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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 11

La malattia parodontale potrebbe essere passata?

Scritto da antonella / Pubblicato il
Buongiorno volevo chiedervi due cose riguardanti la malattia parodontale. Io ho sempre avuto una gran paura dei dentisti però mi son sempre curata le carie anche se tardi e tutti devitalizzati ma non voglio avere un brutto sorriso con conseguente perdita di denti. Ho 31anni e nella panoramica dell anno scorso è uscita come voce “parodontopatia diffusa“. Subito non sapevo cosa fosse poi mi sono informata un po ovunque e quando ho saputo che era una malattia dell osso dei denti mi son preoccupata. Ho fatto mille visite e tutti mi hanno detto di lavarmi bene i denti e basta. Ma la mia paura persiste. Ammetto che fin da piccola mi son sempre dimenticata di lavarmi i denti ma da qualche anno ho iniziato anche se forse troppo tardi. Anche il dentista me lo ripete spesso e mi ha fatto acquistare un idropulsore e devo dire che va un po meglio e non sanguinano più le gengive ma io sempre per paura ho rifatto la panoramica e non è più uscita quella scritta “parodontopatia diffusa“. Quindi anche se non avete le mie radiografie mi sapete dire se la malattia parodontale potrebbe essere passata o se non è possibile? E poi se potrei far qualcosa per fermare l osso o se si può arrestare da sola questa malattia o come la definite voi? Grazie
Gentile Antonella, senza alcun elemento a disposizione e senza visitarla è impossibile poterla aiutare. Comunque un dentista deve essere in grado di stabilire se è in atto una parodontite oppure no. Le consiglio di recarsi da un buon dentista che dopo una accurata visita con sondaggio parodontale potrà sciogliere qualsiasi dubbio. Cordialmente

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Gentile Sig.ra Antonella, l’OPT non è l’esame migliore per diagnosticare una malattia parodontale. Bisogna fare un sondaggio e uno status radiografico (una serie di rx endorali). La malattia parodontale può essere curata e fermata, si può ricreare osso dove manca. Purtroppo però senza una visita non si può dire se nel suo caso va tutto bene. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Cara Signora Antonella, la cosa più probabile è che il Radiologo, che non capisce assolutamente niente di Parodontologia, abbia fatto una Diagnosi diciamo "avventata" anche vista la giovane sua età! Poi il fatto che in altre OPT non ci sia più questa dicitura, confermerebbe quanto dico, perchè la Parodontite non può guarire da sola! La Parodontite si cura, in parole povere, ricostruendo chirurgicamente i tessuti ossei e gengivali distrutti dalla malattia stessa! Poi è stata visitata dal suo Dentista che avrebbe fatto diagnosi clinica di Parodontite se l'avesse! Almeno mi auguro perchè non tutti i Dentisti fanno come prassi consueta un sondaggio parodontale ed eventualmente Rx endorali complete in proiezione Parodontale. Sondaggio che si deve fare d'abitudine in qualsiasi Visita anche solo Generica Odontoiatrica per qualsiasi motivo sia stata fatta e che in genere non viene mai fatta, invece, purtroppo! Quindi ha bisogno di una semplice visita Parodontale a questo punto da un Parodontologo affermato, se il suo Dentista non avesse fino ad ora mai fatto un Sondaggio Parodontale!Le spiego qualcosa sulla Parodontite affinchè non rimanga nella più completa ignoranza di questa malattia che è stata indubbiamente meno "aggressiva" delle devastazioni Odontoiatriche Iatrogene! Ecco:L’aspetto a buccia d’arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell’epitelio (dall’esterno all’interno) con il connettivo (dall’interno all’esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, le zone depresse a proiezioni epiteliali. Quando si ha una flogosi di questi tessuti, praticamente questa compenetrazione viene meno per distruzione delle fibre connettivali e l’aspetto a buccia d’arancia non si ha più: siamo di fronte alla famosa GENGIVITE ,questo è un dato clinico obiettivo importante da ricercare. La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it ,le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo. Le lascio un poster sulla terapia Parodontale con Chirurgia Ossea Ricostruttiva e Rigenerativa in casi di Parodontite Generalizzata Aggressiva, per sua Cultura Personale!. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La diagnosi di malattia parodontale non la fa il radiologo stilando il referto ma il dentista con una serie di manovre diagnostiche serie. Aggiungo che ho letto referti riportanti malattia parodontale diffusa quando invece clinicamente non ve ne era traccia. L'unica nemica (grossa) è la sua paura. Perda quella e consentirà al suo dentista di farle mantenere i denti sani in bocca per un lungo periodo. Lo so che sembra tutto facile via web, ma vedrà che non è poi così diverso. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Cara Antonella, non voglio confonderla con un trattato di Parodontologia Clinica, ma le consiglierei di rivolgersi ad un professionista che sia in grado di diagnositcare la effettiva presenza di lesioni ossee parodontali con mezzi adeguati (Rx endorali,s ondaggio, indice di sanginamento, etc, etc) ed eventalmente, dopo aver effettuato una corretta preparazione con indispensabile trainig igienico (l'idropulsore non sempre è corretto) metta in atto gli eventuali presidi chirurgici di rigenerazione ossea, sempre che ve ne sia bisogno. E poi perchè le prescrivono una nuova panoramica all'anno? Possibile che le abbiano devitalizzato tutti i denti a 31 anni? Forse ha bisogno di un intervento più specifico. Cordiali auguri Michele Lasagna
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Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Sig. Antonella come ben dice il Dott. Colla, la diagnosi di malattia parodontale non la fa il radiologo stilando il referto ma l'odontoiatra con una serie di manovre diagnostiche. In qualunque caso le consiglio per sempre la corretta visita semestrale.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Si rivolga da un bravo parodontologo e le dirà lui se è affetta da parodontite ed, eventualmente, che cosa deve fare per curarla.

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Se è vero che ha tutti i denti devitalizzati vuol dire che lei va dal dentista solo quando è in preda ad atroci tormenti dai denti. Se è vero che solo da alcuni anni, a 31 anni di età, ha iniziato a lavare seriamente i denti, significa che ha pochissima cura della sua salute. Dalla rx si può vedere se la perdita ossea è in atto in funzione della età. La terapia sono le manovre igieniche personali (l'idropulsore non serve proprio a niente se non a perdere tempo in cui bisognerebbe usare lo spazzolino ed il filo e da questo punto di vista è dannoso perchè tutti quelli che lo usano, lo prendono ad alibi per non usare spazzolino e filo. Oltretutto, appunto, ci vorrebbe il doppio del tempo che nessuno ha). Il consiglio migliore che le posso dare è di trovare un dentista che adoperi la sedazione cosciente con protossido: questa tecnica di relax e benessere le permetterà di superare le forti ansie odontofobiche di cui è certamente vittima. Legga bene di che si tratta nel mio sito, se ha difficoltà a trovarla potrei forse aiutarla io: a Torino c'è certamente chi la adopera bene. Lo scoglio da superare per mantenere la salute è questo: la paura del dentista.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Antonella, la malattia parodontale non "passa da sola". E' importante affidarsi ad un buon odontoiatra che si occupi di parodontologia e rispettare le sue indicazioni. Cordiali saluti

Scritto da Dott.ssa Barbara Boniello
Ciampino (RM)

Gentile sig.ra Antonella, la parondopatia diffusa non può passare, una volta segnalata, perché è un abbassamento globale dell'osso dei denti, con presenza di tasche ossee (perdita di osso verticale) tra un dente e l'altro. Quindi la perdita è verticale e orizzontale. Di questi problemi si occupano i dentisti generici, ma in particolare i parodontologi, cui la rimando per una visita accurata. Per quanto riguarda la pulizia dei denti, questo è un fatto suo personale, una abitudine di vita, a cui deve abituarsi, perché la placca-immagino le abbiano detto a sufficienza cosa sia- si forma anche in assenza di alimentazione. Poi bisogna aggiungere l'igiene di vita - no fumo e no alcool -, le malattie dismetaboliche - diabete e autoimmuni, ecc. Non ultimo il tipo di occlusione, per esempio alterazioni dell'occlusione, malformazioni varie. Insomma, tutto da valutare. Si rivolga quindi, oltre che al suo dentista, anche a uno specialista in parodontologia. Cordiali saluti
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Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

Diagnosticata l'artrosi, o c'è o non c'è. La parodontopatia è uguale. Dubito della diagnosi del radiologo, mentre consiglio una visita da un buon parodontologo, che dopo una accurata visita ( cartella parodontale, full- endorale ecc.) le saprà sicuramente togliere qualsiasi dubbio. Auguri Dott Fausto Perrone - Catanzaro

Scritto da Dott. Fausto Perrone
Catanzaro (CZ)