Ho da 3 giorni un ascesso al molare
Scritto da Andrea / Pubblicato il
Buongiorno !
Ho da 3 giorni un ascesso al molare mascella sinistra.
Il dente da me fatto controllare 2 mesi fa presentava una piccola frattura, ma nessuna carie ed avevo in programma la sua riparazione il 19 di dicembre.
Purtroppo proprio sotto quel dente si è formato da 3 giorni questo ascesso con evidente gonfiamento della mascella e dolori da urlo non appena tocco il dente !!
Sto prendendo su ricetta del dentista antibiotico e antidolorifico per i prossimi 6 giorni. Dopo che l' infiammazione sarà passata e per me questa è la prima volta in vita mia che mi accade di avere un ascesso dentale, ho 54 anni, non ho ben chiaro come procedere :
1. Se togliere il dente che sta visibilmente stranamente muovendosi, mentre fino ad una settimana fa era perfettamente stabile...
2. Se devitalizzarlo e farci sopra una capsula
Se lo devitalizzo e ci faccio sopra una capsula, il dente però continuerà a muoversi ?
Si potranno formare li sotto altri ascessi ?
Il mio istinto mi dice di toglierlo definitivamente ed eventualmente procedere con l' impianto di vite e dente oppure di un ponte...
Vorrei fare una scelta che mi assicuri che non si formino più ascessi, anche perchè ogni 6 mesi da 30 anni faccio controlli regolari con pulizia e riparazioni quando necessarie e questo inconveniente mi ha un pò sorpreso !
Grazie per la vs. risposta
Cordialmente
Pubblicato il 05-12-2016
Gentile Andrea, lei purtroppo non è in grado di determinare la causa del suo problema né come eventualmente procedere con la terapia giusta. Innanzitutto è necessario effettuare una visita accurata con test di vitalità, sondaggio gengivale, rx endorale e tutte le manovre necessarie per giungere ad una diagnosi certa senza la quale non ci potrà mai essere una valida terapia. E' il suo dentista che deve assumersi l'oere della diagnosi e terapia, lei non né ha le competenze giuste. Si faccia consigliare dal suo dentista che conosce il suo problema e come operare per il meglio. Può succedere che nonostante la sua attenzione nella igiene orale domiciliare e i controlli semestrali si possa verificare una necrosi dentale o un problema parodontale responsabile di un ascesso, capita sovente, ed alcune volte non se ne riesce a trovare una causa determinante. Se la diagnosi è giusta e la terapia efficace sicuramente non deve temere l'insorgenza di una recidiva. Esponga tutti i suoi dubbi e perplessità al suo dentista che sara' in grado di soddisfare tutte le sue richieste. Cordialmente
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Pubblicato il 05-12-2016
Caro Signor Andrea, buongiorno. Faccia come le ha spiegato bene il Dottor Savino! E' un consiglio Competente e Saggio! Aggiungo da quanto scrive "Il mio istinto mi dice di toglierlo definitivamente ed eventualmente procedere con l' impianto di vite e dente oppure di un ponte" ed ancora "Vorrei fare una scelta che mi assicuri che non si formino più ascessi"! Rispondo: Il Suo Istinto non deve seguirlo. Bisogna che il Suo Dentista faccia una Visita Clinica e semeiologica completa di Endodonzia, Conservativa, Parodontologia, Gnatologia ed una Rx Endorale e faccia una Diagnosi col "relativo pano di cura" più adatto alla Sua situazione Clinica! Lei non deve fare nessuna scelta! E' il Suo Dentista che deve fare una Corretta Diagnosi! Tutto qui! All'età di 54 anni, le cause di un ascesso dentale possono essere, di regola o per necrosi endodontica ed osteolisi periapicale (granuloma o Cisti) o di natura Parodontale (ed allora si parla non di ascesso ma di Parulide)! Per fare una Diagnosi Differenziale bisogna sondare le eventuali tasche parodontali non solo nel dente in causa ma in tutti i denti di tutta la bocca e fare una valutazione della sofferenza e vitalità pulpare con stimoli termici al freddo ed al caldo, percussioni assiali e trasversali, valutazione gnatologica di precontatti in protrisiva, lateralità e in Relazione Centrica e tanto altro! La patologia più probabile è una osteolisi periapicale: Le spiego : di regola basta ed avanza una buona terapia canalare e rifarla se succedesse quello che è successo a lei. Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Ma potrebbe esserci in causa anche, sovrapposta o sola, una Parodontite ed allora per diagnosticarla si rivolga ad un Parodontologo perché ha bisogno di una Visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Una Visita Odontoiatrica è la massima espressione Culturale e di conoscenza Medico-Odontoiatrica e, se fatta come si deve , impegna il Cervello del Dentista per un'ora circa più una mezzora per le informazioni doverose di "consenso informato"! Legga come faccio io una Visita leggendo sul mio Profilo "VISITA PARODONTALE", ma vale come visita Odontoiatrica generale, perché la visita che si fa nel mio studio, a prescindere dal motivo per cui è venuto il paziente, è questa! E stia certo che tutte le patologie "saltano fuori"! Vada dal Dentista, scelto per Fiducia e Stima e non in base a visite gratis e preventivi apparentemente convenienti! Segua la "Vox Populi" o cerchi su questo portale in "Trova Dentista " in Home page digitando la città e leggendo i curricula. Poi digiti il nome del Dentista su un motore di ricerca e se il Professionista è uno studioso, troverà curriculum, foto di interventi, corsi, congressi, pubblicazioni. Saprebbe così che sta recandosi da un Dentista colto e che fa cultura! Cari saluti
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Pubblicato il 05-12-2016
Sottoscrivo al 100% quanto scritto dai miei colleghi. Sulla base di strumenti specifici con chi effettuare diagnosi, sarà il collega che la segue a spiegarle i pro ed i contro di ogni possibile strada percorribile, e a guidarla quindi in una scelta consapevole non dettata dall'istinto ma dalla ragione. Se possibile e con buona prognosi, si cerca ovviamente di recuperare l'elemento dentario, devitalizzandolo (e il rischio recidive, se la cura è corretta, non esiste) e ricoprendolo con una corona completa; se, per una serie di elementi che solo il collega che la visita non viene considerato a prognosi favorevole, il dente verrà estratto.
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Pubblicato il 05-12-2016
Gentile sig. Andrea " segua il suo istinto " un dente fratturato che ha dato un ascesso va estratto senza se e senza ma, mi sembra invece più importante capire perchè un dente completamente sano si sia fratturato..... trauma? o digrigna i denti? al collega l' ardua sentenza
Pubblicato il 05-12-2016
Gentile Sig. Andrea, dipende dalla frattura. Se coinvolge le radici in profondità il danno non è riparabile. La devitalizzazione e la capsula non curano la frattura, va eliminata altrimenti l'ascesso ritorna. Cordiali saluti
Pubblicato il 05-12-2016
Sig. Andrea, la sorprende questo inconveniente? Perchè non si è sottoposto alle cure due mesi fa? Visto che dichiara di essere un corretto frequentatore dell'odontoiatra. Ad ognuno il suo mestiere, lei non conosce questa materia, probabilmente non conosce nemmeno il significato della sua diagnosi e vuole prendere decisioni per la sua salute! Lasci questo compito al suo odontoiatra che è un esperto della materia, senza interferire, in modo di non avere altre responsabilità in futuro. Mi raccomando con la salute non si deve scherzare.
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Pubblicato il 07-12-2016
Difficile saperlo senza radiografia e visita se tutto il dente si muove va estratto, se si muove solo la parte più piccola fratturata ed è sopra il livello osseo potrebbe essere recuperato il dente nella parte rimanente. Cordiali saluti
Pubblicato il 08-12-2016
Se il gonfiore è laterale alto (per intenderci verso la corona del dente - la parte emersa - e non verso la radice) è con ogni probabilità una frattura non recuperabile. Tuttavia occorrono altri parametri per la diagnosi.
Pubblicato il 14-12-2016
Se il motivo per cui si è formato l'ascesso dipende dalla frattura, bisogna vedere se è recuperabile o no. Se il suo dentista le dice che devitalizzandolo, passa l'ascesso e il dente si può ricostruire con una corona, perchè toglierlo?? E' mille volte meglio un dente proprio che qualsiasi dente rimesso.. Se invece c'è compromissione dei tessuti di sostegno, e il dente continuerà a muoversi anche dopo gli antibiotici, diventa più difficile recuperarlo
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