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Domanda di Gnatologia

Risposte pubblicate: 9

So di essere in 3 classe e di avere un morso inverso non completo

Scritto da rocco / Pubblicato il
Salve, ho 42 anni e credo che sia giunta l'ora di mettere un punto sulla mia situazione in bocca. So di essere in 3 classe e di avere un morso inverso non completo, circa 8 anni fà ho messo 3 ponti sia arcata sup ed inf. Nei primi anni tutto ok, da circa 2 anni sembra che la situazione gradualmente stia peggiorando, sento nettamente che l'occlusione non è corretta sento la mandibola inferiore come scivolare, un click costante a destra sempre più invasivo che avvolte mi da la sensazione che si blocchi del tutto, sento il click anche muovendo lateralmente la mandibola, e anche se so perfettamente di cercare di non evocarlo non ci riesco, e spessissimo devo aprire la bocca nelle 2 direzione cosa fastidiosissima, a destra ho la mola del giudizio che da profano sento nettamente che mi va in precontatto e quindi non mi permette l'occlusione corretta, anche se credo che questo sia la punta dell'iceberg come detto all'inizio sono arrivato al limite devo necessariamente cercare di correre ai ripari, ovviamente ho molta tensione sui muscoli masticatori e cervicali avvolte anche fastidi all'orecchio, ultimamente ho difficoltà a dormire perchè ho come la sensazione che dormendo lateralmente mi si blocchi la mandibola quindi spesso mi sveglio di soprassalto... gentilmente ditemi a chi posso rivolgermi per avere un corretto inquadramento qui a Messina ho fatto un giro d'orizzonti ma non ho trovato ancora chi mi ispiri fiducia, spero di sbagliarmi datemi una mano grazie ...........
Caro Signor Rocco, inutile dire che i problemi gnatologici che ha li si sarebbero dovuti valutare ed affrontare bene prima di costruire le protesi 8 anni fa! In ogni caso niente è perduto. Le occorre un buon Dentista che si occupi sia di Gnatologia che di Protesi, in pratica di Odontoiatria, perchè l'Odontoiatria comprende tutte le specialità! Digiti Messina su Cerca Dentista e poi Digiti il Nome trovato sul motore di ricerca del Web e veda tutto quello che esce su di lui, curriculum vitae, pubblicazioni, attività Culturale, Scientifica e decida! Messina è piena di Dentisti molto bravi, come tutto il resto d'Italia!Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"che sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente, studiandone il caso, di persona. Sappia che in ogni caso tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente, sembra una "sciocchezza" ma non lo è anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo, ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite, così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari,il cervello,per così dire,in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così,la nuova posizione della mandibola,quella "buona","corretta",il bite infatti può essere terapeutico sintomatico e diagnostico una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia! MI occupo di Gnatologia oltre che di Parodopntologia da oltre 34 anni e, mi creda, occorre che si rivolga ad un Dentista Gnatologo molto esperto! Solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica per dirle qualcosa di certo, ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA, bisognerebbe vederla Clinicamente. Poi Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Caso complesso. In cui non soltanto la diagnosi richiede attenzione ma anche - e tanta- il piano di trattamento, in ogni caso multidisciplinare ( fisiatra, osteopta etc). Un nome di grande affidabilità è quello di Sergio Audino, a Palermo.

Scritto da Dott. Lorenzo Alberti
Roma (RM)

Gentile Sig. Rocco, effettivamente il suo caso è complesso. Ha provato a cercare su questo portale? Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Gentile Sig. Rocco, i problemi da Lei lamentati purtroppo sono frequenti a svilupparsi negli anni e cioè sin quando vengono superati i provvidenziali meccanismi fisiologici di compenso dell'organismo, sino a diventare insopportabili, soprattutto quando si esegue una riabilitazione protesica a casaccio e senza tener minimamente conto di quella che si chiama "armonia occlusale" e cioè dei normali rapporti statici e dinamici tra i denti delle due arcate dentarie. Nel suo caso sarebbe necessario in primis decondizionare, cancellando dalla sua memoria l'occlusione attuale, ed in secundis con sapienti molaggi selettivi riportare i contatti occlusali nel loro giusto rapporto ed eventualmente sostituendo le protesi esistenti con nuovi manufatti protesici. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Concordo pienamente con l'amico e collega Dr. Petti, le rinnovo la mia disponibilità per una chiacchierata e visita per valutare meglio le sue problematiche. La saluto dr. Bennici

Scritto da BIZETA DENTAL CENTER
Catania (CT)

Dovrebbe contattare un chirurgo maxillo facciale che dopo averla visitata, in collaborazione con l'ortodonzista, le prospetterà il piano di cura. Tenga presente che le III classi vere si risolvono solo chirurgicamente.

Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Rocchi
Roma (RM)

Gent. ma Sig.Amalia, Le consiglio, in generale, prima di sottoporsi ad alcuna terapia, di farsi formulare una diagnosi corretta. Essa viene eseguita basandosi su un esame clinico approfondito e degli esami radiografici (telecranio laterale, frontale, ortopantomografia e, la più importante, la stratigrafia dell'articolazione temporo-mandibolare a bocca aperta e a bocca chiusa di entrambe le articolazioni). Per i disturbi all'articolazione temporo-mandibolare, che possono provocare la sintomatologia da lei riportata, è necessario un inquadramento completo ed un lavoro di equipe eventualmente con il chirurgo che lavora qui con noi. Grazie per averci contattato. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott. Sergio Sambataro Direttore COS Centro di Ortodonzia e Gnatologia
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Scritto da Dott. Sergio Sambataro
Catania (CT)

Sig. Rocco, forse è meglio mettere una pietra sul passato è occuparsi degli attuali problemi, personalmente sfrutterei la disponibilità esposta dal Dott. Bennici che è uno stimato cultore dell'ortognatodonzia.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Salve bisogna vedere intanto se la terza classe è scheletrica o meno e comunque le posso consigliare nella vicina Catania il Dott. Attilio Molino ottimo collega che saprà darle tutte le risposte che lei cerca e se dovesse necessitare di chirurgia proprio a Messina avete un reparto di chirurgia maxillo facciale diretto dal prof Francesco Deponte che è veramente al top. A sua disposizione per eventuali contatti o chiarimenti

Scritto da Dott.ssa Elisa Panzarella
Palermo (PA)