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La cura della carie in modo sicuro, sfruttando la fluorescenza

Ottenere la fluorescenza della carie oggi è possibile anche senza coloranti chimici

by Dott. Diego Ruffoni 24-03-2013 3144 visualizzazioni

L’attuale tecnologia consente all’odontoiatra di rilevare la completa asportazione della carie con metodi semplici e non invasivi, evidenziando la dentina infetta dai batteri e permettendo di rimuovere la carie solo nel punto in cui si trovano i batteri, ottenendo risultati conservativi ottimali.

La nuova tecnica, che sfrutta la fluorescenza SIROInspect della ditta SIRONA, è adottata da odontoiatri scrupolosi che vogliono abbassare le percentuali di recidiva ai loro pazienti evitando futuri costi biologici e monetari. Semplicemente, durante la rimozione della carie il dente viene più volte illuminato da un generatore di luce violetta (ca. 405 nm) che eccita la fluorescenza delle porfine, che sono i prodotti catabolici dei batteri della carie. Poi, attraverso occhiali diagnostici che escludono le lunghezze d’onda inferiori ai 500 nm., si possono rilevare le componenti della luce con lunghezze d’onda superiori che restano visibili attraverso il filtro; con questo sistema, grazie alla fluorescenza rossa, è possibile identificare con sicurezza e rapidamente le zone di carie, distinguendola dal tessuto dentinale sano del dente, che è identificabile dal colore verde.


Studi scientifici, che valutano la specificità e la sensibilità dell’apparecchio, hanno contribuito nel dimostrare che la fluorescenza visibile è un miglioramento degli aiuti attualmente disponibili per la rilevazione di eventuali residui di carie.
Nella ricerca, il nuovo metodo confrontato con altri sistemi tradizionali visivi-tattili, dava una specificità significativamente superiore, ottenendo un percentuale punteggio più alto a favore del SIROInspect. Questo sistema garantisce ai nostri pazienti cure conservative controllate cromaticamente, evitando un overtreatment o la sottostima del tessuto infetto che, trascurato, potrebbe anche portare alla perdita di vitalità dell’elemento dentale. Inoltre, i pazienti sottoposti a questa recente tecnologia beneficiano di un maggior controllo per la prevenzione della carie secondaria.

Bibliografia
:

• Buchalla, Porphyrins Are the Cause of Red Fluorescence of Carious Dentine Verified by Gradient Reversed-Phase HPLC, 2008.
• Lennon, Residual Caries Detection Using Visible Fluorescence, 2002
• Buchalla, Luminescence Assisted Caries, 2004.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

TAG: fluorescenza della carie