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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 8

Il mio è un caso così difficile ed irrisolvibile?

Scritto da fabio / Pubblicato il
Gentili dottori, scrivo per chiedervi un consiglio e qualche indicazione sul mio problema che purtroppo sono sicuro sia stato sempre sottovalutato dai professionisti che mi hanno seguito. Faccio una premessa, diversi anni fa il mio medico mi disse che avevo dei colletti sui molari scoperti sicuramente dovuto allo spazzolamento e aggiungo che nonostante avessi notato pure i denti inferiori frontali consumati nulla mi fu detto su quello che poteva essere un altro problema che poi dopo ho scoperto essere il bruxismo. Ho sempre fatto controlli e pulizia professionale almeno una volta l'anno, mai avuto sanguinamento gengivale pur non di meno da lì inizia la mia odissea. I colletti scoperti cominciano ad aumentare e mi viene diagnosticata parodontite e riduzione ossea. Cambio medico ed eseguo delle pulizie due volte l'anno, il sondaggio rileva delle tasche che a detta del medico non sono gravi ma evidentemente non basta perchè la situazione progressivamente peggiora. Da quello che capisco leggendo forse avrei bisogno anche di uno gnatologo, perchè spesso sento degli scatti sbadigliando. Anni fa mi hanno estratto un molare e solo da poco ho scoperto che il mancato rimpiazzo avrebbe potuto portare altri problemi in futuro. Porto pure un bite notturno ma solo perchè l'ho fatto notare io che forse sarebbe stato il caso prescriverlo visto i denti limati. E' possibile che mi debba rassegnare a 41 anni a perdere tutti i denti. Quello che non sono riuscito a trovare è un medico che studi il caso, che stabilisca un piano di intervento magari interfacciandosi con altri colleghi che abbracciano altre discipline visto che non si può esser bravi a fare tutto. Ma dico è possibile mai che debba io chiedere una radiografia, magari una volta l'anno per tenere sotto controllo la situazione, rivalutare il tutto, ecc. ecc. Non so davvero cosa fare, ho letto diversi ottimi vostri interventi ma dalle mie parti (vivo a Catania) nessuno fa una visita come sembra debba essere fatta. Potreste indicarmi qualcuno magari di vs. conoscenza e nella mia regione serio in materia che possa seguirmi con un approccio corretto. Non so se sia possibile seguire problematiche del genere spostandomi dalla mia sede ma se fosse necessario lo farei pure per un consulto come si deve. MA dico il mio è un caso così difficile ed irrisolvibile? Allego due panoramiche una più vecchia di fine anno 2009 quando parrebbe siano iniziati i problemi ed un'altra di dicembre 2014 magari forse riuscite meglio a comprendere la mia situazione e la sua evoluzione in questi anni. Vi ringrazio di cuore e mi scuso per eventuali errori di battitura e per la lunghezza del messaggio.
Caro Signor Fabio, Buongiorno. " MA dico il mio è un caso così difficile ed irrisolvibile?" Risposta, STIA TRANQUILLO, è tutto risolvibilissimo! Bisogna fare solo ordine nella selva di errate Diagnosi ed informazioni che sono state fatte e le sono state date! Iniziamo con le Erosioni:anzitutto, quando parla di esse e di colletti cervicali scoperti, bisogna fare una Diagnosi differenziale tra Erosioni dello Smalto e Recessioni Gengivali! Controlli che il Dentista in causa sia Iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri. E' incredibile. Poi, riguardo alle recessioni,Solo con una visita clinica si può fare Diagnosi. Se ci fossero ed andassero curate (perché andrebbero curate solo quelle che avessero "distrutto", detto in parole a lei comprensibili, la Gengiva aderente sfociando od avvicinandosi alla linea di giunzione mucogengivale che separa la gengiva aderente (rosa ed aderente all'osso tramite il periostio) dalla mucosa alveolare (violacea ed elastica), si dovrebbero prima curare le recessioni e solo dopo, a guarigione avvenuta, fare le otturazioni cervicali per la terapia delle erosioni dello smalto altrimenti se si invertissero le terapie, la gengiva posizionata o riposizionata per coprire le recessioni trovando sotto il materiale estetico della otturazione, non potrebbe "attecchire". Sempre spiegato in parole "povere" :) Quindi non ha nulla di particolare. ! Riguardo alle Erosioni dello smalto (diciamo quei "colpi d'unghia" al colletto che scoprono la dentina tra smalto della corona e cemento della radice), si trattano come fossero otturazioni estetiche! La loro Etiopatogenesi è congenita, ossia uno nasce con le erosioni che per tanti anni rimangono misconosciute perchè a livello submicroscopico poi diventano sempre piuù evidenti fino a poterle vedere e sentirne i sintomi! Sappia cha all'incirca un terzo delle persone, nel punto di passaggio, al colletto del dente, tra smalto e radice, ha lo smalto che continua nel cemento senza soluzione di continuità coprendo bene la dentina. Un altro terzo addirittura ha lo smalto che copre il cemento ed un altro terzo ha invece lo smalto che si ferma prima dell'inizio del cemento lasciando scoperta una parte di dentina che essendo fatta da tubulini centrati da un assone, ossia da un nervo senza guaina mielinica, come fosse un fili elettrici senza guaina protettiva, è molto sensibile. Questa è l'erosione! Repetita iuvant! Cari saluti. L'Odontoiatria non la si inventa! Lo ricordi! So già dove si vorrebbe andare a "parare": fare implantologia dopo avere atteso la decapitazione della corona dei denti ad opera dell'erosione che inesorabilmente si approfondisce verso la polpa e verso l'asse del dente e superatolo, frattura in due la corona dl dente stesso! Semplicemente ridicolo! Sarebbe un "delitto"! Riguardo al fatto che le erosioni siano state causate a un "cattivo e troppo energico" spazzolamento, anche questa è una "idea" molto diffusa e assolutamente errata. Le ho spiegato che le erosioni sono su base congenita. E veniamo alla Parodontite: La OPT non è la lastra Giusta, occorrono le Rx endorali! In ogni caso si vedono delle alterazioni di forma della normale festonatura ossea ma sembrerebbero "piccoli difetti ossei come emisetti, crateri, difetti circumferenziali ma "piccoli" che si accompagnano infatti a tasche parodontale che ne sono la spia e manifestazione più esterna. Sono state sondate ma non dice che profondità hanno. Anche se fossero piccole, sui 4-5 mm vanno curate se no la Parodontite va avanti con una velocità di 1/2 mm l'anno e in pochi anni la situazione diventerebbe seria! Quindi si deve curare, se avesse veramente una Parodontite. Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! Il Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia, poi sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, Le lascio una Poster di Parodontiti con vari tipi di tasche curate con la chirurgia ossea ricostruttiva e con quella Rigenerativa Profonda. Per concludere il discorso sulla Terapia parodontale le dico: la TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo...nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a guisa di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. ORA Le domando solo una cosa: e' stata fatta questa doppia visita così come l'ho descritta con una preparazione Parodontale iniziale tra la prima e la seconda visita? Sicuramente NO! E se confermasse il no, significherebbe che chi l'ha visitata non è Parodontologo! Mi scriva in privato, troverà i miei contatti sul mio profilo! Cari saluti e stia tranquillissimo, apparentemente almeno, visionando una OPT (panoramica) che non serve, posso affermare egualmente che i suoi problemi, ammesso che esistano veramente, sono non seri e di facile e veloce terapia. Non trascuri. Mi scriva come le ho detto!
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

DENTISTI preparati dalle sue parti li può trovare proprio in questo portale!!! Cerchi in Dentisti Italia. Intanto le dico che la mancanza del 26 sta causando seri danni a tutta la bocca... Il laser usato per decontaminare e rigenerare le gengive aiuta moltissimo, ma per tempi limitati

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sicuramente, da quello che descrive, si tratta di un caso cliniconon semplicissimo ma certamente non impossibile da gestire e risolvere. Come giustamente sottolineato dal collega dott.Petti, fondamentalmente quello che è mancato nel suo caso è una vera e propria diagnosi, completa e corretta, indipendentemente dal fatto che soffra di parodontite - presenti recessioni gengivali - erosioni cervicali - mancanza di elementi dentari. Un bravo professionista, nel conteso di uno studio con un Equipe preparata, lo può trovare sicuramente anche nella sua città (magari sfruttando anche questo portale).
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig. Fabio, lei parla di bruxismo, ma ho il sospetto che sia una autodiagnosi. E' stato fatto un esame strumentale con il bruxoff o grincare? E' stata fatta poi una attenta valutazione gnatologica per supportare il sospetto? Il bite di che tipo è. Le recessioni vanno valutate con un sondaggio ed uno status, non con una panoramica. Se trova un professionista che fa questo vedrà che risolverà i suoi problemi. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Sig. Fabio, un mio vecchio maestro diceva: "Perdere un dente è come perdere un dito, perdere un primo molare è come perdere una mano" e nel suo caso si è perso proprio questo dente chiave, senza riabilitarlo, inoltre non le è stato spiegato la corretta igiene adatta alla sua bocca e le conclusioni sono ciò che ci racconta. Ora la malattia parodontale può essere stabilizzata e curata, ma queste cure sono riservate a pochi pazienti motivati intenzionati a cambiare stile di vita, se lei ha buone intenzioni le cure le può fare anche a Catania.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Difficile aggiungere qualcosa a quanto detto dal dott. Petti, ma tranquillizzarla ulteriormente sì. La sua situazione è di media serieta, ma non drammatica. Curata nel modo dovuto, la terapia le consentirà di ristabilire con facilità una situazione che le consenta di mantenere i suoi denti fino alla fine dei suoi giorni. C'è però una premessa da fare, oltre al bravo parodontologo è necessario un buon paziente. Se lei fuma, per esempio, la possibilità che la malattia guarisca diminuisce del 50% (e non le sto qui a spiegare perchè) e se lei fa uso di alcolici o di droghe, ha poche possibilità di uscirne fuori. Se poi spazzola in modo non corretto, non usa il filo e quant'altro adatto al suo caso, non può pensare di andare a fare la pulizia più spesso risolvendo così il problema. Non è questa la strada che la porta al successo. Il traguardo lo può raggiungere solo se trova un buon professionista e diventa suo complice, sarà questi a darle le terapie, ma lei deve eseguire con accuratezza i compiti che le vengono dati. E trovare un professionista capace in una grande città come la sua non è difficile, basta andare sul sito della società italiana di parodontologia (Sidp) o rivolgersi ad una clinica universitaria. Altrimenti chiami Petti. Cordialmente
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Scritto da Dott. Bruno Cirotti
Roma (RM)

Egr. Signore, Da quello che si vede dalle OPT il suo sembrerebbe una caso routinario: ci sono effettivamente delle tasche che possono essere trattate con terapia parodontale (courettage o levigature che dir si voglia). È anche vero che dalla prima alla seconda radiografia c'è stato qualche peggioramento in qualche punto, cosa che rende necessario anche un prelievo dei batteri delle tasche più profonde, inviarle ad un laboratorio specializzato che verifichi quali e quanti sono i batteri patogeni presenti nella sua bocca. In base al risultato le viene prescritta una cura antibiotica mirata per il suo caso. In seguito viene appunto eseguita la terapia parodontale non chirurgica (vedi sopra). Nel caso alcuni punti comunque non guariscano completamente si rende necessaria, solo per quelle zone, una terapia parodontale chirurgica assistita dal laser. L'igiene periodica (o detartrasi) trimestrale si rende necessaria in seguito per monitorare la situazione e per prevenire eventuali ricadute. A riguardo delle recessioni e delle abrasioni cervicali, nel suo caso esse si verificano poiché la parodontite è una malattia che procede a poussè, ossia con periodi in cui l'infezione è attiva (sanguinamento, cattivo sapore in bocca, alitosi ecc) a periodi di remissione. Ebbene fra un periodo e l'altro la gengiva si ritira scoprendo la radice, la quale, essendo più "tenera" rispetto allo smalto, è più soggetta ad essere abrasa anche con manovre delicate come lo spazzolamento. Catania è una città meravigliosa con molti bravi professionisti ma personalmente non conosco nessuno che si occupi di parodontologia ad alto livello... Cordialmente 
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Scritto da Dott. Claudio Cirrincione
Firenze (FI)

Gentile Fabio, prima di tutto ti tranquillizzo che nulla è impossibile, quindi per prima cosa mi candido ad essere sentito per la soluzione del caso. Non sto qui a discorrere su quali possano o no essere le cause e le soluzioni, i colleghi che mi hanno preceduto sono stati, qualcuno anche ampiamente, esaustivi e in modo egregiamente professionale. Che dire aspetto una tua chiamata per una visita, che certo porterá ad un nuovo livello di salute la tua situazione dentale. Parleremo del caso, se fuma, se usa alcool e delle modalità di applicazione del l'igiene orale e sussidi. Saluti 
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Scritto da Dott. Giovanni Vitale
Zafferana Etnea (CT)