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Domanda di Protesi

Risposte pubblicate: 10

Si può realizzare una protesi fissa a ponte su un dente sano e su un impianto?

Scritto da michele / Pubblicato il
Si può realizzare una protesi fissa a ponte su un dente sano e su un impianto? Dovendo realizzare una protesi fissa a tre corone su due pilastri estremi, un dentista mi ha detto che si può poggiare sul moncone di un dente sano e su un impianto, mentre un altro dice che non è possibile perchè un pilastro sarebbe flessibile e l'altro rigido e quindi vuole estrarmi il dente sano per metterci un impianto e poggiare così la protesi su due impianti. Qual'è invece il vostro giudizio a riguardo?
La seconda ipotesi è delirante come oggi la pratica smodata e senza testa della implantologia commerciale senza preparazione. La regola più sana è un impianto per ogni dente mancante. Niente contatto con i denti naturali che vanno mantenuti, e se mancano 3 denti, si mettono 3 impianti. Punto.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Michele, sono spesso stato sbugiardato quando sostenevo che esistono "criminali" che estraggono denti sani per sostituirli con impianti! Questa è la prova inconfutabile che esistono e vegetano! Ma quando mai si estrae un dente sano per fare un impianti! Detto questo è vero non si deve unire un impianto con un dente naturale, perchè il dente naturale ha un ligamento parodontale che lo rende praticamente un'articolazione" nel suo alveolo e quindi ammortizza le forze di masticazione "con micromovimenti in esso". L'impianto, essendo osteointegrato, è "fisso" nell'osso e bloccando il dente naturale con l'impianto con una protesi fissa, si creano patologie parodontale e gnatologiche su di esso! Non vedo dove sia il problema. Quando è stato progettato l'impianto, lo si sarebbe dovuto progettare doppio in modo da riabilitare la zona edentula con l'implantologia e se ci fosse stata la necessità protesica di rivestire il dente naturale, lo si sarebbe rivestito con una corona singola! Se lo spazio per due impianti fosse stato poco per accoglierli, si sarebbe dovuto o cearlo ortodonticamente o cambiare tipo di impianto o fare un semplicissimo e comunissimo e solidissimo ed esteticissimo ponte protesico tradizionale di 4 elementi con i due elementi di ponte un po' più piccoli! Io non conosco la sua situazione clinica ma deve essere trovata una soluzione adeguata senza estrarre il dente naturale sano! Se poi lo scopo del ponte fosse quello, vista l'età di 52 anni, di immobilizzare denti mobili per parodontite, peggio ancora! Si sarebbe dovuta curare prima chirurgicamente la parodontite, bloccando i denti con mobilità pericolosa con legature parodontali o protesi fissa parodontale a seconda dei casi clinici e poi eventualmente fare un impianto o meglio, in caso di parodontite un ponte protesico fisso! Tutti questi ragionamenti evidentemente non sono stati fatti! Ossia è mancata la Diagnosi , la Prognosi, la terapia e la progettazione preimplantologica con lo studio esatto degli spazi e tipologia degli impianti!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Tecnicamente è possibile collegare un impianto ad un dente naturale per il mezzo di un ponte, ma si tratta di una procedura scorretta. Come le ha detto il secondo professionista non è conveniente collegare una struttura rigida ad una struttura mobile e, se ci pensa, credo ne converrà anche lei. Cordialmente

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Sig.michele, concordo con il dott. Passaretti, il meglio sarebbe un impianto, un dente; poi si può fare sempre di tutto, perchè ogni caso a le sue esigenze.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro paziente, estrarre un dente in buone condizione per realizzare un ponte su impianti è assurdo, a meno che il suddetto dente non sia in gravi condizioni . I ponti misti possono essere fatti solo in particolari condizioni in cui, per vari motivi non vi sono alternative praticabili, e ben sapendo quello che si fà e i rischi a cui si và incontro.

Scritto da Dott. Giuseppe Murruni
Giussano (MB)

Esistono le regole sacre dell'implantologia, della protesi e della protesi su impianti. Ma non è detto che una deroga non ci stia. Va semplicemente valutato molto bene caso per caso. Se posso non lo faccio, come i colleghi che mi hanno preceduto le hanno illustrato. Se vi sono obbligato per soddisfare il paziente, sottopongo a lui la questione. Se egli è daccordo di assumersi un pò di responsabilità allora si fa, viceversa si valuterà un dispositivo protesico di tipo mobile.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Ha ragione il secondo dentista quando dice che è sconsigliabile collegare un impianto con un dente naturale, ma ha torto quando dice che va estratto un dente sano per sostituirlo con un impianto. Bisognerebbe trovare il modo per mettere l'impianto nella sede dove manca il dente(rigenerazione ossea, rialzo del pavimento del seno mascellare ecc.).

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Se le mancano due denti è corretto mettere due impianti,non condivido estrarre un dente sano a vantaggio di un impianto.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Concordo con i colleghi, ma vorrei aggiungere che venti anni fa, seguendo le indicazioni di una nota ditta produttrice di impianti dentali, sia pur con qualche dubbio, ma stimolato da necessità anatomiche dei pazienti(nervo alveolare a 5mm di distanza dalla cresta che non permetteva di posizionare ulteriori impianti), ho eseguito due ponti con un supporto che consentiva di armonizzare le forze (elemento intramobile) tra elemento naturale ed impianto. Nonostante lo scetticismo Ho seguito il caso e continuo a seguirlo tuttora. I ponti sono sani e funzionali con grande soddisfazione dei pazienti e del sottoscritto. Non ne ho eseguiti altri anche perché da una parte non ne ho avuto la necessità, dall'altra la ditta, nel frattempo, aveva smesso la produzione di elementi intramobili. Probabilmente vi saranno stati degli insuccessi, infatti ad oggi la letteratura, che supporta la medicina basata sulle evidenze non consiglia soluzioni di questo tipo.
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Scritto da Dott. Pellegrino Di Troia
Parma (PR)