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Impianti dentali corti

L'implantologia è possibile anche con poco osso

by Dott. Luca Lombardo 08-10-2015 3616 visualizzazioni

L'implantologia dentale si occupa della sostituzione dei denti attraverso l'inserimento di fixture nell'osso mascellare e in quello mandibolare: in questo modo le viti inserite diventano le radici dei nuovi denti. Ogni paziente presenta situazioni personali differenti una dall'altra e, spesso, i siti da riabilitare possiedono volumi ossei che variano per qualità e quantità. Gli studi sull'osteointegrazione del Prof. Branemark sono stati la base su cui si sono formati decine di medici odontoiatri le cui competenze, nel tempo, sono diventate sempre più specialistiche grazie alle nuove tecnologie che offrono sorprendenti possibilità all'implantologia. Studi e ricerche hanno permesso di creare impianti altamente affidabili anche in situazioni in cui l'osso è pochissimo.

In passato inserire con successo viti in titanio, richiedeva fixture di dimensioni intorno ai 13 mm di lunghezza e ai 3,75 mm di diametro ma anche la presenza di un osso con densità D2 secondo la classificazione dei 4 gradi MISCH. Impianti lunghi e osso con qualità e quantità adeguata, erano condizioni imprescindibili, senza le quali il paziente si sentiva rispondere che per la sua situazione non c'erano soluzioni. Gli enormi passi avanti fatti in questo campo permettono straordinari risultati e, anche in condizioni in cui c'è carenza di osso, possono essere utilizzati impianti la cui lunghezza è inferiore a 10 mm. La letteratura medico-scientifica inerente agli impianti corti indica come efficace anche l'impiego di fixture di soli 7 mm.

Può accadere che il paziente presenti situazioni cliniche in cui la qualità e la quantità di osso non sono sufficientemente buone: misure palesemente inferiori a quelle citate hanno reso necessario, anche in tempi recenti, interventi di chirurgia preimplantare che correggono i deficit delle ossa a livello mascellare e mandibolare. Oggi, però, grazie alla moderna implantologia che permette di realizzare nuove tipologie di impianti con superficie in titanio e lunghezza non superiore ai 5 mm, non è necessario che il paziente ricorra alla chirurgia preimplantare. Questi tecnologici impianti permettono di intervenire su soggetti la cui struttura dell'osso è particolarmente carente: nello specifico, a livello mandibolare, la zona fra cresta e nervo inferiore è in grado di accogliere l'impianto anche se di soli 7 mm, mentre a livello mascellare la distanza che occorre è di appena 3 mm. Gli impianti impiegati, inoltre, hanno un diametro di 5 mm, fattore determinante che insieme alla superficie porosa sintetizzata che riveste l'impianto, incide in modo positivo sulla stabilità.

L’equipe dello Studio Dentistico Lombardo ha valutato la condotta, nel breve e nel lungo periodo, di 32 impianti inseriti. Lo studio ha permesso di stabilire che anche in presenza di poco osso l'implantologia è possibile. L'analisi della stabilità valutata con la RFA (analisi frequenza risonanza) e i valori che si sono ottenuti con tale esame hanno evidenziato che questo tipo di impianto fornisce al rientro chirurgico un elevato livello di osteointegrazione, sia nella zona mascellare che in quella mandibolare. Sono numerosi gli impianti effettuati in casi di scarsità di osso dallo Studio Dentistico Lombardo: il successo dei risultati ottenuti, anche in presenza di difficoltà chirurgiche, testimonia la validità della procedura.

Scritto da Dott. Luca Lombardo
Verona (VR)

TAG: implantologia con poco osso