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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 10

Perchè esistono le recidive?

Scritto da Paolo Roberto / Pubblicato il
Perchè esistono le recidive? Mi spiego meglio: sono sotto trattamento ortodontico e non riesco a capire perchè, terminato tale trattamento, il rischio di una recidiva è molto alto (è quanto mi pare di aver capito). Se si è lavorato per tutto questo tempo per portare i denti in una certa posizione, perchè immancabilmente si verifica una recidiva rischiando addirittura che i denti tornino tutti nella posizione di partenza? E' così sicuro che ciò avvenga? Poi, una volta terminata la terapia, quali metodi di contenzione ritenete più affidabili? (di questo ovviamente parlerò anche e soprattutto con il mio dentista verso fine terapia, anche se comunque mi ha già consigliato qualche metodo) Grazie a tutti
Caro Signor Paolo Roberto, ma si rende conto, con tutto il rispetto che lei parla di una disgnazia non specificata, senza precisare la diagnosi di partenza e quella di arrivo e vorrebbe sapere perchè potrebbe verificarsi una recidiva e addirittura che tipo di contenzione? Sarebbe come chiedere come mai si muore in un incidente stradale o camminando per la strada o tranquillamente dormendo nel proprio letto e come lo si possa evitare! E' ovvio che bisogna sapere prima il suo stato di salute, che malattia avesse o non avesse, a che velocità va di solito in auto, che viabilità percorre se ad alta concentrazione di auto o no, se con curve e di che tipo e poi forse si potrebbe fare anche una ipotesi statistica! Dal punto di vista medico è come se chiedesse , dopo avere avuto un infarto o una influenza o una sua complicazione broncopolmonare o una aritmia cardiaca tipo fibrillazioni atriali se e quando e come e perchè si potrebbe ripetere e come fare per evitarlo. Ma qui addirittura si potrebbe anche discuterne perchè almeno c'è una diagnosi. Disgnazia in generale non è una diagnosi. Ne esistono tante e tante, ma tante che non ne ha neanche idea! Tantovero che bisogna fare un ceck up ortodontico ed una analisi cefalometrica e foto e stereoradiografie volumetriche e modelli dsi studio e simulazioni per fare diagnosi ortodontica! Il suo Dentista le avrà certamente fatte e a Lui può porre questa insolita ma interessante domanda! Il Dizionario Medico Treccani, recita e riporto "Recidiva: è la riacutizzazione di un processo morboso in via di guarigione, o apparentemente guarito; Le recidive possono essere presenti in varie malattie sia per difetto di guarigione in rapporto al trattamento effettuato, sia per la gravità del fenomeno considerato." Aggiungo che nelle patologie Ortodontiche (Disgnazie), in linea di massima, esiste una ben precisa causa che ha fatto malposizionare i denti o lo scheletro che li sistiene ed accoglie. Se ai denti si applicassero delle forze per muoverli e riportarli nella loro posizione giusta con gli "apparecchi ortodontici" senza preoccuparsi di eliminare questa causa che li ha fatti spostare in modo anomalo e, anche se trovata ed eliminata, non contenerli in quella posizione, ecco che si ha la recidiva! Spero di averla fatto contento e di avere soddisfatto la sua curiosità, anche se specifico che noi siamop qui per alleviare le sofferenze dei pazienti e non come una "enciclopedia giornaletto" da sfogliare a proprio piacimento. Tuttavia ho risposto per educazione e Professionalità! Spero che lo apprezzi, almeno!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Paolo, i denti sono sempre in continuo movimento, infatti hanno un articolazione chiamata gonfosi che permette il movimento ortodontico dei denti, se fossero fissi avremmo tutte le complicanze che da l'implantologia. Raddrizzare esteticamente i denti significa andare contro madre natura, che negli anni è riuscita a stabilire molti rapporti tra i denti e le formazioni scheletriche che li sorreggono, senza trascurare le articolazioni di rototraslazione che permettono movimenti particolari di apertura e chiusura. Se in ortodonzia riuscissimo sempre ottenere il 100%, cioè un perfetto coordinamento articolare in equilibrio con i rapporti ossei e con forze bilanciate, non occorrerebbe nessuna contenzione. Nel suo caso a distanza non possiamo stabilire la miglior contenzione perché non abbiamo la minima conoscenza del caso.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

La posizione dei denti non è casuale, ma è la risultante di componenti anatomiche, funzionali ed abitudini del paziente. Un trattamento ortodontico mira a risolvere le problematiche occlusali cercando di intervenire, possibilmente, anche sulle cause che le hanno generate, minimizzando, così, il rischio di recidiva. In ogni caso possiamo stimare il rischio di un'eventuale recidiva in base al tipo di soluzione che riusciamo a dare al nostro caso ortodontico. Piccoli affollamenti nella zona degli incisivi inferiori sono piuttosto frequenti e, secondo molti autori,"quasi fisiologici". I tipi di contenzione sono numerosi e vanno selezionati caso per caso. Cari saluti, Dr.Roberto Del Rosso, Specialista in Ortognatodonzia, Terni
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Scritto da Dott. Roberto Del Rosso
Terni (TR)

Gentile signore, il motivo per cui esistono le recidive è che gli ortodontisti, salvo poche eccezioni, non fanno diagnosi causale. Mi spiego meglio. LA muscolatura della bocca esercita, tra le tante, la funzione di modellare le arcate dentarie. Quando questo non avviene si creano vari tipi di malocclusioni, dipendenti da quale è la muscolatura che funziona male. Pensi che la lingua, da sola, è costituita di sedici diversi muscoli e che la alterazione di funzione degli stessi è il massimo motore della alterazione di forma. Chiunque può capire che, se correggo la forma delle arcate dentarie, vado contro le forze muscolari che hanno generato il danno. Se la spinta muscolare non è molto alterata e il trattamento ortodontico avviene in un periodo ragionevolmente lungo, la bocca ha la possibilità di conformarsi e i muscoli di adattarsi alla nuova forma nel frattempo che l'osso cresce. Il problema è che se non si misurano i muscoli prima del trattamento, non si sa nulla di ciò che accadrà. Sessanta anni fa, per ridurre il problema è nata la Terapia Miofunzionale con lo scopo di trattare i muscoli prima dell'ortodonzia in modo che i muscoli stessi divengano un apparecchio ortodontico vivente. Studiando i muscoli ci si è inoltre resi conto che la disfunzione linguale impedisce la stimolazione del più importante nucleo dell'encefalo ( che riceve informazioni soltanto dalla bocca). Rieducando la bocca si vedono così migliorare le secrezioni ormonali, la postura, l'attenzione, la memoria, il sonno, le problematiche come cefalea, lombalgia, cervicalgia e tanto altro. Ti premetto che non si tratta di supposizioni di un pazzo, ma di studi condotti da anni in dipartimenti di neurofisiologia. Saluti Antonio Ferrante
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Scritto da Prof. Antonio Ferrante
Nocera Inferiore (SA)

La recidiva purtroppo avviene molto di frequente perchè molte delle fibre che sostengono il dente non vengono distrutte durante la terapia ma solo si allungano. Certuni, pochissimi per la verità tagliano il dente posizionato nella giusta sede con un bisturi speciale e questo non dovrebbe più spostarsi. A parte i rischi che questo procedimento presenta e che io non ho praticato che solo nelle derotazioni dei canini: allora le fibre ossitalamiche sicuramente non si riassorbono ed è indispensabile.
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Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)

Gent. sig. Paolo, sono daccordo con quanto dice il collega Ferrante, che cioè molti ortodonzisti non fanno diagnosi causale. Fare ortodonzia non significa mettere i denti diritti cosi come piace al dentista o al paziente, ma significa metterli li dove in quella bocca di quella certa persona che ha determinate strutture ossee e muscolari restano fermi, perchè le tensioni muscolari ed i movimenti della bocca, (soprattutto masticatori),non tenderanno a spostarli, a meno che non sopravvenga una nuova causa. Quindi se si è tenuto conto di tutto questo la recidiva non è la regola. E' bene per correttezza avvisare il paziente che questo potrebbe avvenire, ma la probabilità che ciò avvenga è proporzionale alla correttezza del lavoro fatto. Se si insiste più di tanto sulla possibilità di avere una recidiva è forse perchè non si è tanto sicuri di quel che si è fatto.
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Scritto da Dott. Salvatore Medaglia
Caserta (CE)

Gent.mo sig. Roberto, come altri colleghi le hanno già detto i denti sono in "movimento" per tutta la durata della nostra vita. In tutti i trattamenti ortodontici vi è il rischio di una piccola recidiva, che va intesa come la possibilità che a distanza di qualche tempo i denti non siano allineati esattamente come quando si è terminata la terapia ortodontica. Se il trattamento è stato ben progettato lei dovrebbe comunque conservare quelle chiavi di occlusione (cioè l'ingranaggio tra i denti) che permettono un corretto funzionamento della bocca.
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Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

La recidiva dentale è una spada di damocle per gli ortodontisti. In poche parole , i denti vengono spostati dall' ortodontista per motivi estetici. Molto spesso si tralascia la parte funzionale dei denti, e perciò se non si considera la funzione masticatoria dei denti, ma solo la loro statica, si possono avere recidive, ovvero i denti si rispostano. Noi mettiamo i denti tutti belli e allineati, ed il paziente è contento. Ma quando questi denti in questa nuova posizione iniziano a funzionare, molto spesso, la loro nuova posizione non va d'accordo con la loro funzione. Funzione ed estetica molto spesso seguono due strade parallele che non si incrociano.
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Scritto da Dott. Gino Perna
Roma (RM)

Buongiorno le recidive possono avvenire ma questo non perchè l'ortodonzista non è stato in grado di prevenirle, in quanto il dente non si trova ancorato al alveolo in modo permanente ma è sospeso in questa sede ed è agganciato all'osso per mezzo di fibre periodontali che ne consentono allo stesso di attutire gli urti che il dente è costretto a subire durante le normali attività di masticazione o di vita. Se queste non esistessero il dente potrebbe rompersi sotto carico masticatorio e nel caso lo si debba estrarre per qualsiasi problema la sua avulsione sarebbe un seri problema. Tornando alla sua domanda lo spostamento del dente che avviene in ortodonzia se eseguito correttamente con le forze appropriate fa si che si riduca lo spessore osseo nella direzione di spostamento del dente mentre dalla parte opposta si ha un allungamento delle fibre periodontali ed un parziale vuoto dato dall'alveolo che ora si deve rimaneggiare in quanto l'osso deve riempire tale cavità venutasi a formare, se questo non avviene le fibre essendo elastiche creano un effetto elastico sul dente spostando il dente nella direzione opposta allo spostamento fatto dall'ortodonzista, questo sopratutto avviene quando si fanno rotazione del dente, infatti è consigliabile fare una iper rotazione dell'elemento cosi si può ovviare a tale inconveniente. Le spiegazioni non finisco qua, ma le dico che se il suo medico ha predetto questa possibilità di spostamento, si fidi di Lui perchè a mio parere sta operando nel benessere del paziente cioè suo non si preoccupi ha vagliato tutti gli inconvenienti e li ha posti alla sua attenzione, a mio parere lavora con giudizio.
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Scritto da Dott. Fabio Vaja
Milano (MI)

Perbacco che bella domanda! Io credo che la risposta vada cercata nel fatto che i denti (allineati o meno) si trovano SEMPRE E COMUNQUE nella posizione in cui "Madre Natura" ha fatto meno fatica a posizionare, ovvero nella posizione in cui tutte le forze di masticazione, le forze dei muscoli mimici, della lingua (etc etc etc) si annullano. E così deve essere, altrimenti i denti non starebbero in quella posizione ma continuerebbero a spostarsi. L'ortodonzia quindi non è quella scienza che deve "spostare i denti" ma è quella scienza che deve "spostare i denti fintantochè non si verranno a trovare nella posizione di equilibrio". se non si raggiunge questa posizione, i denti si muoveranno di nuovo causando la recidiva. Il problema è che se si parte da una situazione di equilibrio con malposizione per arrivare ad un disequilibrio con posizioni dentarie corrette, il risultato può essere solo uno. Scopo del gioco è quindi arrivare ad avere equilibrio e corretta posizione, ma non sempre è possibile, e allora entrano in gioco le contenzioni. Spero di esserle stato utile. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)