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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 12

Una recente radiografia ha evidenziato diffusi segni di parodontopatia con riduzione in altezza delle creste alveolari

Scritto da RITA / Pubblicato il
Salve! Una recente radiografia ha evidenziato "diffusi segni di parodontopatia con riduzione in altezza delle creste alveolari". Ho consultato due diversi studi dentistici che mi hanno prospettato due soluzioni: trattamento col laser con possibilità di bloccare le recessioni e di far risalire le gengive; terapia conservativa con otturazioni delle zone scoperte. Sono molto preoccupata, non vorrei perdere i denti col passare del tempo.Preciso che le gengive non sanguinano, ho una scarsa sensibilità al caldo-freddo e cerco di seguire una corretta pulizia (uso il filo interdentale tutti i giorni). Qual'è il vostro consiglio? Vi ringrazio per il tempo che mi dedicherete.
Gentile Rita, eventuali parodontopatie non si diagnosticano con una semplice ortopanoramica ma è necessario procedere ad accertamenti più sensibili come una visita accurata con sondaggio gengivale con sonda calibrata e radiografie mirate con centratore. Solo in questo modo si può verificare che esista veramente una parodontopatia. Se il suo problema è una leggera recessione(credo che questa sia la sua situazione considerando il fatto che segue una attenta igiene orale) non sarà nè il laser nè otturazioni estetiche che possano far risalire le gengive. Le consiglio di consultare un parodontologo cioè il professionista che si occupa della diagnosi e terapia delle parodontopatie che possa dare giuste spiegazioni. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Cara Signora Rita, legga la mia risposta di tre domande fa del 29 agosto sulla Parodontite. Questo non certo per pigrizia, ma solo per non ripetermi, cosa che a molti colleghi non piace! Il trattamento col laser non serve assolutamente a niente se non ad abbattere la carica batterica delle tasche parodontali momentaneamente. La terapia è solo chirurgica. Si deve ricostruire l'osso e la gengiva distrutti dalla malattia e questo lo si può fare solo chirurgicamente. Parla di Laser solo chi non è Parodontologo. La terapia conservativa delle zone scoperte non porta a nulla perchè bisogna ricostruire le gengive ritiratesi. anzi peggiorerebbe la situazione perchè un materiale artificiale impedirebbe la ricostruzione gengivale e mucogengivale. Però lei ora sta parlando di Recessioni gengivali e non di Parodontite che è una infiammazione con distruzione dei tessuti ossei profondi e del ligamento parodontale oltre che del connettivo ed epitelio e la sua massima espressione patologica è la tasca parodontale che si rileva prendendo sei misure su ogni dente in tutti i denti durante la prima visita patodontale. Le due patologie sono diverse, hanno etiopatogenesi differenti e terapie differenti ma possono coesistere e sono curate solo chirurgicamente col vecchio buon bisturi. legga la risposta a cui ho fatto riferimento. Legga anche nel mio profilo in questo portale cliccando sul mio nome in articoli e casi clinici: "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." Legga anche la "Visita Parodontale" perchè le fa capire se chi la visita è un Parodontologo vero od improvvisato. In sintesi la Visita parodontale comprende diverse visite. la prima visita in cui si misurano le tasche parodontali, si fa una preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling ed igiene orale, modelli di studio e Rx endorali in serie completa con proiezione parodontale e infine una seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche parodontali, le si confrontano con le prime misure della prima visita, dopo che è stato rimosso il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche parodontali col curettage e scaling, tessuto che falsava le prime misure.Solo ora si può fare una diagnosi sul tipo di Parodontite e sui vari problemi gnatologici, di mobilità dentale eventuale e sulle recessioni gengivali, e si può soloora emettere una prognosi e impostare la giusta e risolutiva terapia. Come vede cara signora l'approccio a questa malattia è molto serio e non "alla carlona"! Se lo desiderasse, sono a sua disposizione con la mia ultra trentennale esperienza di Parodontologo, legga ilmio Curriculum vitae sul mio sito personale il cui link trova nel mio profilo!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Sig.ra Rita, una soluzione professionalmente corretta alla soluzione del suo problema parodontale potrà essere data solo da un parodontologo che affronta il problema chirurgicamente al fine di rigenerare i tessuti di sostegno persi dei denti mentre tutte le altre soluzioni tendono a fermare il processo distruttivo degli stessi. Si tratta di valutare attentamente lo stato parodontale dei suoi denti e valutare quale terapie mettere in atto. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Gentile Sig. Rita, ribadisco che diagnosi di parodontite non si fa con una semplice panoramica, ma dopo un sondaggio ed eventualmente uno status radiografico. Poi lei parla di recessioni che possono anche non essere legate con una malattia parodontale. Comunque una terapia con il laser può essere una valido aiuto nella terapia iniziale in cui si eliminano i batteri causa della malattia parodontale, ma non può far risalire la gengiva. Questo si ottiene solo con la chirurgia. Anche la terapia conservativa non cura le recessioni, al limite migliora l'estetica, ma se non è eseguita a regola d'arte può addirittura peggiorare la situazione. Pertanto le consiglio di rivolgersi a un bravo parodontologo che dopo un'accurata diagnosi (non basandosi su una panoramica!) saprà prospettarle la soluzione migliore. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Salve signora Rita, premesso che le informazioni che ci da non sono molte e che per verificare la reale presenza di malattia parodontale andrebbe fatta visita accurata, con sondoggi e status radiografico, volevo darle qualche suggerimento in merito a tale patologia. Cerco di essere il più chiaro. La causa sono i batteri. Batteri in colonie che si stabilizzano nelle tasche ( spazio che si crea tra gengiva e dente ). Ergo per bloccare la patologia è necessario rimuovere le colonie (placca). Bisogna fare perciò pulizie professionali (igiene orale/scaling, rootplaning). Una volta stabilizzata la situazione e tolta l'eventuale infiammazione si può eventualmente prendere in considerazione la chirurgia parodontale. In poche parole se la tasca è profonda bisogna rimuoverla per facilitare una corretta igiene domiciliare. In ogni caso è stato dimostrato che il trattamento combinato ben effettuato di igiene orale/scaling, rootplaning consegue risultati sovrapponibili a quelli ottenibili con le varie tecniche chirurgiche. Kieser J.B. Non surgical periodontal therapy. Proceedings of the 1st european workshop on periodontology, 1993
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Scritto da Dott. Leonardo Calciani
Ferrandina (MT)

Diamo per scontata la presunta diagnosi di 'malattia parodontale': non sono d'accordo con il collega, quando egli asserisce che la terapia laser-assistita è inutile in presenza di tale malattia. La LLLT, (Low Level Laser Therapy), ha un'azione prevalentemente decontaminante, è vero, nelle tasche parodontali ma, se applicata secondo protocolli frutto di recenti acquisizioni scientifiche, (Pietruska.M, Arweiler Aushill etc.) può anche stimolare, associata ad un protocollo terapeutico farmacologico, la guarigione ed una ricrescita dell'osso molto interessante. Nessuno e nulla può fare i miracoli, pertanto in presenza di lesioni particolarmente gravi, l'approccio dovrà essere evidentemente multifattoriale, quindi è possibile che si rendano necessari, ad esempio, interventi di rigenerazione guidata dell'osso da eseguire in quei siti in cui il difetto sia particolarmente marcato. Quanto al 'far risalire le gengive', nutro molti dubbi: con qualche intervento di gengivoplastica è possibile, ma non sempre, correggere qualche piccolo difetto gengivale, nel complesso però l'abbassamento della quota d'osso produce un irreversibile abbassamento del livello della soprastante gengiva. A parer mio la cosa fondamentale è fermare il più possibile l'evoluzione della malattia, correggere ciò che è corregibile, quindi rassegnarsi a frequentare con assiduità lo studio del parodontologo per le terapie di mantenimento. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuseppe Quarta
Parma (PR)

Gentilissima Sig. Rita, non avendo dati sufficienti per poterle dare un consiglio clinico, le suggerisco di farsi visitare da un dentista parodontologo. Distinti saluti.

Scritto da Dott. Enrico Deodato
Bari (BA)

In effetti, come sottolineato dai colleghi, una semplice panoramica non è sufficiente per effettuare una diagnosi parodontale specifica (in quasi tutte le OPT, il referto radiologico evidenzia "segni di parodontopatie di entità da lieve a moderata etc. etc.). Questo non per voler sminuire il collega che ha stilato il referto, ma, ripeto, per fare diagnosi di parodontite servono altri elementi (sondaggio parodontale, status endorale completo etc.etc.) Se, in seguito ad una visita specialistica, viene comunque confermata la diagnosi, l'approccio terapeutico è in primis parodontale specifico (scaling-curettage sopra e sotto gengivale, evetuale approccio chirurgico se necessario, e può essere utile anche il laser per decontaminare, ma solo secondariamente alla rimozione dei tessuti infiammati della tasca) e non conservativo. Se invece, il problema è di tipo "recessione gengivale", anche in questo caso si può suggerire in primis un'approccio chirurgico parodontale (procedure a lembo riposizionato, innesto gengivale dal palato...) e solo in secondo momento si procede con le cure conservative. Questo a livello indicativo, perchè senza visitarla, diventa impossibile dare indicazioni terapeutiche speicifiche e precise per il suo caso clinico.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Solo un dentista preparato in parodontologia potrà esserle di aiuto

Scritto da Dott. Alessio Battistini
La Spezia (SP)

Sig Rita, le consiglio di farsi mettere per iscritto che il LASER blocca le recessioni e fa risalire le gengive.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

E' evidente che il collega parodontologo sa tutto di parodontologia e poco di laser, se solo avesse approfondito un po di più questa tecnica, avrebbe scoperto che il laser ha un effetto decontaminante, e questo è ciò che si tenta con i trattamenti parodontali tradizionali. Il laser , ha inoltre un effetto stimolante , se usato a basse potenze, che favorisce la ricrescita sia dell'osso. Inoltre nel caso si debba per forza ricorrere a tecniche chirurgiche ha un impatto molto inferiore alla lama da bisturi, che i parodontologi usano normalmente in caso di interventi di ricostruttiva, e garantisce una guarigione in minor tempo, con un minor edema. Unica controindicazione, necessita di mani esperte e di formazione specifica che pochi hanno.
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Scritto da Dott. Antonino Albanese
Palermo (PA)

Salve l' assenza di sanguinamento spontaneo o marginale provocato non esclude la patologia in tasche più profonde. E' necessario un esame completo con misurazione delle tasche e perdita di supporto per i singoli denti, sanguinamento al sondaggio e marginale ed indice di placca. In caso di perdite di supporto osseo più importanti ma anche di edema gengivale la pulizia con filo interdentale può non rappresentare la metodica più indicata. Resto a disposizione per ulteriori spiegazioni. Cordiali saluti Dott. Papa, specialista in Parodontologia
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Scritto da Dott. Raffaele Papa
Rieti (RI)