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Le afte

L'articolo offre una panoramica di quella che rappresenta una lesione molto comune, con cui la maggior parte dei soggetti ha avuto modo di contfrontarsi almeno una volta nell'arco della propria vita: l'afta.

by Dott. Enzo Di Iorio 13-09-2019 6055 visualizzazioni
Autore: Dott Enzo Di Iorio

Le afte sono ulcerazioni della mucosa orale con cui la maggior parte della popolazione ha avuto modo di confrontarsi almeno una volta nel corso della propria vita. Rappresentano il segno fondamentale di una condizione clinica molto comune conosciuta come Stomatite Aftosa Ricorrente. L’aggettivo ricorrente sta ad indicare la tendenza delle lesioni a riproporsi periodicamente nello stesso soggetto nei periodi in cui questo è sottoposto a maggior stress psico-fisico

Per ulcera si intende una perdita circoscritta di sostanza. Nel caso delle afte orali ad ulcerarsi è l’epitelio pavimentoso pluristratificato che rappresenta lo strato più superficiale della mucosa orale. Clinicamente queste ulcerazioni appaiono tondeggianti, di colorito biancastro per il deposito di fibrina sul fondo della lesione e sono circondate da un alone rosso di mucosa iperemica ed infiammata.

La patogenesi della stomatite aftosa ancora oggi  non è completamente nota, sappiamo che le afte son dovute ad una reazione autoimmunitaria contro componenti dell’epitelio orale che si verifica nei periodi di maggior stress psico-fisico come  quello che si realizza ad esempio con l’esposizione a temperature estreme, o per prolungata esposizione alle radiazioni solari, nelle alterazioni ormonali (ciclo mestruale ad esempio), in concomitanza di terapie antibiotiche, in convalescenza o  quando l’organismo è debilitato. Nel determinismo della lesione aftosica sono stati chiamati in causa inoltre fattori genetici e ambientali, quali ad esempio traumi orali, infezioni, allergie, deficit vitaminici o alimentari.

Va sottolineato che tali lesioni non sono in alcun modo infettive.

Esistono 3 forme cliniche di aftosi:

L’ aftosi minor è la forma più comune ed è caratterizzata da lesioni più piccole di 1 cm che si localizzano generalmente a livello della mucosa orale non cheratinizzata, quella presente nel vestibolo orale, nel ventre linguale, nel pavimento orale e nella mucosa labiale. La guarigione è spontanea e avviene con restituito ad integrum dei tessuti  entro un paio di settimane dall’esordio.

Nell’ aftosi major, le ulcere hanno un diametro che può raggiungere e superare il centimetro, guariscono in tempi più lunghi rispetto alle afte minor e spesso lasciano una cicatrice, la mucosa interessata è spesso quella del palato o del dorso linguale.

Nella forma erpetiforme le ulcerazioni sono puntiformi e più frequenti in età adulta e nel sesso femminile.

Il sintomo che domina questa condizione clinica è il dolore che diviene particolarmente intenso in caso di assunzione di cibi speziati o molto caldi, così come a causa del traumatismo causato dalla masticazione di cibi duri.

Quando le ulcerazioni si localizzano nei settori più posteriori del cavo orale, interessando magari anche i margini laterali della lingua, possono causare dolore alla deglutizione, sintomo che il paziente può erroneamente attribuire ad una tonsillite o una faringite.

In alcuni casi la stomatite aftosa può essere l’elemento di un quadro sindromico più ampio; è il caso ad esempio della sindrome di Bechet in cui alla comparsa di afte orali si accompagna ad ulcerazioni delle mucose genitali e manifestazioni oculari (uveiti, neuriti ottiche trombosi retiniche).

La stomatite aftosa in alcuni casi può associarsi inoltre a patologie infiammatorie gastrointestinali quali il Morbo di Crohn o la Retto Colite Ulcerosa o ancora alla Celiachia.  Dunque particolare attenzione va prestata quando la comparsa de lesioni aftosiche avviene con grande frequenza e si associa a sintomi quali diarrea, dolori addominali o dimagrimento. In tali casi potrebbe essere opportuno un approfondimento diagnostico a livello gastrointestinale.

Nella stragrande maggioranza dei casi tuttavia la comparsa di afte rappresenta una condizione benigna autolimitantesi che va incontro a risoluzione spontanea in un paio di settimane anche senza nessun trattamento e quasi sempre senza lasciar alcun segno.

Il trattamento ha il solo scopo di ridurre la sintomatologia e, talvolta, abbreviare il decorso delle lesioni, si avvale dell’utilizzo di preparati per uso topico a base di corticosteroidi, a base di aloe, a base di sodio jaluronato e aminoacidi o di antisettici, utili questi ultimi per evitare la sovra infezione della mucosa lesionata.

Ottimi risultati si ottengono anche trattando le lesioni aftosiche della mucosa orale con il  laser diodo che ha una azione antalgica e biostimolante dei tessuti che consentono di migliorare il discomfort che sempre accompagna questa condizione clinica e di ridurre drasticamente i tempi di guarigione. Le lesioni di maggiori dimensioni possono essere trattate con successo mediante l’infiltrazione intralesionale di corticosteroidi, trattamento questo che è in grado di abbreviare sensibilmente il decorso delle lesioni e ridurre al contempo la fastidiosa sintomatologia che le accompagna.

Scritto da Dott. Enzo Di Iorio
Francavilla al Mare (CH)

TAG: afte