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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 4

I modelli delle impronte dentali possono essere richiesti dal paziente?

Scritto da Mauro / Pubblicato il
Recentemente, presso una grossa struttura odontoiatrica, ho eseguito, un SONDAGGIO GENGIVALE per analizzare la situazione delle eventuali tasche gengivali (tre misurazioni per ogni singolo dente …) e delle IMPRONTE per protesi provvisoria con relativo "TESCHIETTO" (non so come si chiami tecnicamente..) della mandibola. Alla mia richiesta di poterle riavere dopo l'utilizzo sono state poste delle difficoltà, dicendo che fanno parte della Cartella (ma in tal caso mi basta una fotocopia dello schema della bocca coi numerini). In realtà credo che, oltre al disagio pratico, ed avendo pagato, in ogni caso riguardando la mia bocca e con possibilità di utilizzarle in futuro (evoluzione della paradontite), è mio diritto averle, esattamente come le Panoramiche (o le analisi del sangue o le ecografie) anche perché mi risulta che vengano distrutte, per ragioni di spazio (il teschietto), dopo un pò di tempo. La legge (o le consuetudini) dicono qualcosa al riguardo?
Caro signor Mauro , innanzi tutto è sicuro che le misure del sondaggio parodontale siano state prese 3 per ogni dente?...perchè se fosse così...sarebbe sbagliato...si prendono 6 misure per ogni dente, tre esterne e tre interne! Detto questo le spiego alcune cose sulla Parodontite, sulle tasche parodontale sulla visita oltre che su quanto da lei richiesto alla fine. Legga per favore i link dei miei articoli su Gengivite, Parodontite (volgarmente piorrea) e Visita parodontale su questo portale e poi cliccando sul mio nome entri a visitare il mio sito di Parodontologia www.gustavopetti.it ... potrà capire tante cose. Ecco i link... ...GENGIVITE LA PIORREA...QUESTA SCONOSCIUTA! VISITA PARODONTALE e poi se ne ha voglia ma glielo consiglio caldamente perchè è la spiegazione che dò in genere sulla Parodontite e su come si affronta...ai miei pazienti in studio per spiegare loro cosa sia questa malattia ...lo legga e capirà tante cose a lei indispensabili... La saluto cordialmente e stia tranquillo perchè la Parodontite si CURA e si CURA BENE senza problemi!... ...Cordiali saluti suo Gustavo Petti Parodontologo Cagliari ECCO LA SPIEGAZIONE PROMESSA : “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Si inizia quindi con una: PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE · Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. · Curettage e Scaling Con tutto ciò che abbiamo rilevato e studiato nella PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE, si rivaluta ora la “bocca” con gengive certamente non più in Infiammazione Acuta, con le Tasche private del tessuto di granulazione interno che ne falsava la giusta presa delle misure e procediamo ad una visita totale Parodontale come nella Prima visita con la ripresa delle misure delle tasche parodontali, lo studio dei modelli montati su articolatore, lo studio delle radiografie comparando il tutto con lo studio dell’apparato stomatognatico del paziente. In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgrazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale! Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). per quanto riguarda i modelli di studio ...non è suo diritto averli...= è suo diritto avere una certificazione della cura con relative fatture...certificato che deve pagare al dentista (anche in ospedale paga un ticket per avere la cartella clinica)... i modelli di studio così come le Rx endorali sono un mezzi diagnostico per arrivare alla diagnosi...lei non ha diritto per legge ad avere i mezzi diagnostici...poi è ovvio che oltre al certificato ...dipende dal rapporto che si è instaurato tra Medico e paziente...il chiudere un occhio e farle la cortesia di darle ciò che chiede oltre al certificato ...Cordiali saluti suo Gustavo Petti Parodontologo Cagliari 11/05/2009 - Consulente Scientifico di Dentisti Italia: Dott. Gustavo Petti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Mauro, lei si è rivolto ha una grande struttura, dove purtroppo sono dettate delle norme interne uguali per tutti e non personalizzate come quelle di un singolo professionista, che molte volte usa il buon senso e accontenta il suo paziente nelle sue piccole esigenze. I modelli dove sono stati realizzati i provvisori non hanno grande valore per la sua situazione parodontale futura. Ritenti la richiesta e chieda documentazione scritta del perché del non rilascio.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro sig. Mauro, anch'io come medico curante ho avuto difficoltà a riavere delle radiografie che avevo "prestato" per facilitare un iter diagnostico;non so perchè; quello che invece ho nella cartella del paziente ritengo sia di proprietà del paziente stesso che ne può entrare in possesso in caso di bisogno. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)

Gent.mo Sig. Mauro, Lei ha tutto il diritto di avere consegnato la sua cartella odontoiatrica, con tutti gli esami che ha eseguito sempre che abbia saldato le prestazioni eseguite.( eventualmente se lo studio non le da l'originale, almeno una copia). Nel nostro studio, essendo tutto informatizzato, viene sempre consegnato al paziente al termine delle cure la cartella clinica con la copia di ogni esame eseguito ( RX Sondaggio etc , senza nessun problema di sorta! Se si è tranquilli di aver eseguito un lavoro correttamente a regola d'arte, non si deve avere nessuna paura a rilasciare la documentazione clinica. Concordo poi col collega Petti, il SONDAGGI0 PARODONTALE correttamente eseguito, misura sei punti per ogni dente ( in più forcazioni, recessioni, sanguinamento etc ) ma deve essere accompagnato per una corretta DIAGNOSI PARODONTALE da uno STATUS RADIOGRAFICO ENDORALE di 9 12 piccole rx ( la PANORAMICA non è DIAGNOSTICA e DISCRIMINANTE nella diagnosi parodontale ) ed eventualmente da impronte della sua bocca, rilevate con arco facciale di treasferimento, montando i modelli in gesso in articolatore, per valutare eventuali problemi occlusali. Non conosco cosa lei intenda per " teschietto" ( !!!??? ? ) : non fa parte del mio bagaglio di conoscenze odontoiatriche !!!! Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuseppe Lazzari
Cernusco sul Naviglio (MI)