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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 9

E' normale che i denti trattati ora siano tutti mobili dopo il curettage?

Scritto da simona / Pubblicato il
Salve ho 46 anni mi è stata diagnosticata una parodontite cronica con presenza di 3 tasche e mobilità di un incisivo inferiore. Mi sono sottoposta 2 giorni fa ad un curettage a cielo scoperto che ha interessato la parte inferiore dei denti. Il dentista durante l'intervento ha potuto constatare che la situazione non era così tragica. Adesso sono assalita da mille dubbi anche perchè i denti trattati ora sono tutti mobili. Forse è stato troppo invasivo il trattamento, potevo evitarlo? o forse ho anticipato i tempi ed ho evitato danni peggiori? Mi domando è normale che i denti trattati ora siano tutti mobili dopo il curettage? Grazie Simona
Che siano mobili dopo la chirurgia può essere normale se il trattamento è stato eseguito in modo corretto di fronte ad una diagnosi adeguata, Lei non ha anticipato i tempi anzi e quando sarà guarita dalla chirurgia potrà mantenerli più a lungo stia tranquilla. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Sig. Simona se l'intervento è stato eseguito da mani esperte, tutto si ristabilirà e il miglior risultato della cura sarà nel mantenimento a vita con una stretta collaborazione da parte sua.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Cara Signora Simona, beh, diagnosticare una Parodontite che abbia in tutta la bocca solo tre tasche di cui tra l'altro non precisa neanche la profondità e per giunta con mobilità di un solo dente sempre senza precisarne il grado, mi lascia molto ma molto perplesso! Le spiego qualcosa riguardo alla Parodontite ed alla sua diagnosi, invitandola a leggere nel mio profilo, tra le altre tante pubblicazioni sull'argomento, almeno "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi) e "Terapia chirurgica della parodontite. La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e soprattutto "VISITA PARODONTALE", l'aiuteranno molto a capire queste righe che scrivo adesso: se ha una Parodontite bisogna sapere quale sia. Che profondità abbiano le tasche parodontali e quali diffusione. Se la Gengiva aderente presente è sufficiente. Se il Fornice è adeguato. Se sono presenti difetti ossei e di che tipo, se, in ordine di gravità dalla meno grave alla più grave, a quattro pareti, a tre pareti, a due pareti o ad una sola parete residua ovviamente! Bisogna sapere se esiste una mobilità dentale e di che grado e tantissimo altro. Per poter sapere tutte queste cose, bisogna fare una Visita Parodontale che non è alla portata di tutti e non la si "inventa"!. Poi sappia che La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole) che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale". C'è infine un problema di estetica. Sappia che esiste una chirurgia Parpdontale Estetica che serve per ritrovare quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro. Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane, il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati sopra! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera! In bocca al Lupo e si metta in mani buone! lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gent. Sig. Simona, avere eseguito un trattamento chirurgico-parodontale per i suoi denti serve a ricreare le condizioni per avere uno stato di salute dei suoi denti e delle due gengive. Il fatto che ci sia una certa mobilità è abbastanza normale. Auguri

Scritto da Dott. Antonino Ruggirello
Palermo (PA)

Signora, se ha problemi parodontali è perchè non è stato fatto qualcosa prima... curare, in questo caso, significa eliminare le cause che hanno portato alla distruzione dei tessuti e ristabilire quelle condizioni che permettano di mantenere la bocca in uno stato di salute, funzione ed estetica il più a lungo possibile. Senza entrare nel merito della terapia parodontale è indispensabile dirle che il successo della terapia parodontale è strettamente dipendente dal grado di collaborazione del paziente.
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Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Non so quale valutazioni siano state fatte dal collega per indicare una paradontite cronica che di per se crea mobilita piu o meno variabile ai denti. Sicuramente un trattamento a cielo aperto non e' esente da difficoltà e puo' variare anche dal professionista che lo fa. Non penso comunque che l'intervento se eseguito con esperienza sia la causa della mobilita come lei asserisce . Rimango un po' perplesso sul fatto che forse non e' intervenuta prima di arrivare ad un intervento un po' invasivocome da lei descritto
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Scritto da Dott. Alessandro Sanna
Lucca (LU)

Durante lo scaling a cielo aperto viene ,in ogni caso, traumatizzato il parodonto e l'attacco gengivale ancora presente viene eliminato; se aggiungiamo che il tartaro, che poteva riempire i vuoti, se ne va ecco spiegato il vacillamento; ci sono scuole di pensiero che consigliano il bloccaggio dei denti coinvolti e altre no. Io, abitualmente faccio lo splintaggio dei denti coinvolti ma, comunque, se l'intervento e' andato bene, vedra' che i denti si fermano.

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Gentile Sig. Simona, generalmente dopo una seduta di curettage a cielo scoperto la mobilità non dovrebbe aumentare. Comunque 2 giorni sono pochi per valutare la situazione, i tempi di guarigione sono molto più lunghi. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)