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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 7

Cure ortodontiche per agenesia incisivi laterali superiori

Scritto da Emanuela / Pubblicato il
Mia figlia di 20 anni ha un’agenesia degli incisivi laterali superiori, attualamente conserva i denti da latte tramite un incollaggio. L’ultimo consulto ci dice che l’osso dell’incisivo dx è praticamente inesistente. Le soluzioni prospettate da attivare in tempi brevi sono: 1. CURA ORTODONTICA (PER DUE ANNI) SUPERIORE PER ACQUISIRE PIù SPAZIO ED INFERIORE PER RADDRIZZARE IL SOVRAFOLLAMENTO, INTERVENTO DI INNESTO DELL’OSSO E IMPLANTOLOGIA, 2. CURA ORTODONTICA COME SOPRA PER 6 MESI E MARYLAND. Mia figlia propenderebbe per la soluzione 2 x tempistica in quanto ha un’obbligatorietà di frequenza universitaria che la condizionerebbe nei controlli periodici. Desidererei sapere: a. se detta soluzione porterebbe a risultati estetici buoni; b.l a durata degli stessi; c. Se il ravvicinamento dei canini al posto degli incisivi potrebbe essere preso in considerazione visto il sovraffollamento dei denti nell’arcata inferiore (è stata esclusa dall’ultimo consulto fatto). Grata per la risposta alla presente saluto cordialmente. Un mamma in ansia
Purtroppo se riferisce un deficit di osso nella zona dei laterali non e' ipotizzabile in quanto i denti non viaggiano in zone prive di osso alveolare . Sembrerebbe quind che la soluzione proposta sia la piu' conveniente . Si rassegni sui tempi!...

Scritto da Dott. Costantino Volpe
Salerno (SA)

Gentile paziente, cerco di analizzare secondo logica le due soluzioni.

L'ortodonzia, per acquistare più spazio e raddrizzare i denti, ha una sua logica e non sto qui a disquisire sulla diagnosi. Quello che non capisco è perchè, nel caso di un ponte incollato, questi anni da due diventano 6 mesi. Proprio mi sfugge la logica.

La soluzione intervento sull'osso e implantologia, se ben eseguita, è più soddisfacente e duratura della soluzione ponte incollato.

Il riavvicinamento degli incisivi e la loro modifica di forma è una soluzione che può essere presa inconsiderazione, ma non per le ragioni che dice lei. Solo l'ortodonzista, un valido ortodonzista può indirizzarla sulla scelta fra le due strade ortodontiche. Si ricordi che oltre ad essere allineate, le due arcate devono combaciare fra di loro correttamente e solo lo specialista potrà dirle quale è la strada praticabile. In bocca al lupo. Dr Sergio Formentelli - Mondovì - CN

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Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)

Confermo quanto ribadito dai colleghi: l'ortodontista di solito sa bene quale soluzione e' migliore per ogni singolo caso...inoltre riferisce un sovraffollamento dell'arcata inferiore e quindi anche per questo sembra non ipotizzabile in questo caso "ravvicinare i CANINI"...  (OLTRE CHE PER LA SCARSITA' DI OSSO RIFERITA...). Per quanto riguarda la tempistica non credo che in 6 mesi ipotizzati si possa raggiungere la occlusione desiderata! Tenga inoltre presente che comunque i maryland sono sempre a "rischio di scementazione" e bisogna prestare un po'di attenzione durante la masticazione...personalmente in questi casi preferisco strutture senza metallo; altri colleghi ancora propongono "ponti senza corone" tramite speciali "ancoraggi" ai denti vicini... si affidi quindi ad un collega esperto, saluti dr.Luca Bolzoni
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Scritto da Dott. Luca Bolzoni
Milano (MI)

Signora Emanuela, la prima soluzione proposta e la più complessa, ma forse la più idonea. La seconda soluzione è da intendersi provvisoria in quanto il lato estetico ottiene dei buoni risultati, ma dal punto di vista funzionale questo tipo di protesi è soggetta a distacchi frequenti. La soluzione C può essere presa in considerazione, visto che madre natura non a preso in considerazione questi denti. In letteratura ritroviamo casi di coronoplastica dei canini che ottengono un buon risultato estetico in quanto la faccia vestibolare del premolare assomiglia a quella del canino. Sicuramente quest'ultima soluzione è la meno invasiva, ma deve essere valutata preventivamente, su dei modelli, l' eventuale realizzazione. Dott. Ruffoni Diego.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Concordo con i colleghi, la prima soluzione, quella dell'implantologia, mi sembra certamente la più idonea e duratura, i tempi sono quelli che le sono stati indicati e quindi seguirei questa strada. Ho avuto alcuni casi analoghi e devo dire che a distanza di anni gli impianti vanno benissimo e l'estetica è sicuramente molto valida. Non ho mai invece preso in considerazione la possibilità di mesializzare i canini e fare poi una coronoplastica. A me personalmente non piace granchè, però affidandosi ad un collega esperto non è escluso che possa dare buoni risultati. Cordialmente Formenti Paolo
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Scritto da Clinica dei dottori Molinari W. e Formenti P
Monza (MB)

Gentile "mamma in ansia", l'ipotesi di mesializzare i canini è la meno indicata, in quanto le dimensioni di canino e incisivo laterale sono, di solito, molto differenti e quindi, pur modificando i denti, il risultato estetico sarebbe un compromesso; inoltre il canino ha specifici compiti nella disclusione dei denti (durante i movimenti laterali della mandibola), quindi, se lo spostiamo, il suo lavoro dovrà farlo il primo premolare (a sua volta trasformato in canino) che però ha radici molto diverse (quindi non è ideale). Esclusa questa ipotesi passiamo alle altre: se gli attuali denti da latte sono correttamente posizionati significa che un po' di spazio già c'è (forse è per questo che, con pochi mesi di ortodonzia, è stato ipotizzato di poter piazzare due mariland). Questa soluzione è esteticamente valida e, se i denti adiacenti non hanno mobilità, se non ci sono abitudini viziate (tipo bruxismo notturno), se la cementazione viene eseguita scrupolosamente sotto diga, se si fa un po' di attenzione, possono anche durare a lungo; il mantenimento igienico è però più complesso in quanto, essendo i denti attaccati fra loro, non si può passare il normale filo interdentale ma occorre usare il superfloss. L'ipotesi implantare è la più "robusta" ma, per inserire efficacemente un impianto che non dia problemi, occorrono almeno 6 millimetri di spazio tra canino e incisivo centrale; una volta ottenuto lo spazio "in larghezza", se non c'è osso (nel senso che la cresta è sottile più dei 6 mm necessari ma in altezza è presente) si può fare una "split crest (cioè si divide in due la cresta ossea dilatandola per inserire l'impianto adatto, quindi si attende che lo spazio aperto si riempia di nuovo osso prima di usare l'impianto). Se l'osso manca anche in altezza occorre prelevarlo altrove ed innestarlo, ma si tratta di una procedura più lunga. E' molto importante, se si sceglie di inserire gli impianti, che ci sia osso sufficente per metterli con la corretta inclinazione, altrimenti potrebbero risultare delle esposizioni di bordi dell'impianto, o posizionamenti non ideali della gengiva che darebbero un effetto estetico decisamente inadeguato (allora meglio il maryland!). In definitiva è importante che il piano di trattamento venga effettuato da ortodonzista, protesista e chirurgo insieme, affinchè ciascuno comunichi al resto dell'equipe le sue necessità per ottenere il risultato ideale. Sul sito dell'AIOP (accademia italiana di odontoiatria protesica www.aiop.com) potrà trovare indicazioni sui dentisti che si dedicano particolarmente alla soluzione di casi complessi.
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Scritto da Dott. Attilio Venerucci
Finale Ligure (SV)

Gentile Signora, le soluzioni semplici non vanno daccordo con la funzione e sua figlia è molto giovane pertanto io le consiglio la prima soluzione. Cordiali saluti Dr. Maurizio Serafini

Scritto da Dott. Maurizio Serafini
Chieti (CH)