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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 8

E' un procedimento fattibile o devo per forza rassegnarmi all'estrazione totale di tutti i denti?

Scritto da renzo / Pubblicato il
Buongiorno, mi è stata diagnosticata la parodontite, un primo dentista mi ha estratto 4 denti (incisivi e canini dall'arcata inferiore, cioè la zona più colpita) prevedendo di installare in seguito qualche impianto da ancorare magari ai denti rimanenti. Il mio attuale Dentista ha ritenuto fosse più opportuno l'estrazione di tutti i denti (in quanto a suo dire la parodontosi non è curabile) e mi ha inserito 6 impianti a carico differito e mi consiglia lo stesso procedimento anche per l'arcata superiore (nonostante le mie perplessità visto che non ho e non ho mai avuto problemi sia di stabilità sia a livello gengivale) in quanto questi (essendo presente la parodontite) dovrebbero compromettere il buon esito dell'impianto inferiore. Io preferirei se possibile evitare le estrazioni dell'arcata superiore e ricorrere magari a delle faccette dentali-estetiche o anche a delle protesi in resina per sopperire alla mancanza di 2 molari e 2 premolari. E' un procedimento fattibile o devo per forza rassegnarmi all'estrazione totale di tutti i denti? Grazie.
Un dente va tolto solo in condizioni estreme. Gli abusivi invece tendono a togliere i denti con estrema facilità... Le condizioni che richiedono l'estrazione sono l'estrema mobilità che impedisce la masticazione, la presenza di infezioni non curabili, e tutte quelle situazioni in cui il dente non fa il suo dovere, cioè essere utile per masticare. Nessun impianto al mondo sarà mai come un dente naturale. Forse le estrazioni sono necessarie. Come posiamo giudicare da qui?? Se ci manda una scansione della lastra forse possiamo dare una opinione migliore... Inoltre provi a sentire un secondo parere, ad esempio quello del dr. Petti, bravissimo medico in Cagliari, lui può recuperare denti che altri toglierebbero...
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita. La diagnosi si effettua con un'accurata visita clinica, un sondaggio parodontale da eseguirsi su sei punti su ciascun dente e con delle Rx endorali (è stata eseguita nel suo caso o si sono limitati ad una "occhiata"?). La terapia dei problemi parodontali deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage). Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi. Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico). Le ricordo che la letteratura internazionale riporta alte percentuali di successo con queste terapie, beninteso che vengano effettuate correttamente e da un operatore esperto. Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia. Non pensi a nulla di fantascientifico, lei ha bisogno di una diagnosi e di una terapia come migliaia di altre persone nella sua situazione, le suggerisco l'ipotesi di effettuare un altro consulto da un dentista che si occupa di Parodontologia. Alla fine tenga presente che non è deontologicamente e clinicamente corretto estrarre i denti naturali e sostituirli con impianti in un paziente con problemi parodontali (è necessario curare prima la parodontite) perchè c'è un elevato rischio che anche gli impianti si "ammalino" con una patologia che prende il nome di perimplantite ("cugina" della parodontite). Se questo dovesse succedere, potrebbe andare incontro anche alla perdita degli impianti stessi! Se per lei non è un problema il viaggio a Cagliari, lo Studio del Dott. Petti è sicuramente quanto di meglio può trovare per risolvere i suoi problemi.
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Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Caro Signor Renzo, buongiorno. Premesso che gli impianti non si devono mai "legare" ai denti rimanenti e quindi che una protesi fissa appoggi sia sui pilastri dei denti naturali che sugli impianti non è assolutamente razionale. Le protesi sui monconi naturali e quelle sugli impianti devono essere scollegati tra loro. Insomma gli impianti tengono alcune protesi e i pilastri naturali le altre. Questo perchè il blocco di una unica protesi su impianti e denti naturali provoca una anchilosi delle radici, spesso ed in ogni caso una alterazione della biologia e fisiologia dei denti stessi che si "muovono" normalmente in bocca, compensando l'abrasione occlusale con l'estrusione e l'abrasione interprossimale con la mesializzazione per mantenere i punti di contatto ed i reciproci rapporti gnatologici corretti. Mentre l'impianto rimane "fisso" per osteointegrazione: Spero che sia chiaro. Il termine Parodontosi è errato. Il termine giusto è Parodontite. La Parodontite si può e si deve curare! Togliere tutti i denti per sostituirli con impianti, in particolare in un osso parodontopatico che è qualitativamente alterato è un grave errore. Mi dispiace dirlo ma un Dentista, se non sa fare Parodonbtologia, deve inviare il proprio paziente da un Parodontologo! Lei pensa alle faccette estetiche quando le sono stati estratti tutti i denti della sua arcata inferiore e ci si accinge a farlo anche in quella superiore! Le consiglio di richiedere un consulto clinico parodontale e riabilitativo orale completo presso un Parodontologo! Quindi alla sua considerazione "o devo per forza rassegnarmi all'estrazione totale di tutti i denti?", rispondo no non deve rassegnarsi e non avrebbe dovuto rassegnarsi neanche per quelli dell'arcata inferiore! Ma è inutile piangere sul latte versato! Non ne versi altro pero? Questo ovviamente è tutto detto in linea culturale parodontale generale perchè non conosco la sua situazione reale clinica e potrebbe anche avere una Parodontite Aggressiva Diffusa allo stadio Terminale con tasche di 14 mm in tutti i sei punti di ogni dente di tutti i denti con mobilità di terzo grado e parulidi diffuse ed allora non ci sarebbe più niente da fare! Parodontiti così però sono rarissime ed in 36 anni di Onorata Professione Parodontale oltre che Odontoiatrica, non ne ho mai viste. Tutte le Parodontiti, quali di più e quali di meno sono curabili in toto od in parte! Ma sufficientemente per riabilitare al meglio una bocca! Se la Diagnosi e la decisione di fare tante avulsioni dentarie e tanti impianti fosse scaturita da una visita Parodontale fatta così o similmente così, ossia una Visita Parodontale con un sondaggio di eventuali tasche parodontali in sei punti di ogni dente di tutti i denti. Poi, dopo questa prima visita si deve rimuovere col curettage e scaling ed il root planing, il tessuto di granulazione dalle tasche parodontali che è duro fibroso se la malattia non è attiva (facendo leggere misure di sondaggio parodontale più piccoli della realtà) e molliccio se è attiva (facendo leggere misure di sondaggio parodontale più profonde della realtà), rimosso questo tessuto, e fatte tante altre cose che non sto a spiegare, si fa una seconda visita parodontale in cui si rivalutano le tasche parodontali e si rilevano le reali misure che ora, non più falsate dal tessuto di granulazione che è stato escisso, saranno vere e reali. Il tutto deve essere accompagnato da una serie completa di Rx endorali e da modelli di studio Parodontali-Gnatologici e si arriverà ad una Diagnosi certa. Senza tutto questo non è possibile fare una Diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla valutazione dei difetti ossei, emettere una Prognosi e pianificare una Terapia corretta! E' stato fatto così? Se si, bene e chiedo venia! Se no, le consiglio una valutazione Parodontale ben fatta! Legga sul mio profilo "Visita Parodontale" e "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto e tanto altro sulla Parodontologia!Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole) che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale". C'è infine un problema di estetica. Sappia che esiste una chirurgia Parodontale Estetica che serve per ritrovare quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro. Legga nel mio profilo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale". Le lascio il poster di diverse terapie di Chirurgia ossea Parodontale Ricostruttiva e Rigenerativa (in fondo) per la terapia di Difetti Ossei Parodontali Complessi a più Pareti! Ci medi su!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Renzo, che dramma, come si fa ad arrivare in queste condizioni? Lei è un classico paziente che potrebbe cadere nelle belle pubblicità dove in 48 ore le rimettono un perfetto sorriso con una bellissima dilazione a tasso zero. Non pensa che per la stessa causa che ha perso i denti naturali forse perderà anche gli impianti? Oggi siamo arrivati a mettere impianti a tutti senza parlare di prevenzione, di igiene, di mantenimento, tutto e subito e poi mi meraviglio perché in questo sito trovo un elevato numero di insuccessi che non rispecchia la letteratura! Buona Fortuna, "La Parodontosi" non è un termine corretto; la malattia parodontale può essere curata, ma è riservata a pochi eletti che veramente vogliono collaborare nel curarsi.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Forse lei ha pensato un pò tardi a chiedere aiuto. Io non posso consigliarle se non di rivolgersi ad un dentista molto bravo specialista parodontologo: lo trova a Cagliari: è il dott Petti. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)

I Colleghi sono stati estremamente espliciti... per essere un pò più precisi ci vorrebbe almeno l'OPT

Scritto da Dott. Andrea Nuzzoli
Lecce (LE)

Gentile Sig. Renzo, la parodontite è curabile, vi sono dei casi in cui purtroppo non si riesce e risolverla e bisogna arrivare ad estrarre i denti, ma è l'ultima arma. Nel suo caso mi pare che vi sia troppo fretta ad estrarre. Ovviamente è una impressione, senza una visita non vi è certezza. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)