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Domanda di Chirurgia

Risposte pubblicate: 14

11 anni fa mi sono stati ricostruiti provvisoriamente i due incisivi superiori

Scritto da Antonella / Pubblicato il
Salve, Vi spiego il mio problema. Sono una ragazza di 21 anni a cui 11 anni fa sono stati ricostruiti provvisoriamente i due incisivi superiori e quello destro è stato anche devitalizzato. Il problema è nato poco più di un mese fa quando, durante la notte, ho iniziato ad accusare un dolore sempre più intenso in corrispondenza dell'incisivo devitalizzato. Il mio dentista mi ha prescritto un'antibiotico e un'antidolorifico e mi ha detto di fare una panoramica. Ho iniziato subito la cura e dopo 2-3 giorni il dolore è sensibilmente diminuito ma il labbro si è gonfiato e la gengiva faceva male alla pressione. Dopo una settimana dolore e gonfiore sono definitivamente scomparsi. Dopo aver visto la panoramica il mio dentista mi ha riferito che si era formato un ascesso sull'incisivo destro (quello devitalizzato) e un granuloma su quello sinistro; mi ha spiegato quindi che dovrà intervenire nel seguente modo: per prima cosa dovrà ritrattare il dente devitalizzato e devitalizzare anche l'incisivo sinistro, inoltre mi ha detto che dovrà fare una piccola incisione sulla gengiva per pulire la parte. Mi ha fortemente consigliato quindi un intervento in anestesia totale dove lui eseguirà tutto il lavoro sopra descritto e nel frattempo estrarrà anche l'ottavo destro inferiore. Dopo qualche mese farà la ricostruzione definitiva in ceramica. Vi chiedo quindi se, secondo il Vostro parere, mi convenga fare un unico intervento in anestesia totale oppure fare il lavoro poco per volta, in anestesia locale, in diverse sedute. Vi porgo questa domanda poichè mi preoccupo molto del recupero post-intervento, ho paura di accusare forti dolori nei giorni successivi all'operazione. Inoltre Vi domando se l'incisione alla gengiva di cui mi ha parlato sia necessaria visto che non ho più alcun tipo di dolore o fastidio. RingraziandoVi in anticipo per le risposte Vi porgo i miei saluti.
Gentile Antonella, la causa dell'ascesso sull'incisivo devitalizzato è sicuramente dovuto ad una devitalizzazione imperfetta. Il granuloma su quello sinistro sicuramente da una necrosi pulpare. In entrambe i casi è sufficiente ricorrere ad un corretta devitalizzazione, che sicuramente procurerà la guarigione senza necessità di ricorrere a chirurgia retrogada. Le devitalizzazioni e l'estrazione rappresentano interventi che si possono eseguire separatamente in anestesia locale senza ricorrere a quella totale che sicuramente risulterà più rischiosa.Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Cara Signora Antonella ...ma scherziamo, fare una anestesia totale per delle sciocchezze simili, curabilissime senza alcun problema in anestesia locale...è semplicemente assurdo!.... ha un semplice granuloma...e le spiego come si cura:1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........e si valuta anche se c'è una parolide o una endoparodontite.....e veniamo alla Parulide = ascesso parodontale...esso proviene da una tasca parodontale che accompagna la distruzione ossea e a volte gengivale ad opera di microbo anaerobi e gram negativi, i più cattivi che interagiscono col suo sistema immunitario e il sinergismo di questi due fattori, provocano la distruzione ossea e la tasca parodontale infraossea e gengivale ...legga nel mio profilo il mio articolo (cliccando sul mio nome "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!".... le lascio ripeto una foto in cui sono presenti entrambe le patologie così si fa un'idea = infezione endoparodontale (terza possibilità).........Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia, Implantologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Antonella, il ritrattamento di un incisivo e la devitalizzazione del secondo sono la giusta terapia che prevede diverse sedute in anestesia locale. Non avendo la sua radiografia non possiamo conoscere l'estensione della lesione, ma in ogni caso non vedo necessaria l'incisione. Un buon trattamento ortogrado porta ad un successo delle cure canalari. Per quanto riguarda il dente del giudizio sarebbe necessario visionare la panoramica per darle un parere. Cordialmente

Scritto da Dott. Livio Germano
Verbania (VB)

Salve Antonella.. se lei ha problemi ad eseguire un intervento in anestesia locale allora le consiglio l'uso di quella totale. Altrimenti se ne può fare a meno.. dopotutto il trattamento di cui necessita il suo dente non è dissimile a quello già effettuato. La durata del trattamento canalare è in linea con la media. Cordialmente, Gianluigi Renda.

Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Cara sig.ra Antonella condivido con i Colleghi sull'opportunità di ritrattare i denti in causa in anestesia locale. Non mi sembra opportuno eseguire questi routinari trattamenti odontoiatrici in anestesia generale che comporterebbe un iter di analisi, degenza etc... saluti

Scritto da Dott. Alfredo Sestu
Trecastagni (CT)

Gentile Antonella, le confermo che una cura canalare fatta a regola d' arte sul centrale già (mal) devitalizzato ed una apicectomia eseguita altrettanto a regola d' arte ( leggi con imprescindibile uso del microscopio !) , le risolveranno i suoi problemi , senza dolore e senza alterazione della colorazione del dente trattato . Il tutto in anestesia rigorosamente locale !! Quanto al dente del giudizio , innanzitutto verificare che esistano i presupposti per essere estratto , e nel caso affermativo procedere tenendo presente che un bravo chirurgo orale può farlo in breve e in anestesia sempre e solo locale . Cordialmente .
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Scritto da Dott.ssa Biancamaria Castellucci
Firenze (FI)

Gentile signorina non potendo fare diagnosi senza effettuare una valutazione clinica e radiografica mi limito a dirle di fidarsi del suo curante e di eseguire le terapie da lui propostole, tutt'al piu' mi appare un po' eccessivo il volerle effettuare in anestesia generale, cordialità.

Scritto da Dott. Francesco Sforza
Carovigno (BR)

Queste sono tutte cure che si possono e si debbono fare con l'anestesia locale.Tutto il resto è una vera sconfitta della odontoiatria. Il ricorso alla totale è una bestialità. E prima di fare una apicectomia, ovvero l'intervento menomante sull'apice, si può fare il ritrattamento della cura canalare. Avrà sicuramente successo facilmente se in mani giuste. Secondo me lei sta cadendo dalla padella (chi le ha curato così male questi denti quando aveva 10 anni) alla brace (l'anestesia generale). Come dice lei, oltretutto il post sarebbe molto impegnativo.. Se per caso lei ha paura di farlo da sveglia, legga tutti i miei articoli sulla sedazione cosciente, qui nel sito.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Ritengo quantomeno eccessiva, allo stato attuale, l'ipotesi di un intervento in narcosi. Non c'è fondamento per tale decisione. Prima si esegua una corretta endodonzia sotto diga e poi si rivaluti a distanza il risultato. Per il dente del giudizio ho scritto qualcosa che potrebbe leggere. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Orazio Ischia
Lipari (ME)

Sig. Antonella, per accedere all’anestesia totale occorrono delle precise indicazioni mediche, perché in caso di complicanza di tipo anestesiologico con danni, mancando le indicazioni alla narcosi, il responsabile penale e civile sarà il medico che ha richiesto la suddetta anestesia. Probabilmente lei ci ha descritto solo in parte le motivazioni che potrebbero rendere motivata la suddetta anestesia. La sintomatologia post-intervento può essere controllata con opportuna terapia farmacologica.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Innanzi tutto vorrei sconsigliarla di sottoporsi ad anestesia generale per cure odontoiatriche. L'anestesia locale o tronculare, quando si anestetizza un singolo dente o tutta la parte, è sufficiente ad eliminare ogni dolore e si mantiene sufficientemente a lungo per permettere un singolo intervento. Ovviamente le cure di cui lei ha bisogno richiederanno 2 (due sedute in anestesia (una per i due incisivi ed un'altra per il dente del giudizio. Eventuali altre sedute per il trattamento degli incisivi dopo l'eventuale devitalizzazione saranno comunque indolori. Parlo di eventuale devitalizzazione perché mi sembra strano che mentre l'ascesso si è verificato a carico del dente già devitalizzato, sia comparso un granuloma apicale anche a carico dell'altro dente. Potrebbe trattarsi nella radiografica ad una immagine falsata. Se non fosse così il dente sarebbe già privo di vitalità, quindi si dovrebbe parlare non di "devitalizzazione" ma di "terapia canalare" per ripulire la radice dalla polpa divenuta necrotica. Comunque prima di procedere alla terapia canalare chieda al suo dentista di farle le prove di vitalità per accertare le due ipotesi che io le ho fatto. La cura canalare è invece necessaria per il dente, già devitalizzato, che ha prodotto l'ascesso: il dente va ritrattato per svuotarlo dai tessuti infetti. Quanto all'eventuale incisione, questa andrebbe fatta se si trattasse di svuotare l'ascesso. In caso di regressione spontanea od a seguito di terapia antibiotica, la cura canalare dovrebbe essere sufficiente a guarire anche i tessuti ossei circostanti la radice senza ulteriori interventi.
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Scritto da Prof. Giuliano Falcolini
Roma (RM)

Questi sono interventi di routine che non necessitano di anestesia generale. L'anestesia locale è più che sufficiente per fare fronte a tutti i fastidi che potrebbe avere durante le terapie endodontiche sui due incisivi, supportando il tutto eventualmente da una corretta terapia farmacologica.( non vedendo in che posizione sia posto l'ottavo da estrarre non posso parlare in merito a questo e a che tipo di anestesia utilizzare ). Una corretta terapia sotto diga supportata da corretti esami radiografici prima , dopo e durante darà se correttamente eseguita ottimi risultati. Cordialmente dott. Pier Paolo Melgar Dorado
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Scritto da Dott. Pier Paolo Melgar Dorado
Roma (RM)

Gent.le Sig.ra Antonella, in relazione alle cure canalari dei due incisivi sia per il ritrattamento che per l'intervento sul dente necrotico non necessitano nè di anestesia generale nè di anestesia locale. Consideri che il sistema canalare di questi due elementi dentari è oramai privato del fascio vascolo nervoso, pertanto non c'è motivo di condurre trattamenti canalari in anestesia,tantomeno se è generale e solo a distanza di 4/6 mesi ( in rarissimi casi)in mancanza di remissione della rarefazione apicale, si procede con apicectomia(incisione gengivale).E' probabile che il suo dentista le abbia consigliato l'intervento per l'estrazione del molare incluso in sedazione cosciente, facendo opportune valutazioni(OPT TAC)sul grado di difficoltà e di durata dell' intervento chirurgico. La sedazione cosciente non prescinde dall'uso di anestetico locale ma quando utilizzata serve a rendere meno traumatica l'esperienza al paziente, senza i rischi che comporta l'anestesia generale, viene eseguita con il supporto di un anestesista specialista e monitorizzazione cardiorespiratoria. Per avere maggiori informazioni le consiglio di visitare il mio sito www.angelomarangini.it
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Scritto da Dott. Angelo Marangini
Napoli (NA)

Il ritrattamento di un dente spessissimo non richiede neppure l'uso di anestetico locale... Certo, si può decidere di uccidere una mosca sul muro sparandogli con il cannone. Ma è meglio usare l'apposita paletta. Faccia lei. E, mi raccomando, si rivolga ad un dentista che usi la diga di gomma per ritrattare il dente, e che la usi sempre, non solo quando il paziente gli rompe le scatole.

Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)