professionale la cosa mi preoccupa. I richiami d'igiene devono essere programmati, a maggior ragione dopo un'intervento di chirurgia orale. Deve essere di nuovo visitata e fatta una diagnosi della patologia in atto.

Scritto da Dott. Sandro Compagni
Latina (LT)