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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 6

SEGUITO ALLA DOMANDA: Circa 15 anni fa, a causa di una caduta ho subito un trauma che mi ha provocato la perdita dei 2 incisivi centrali e di tutta la

Scritto da Antonio / Pubblicato il

Salve, ho postato il mio problema qualche settimana fa e ringrazio tutti i medici per le soddisfacenti risposte. Volevo porvi un'altra domanda quindi riassumo brevemente il mio problema. Ho fatto il mio terzo intervento di rigenerativa ossea (con osso sintetico) per inserire gli impianti dato che non ne avevo quasi per niente a causa di un incidente avvenuto alcuni anni fa. A distanza di un mese dall'intervento il mio dott. mi ha tolto i punti di sutura ma ne ha messi degli altri perchè, a detta sua, la ferita non si era ancora chiusa perfettamente. Ho saputo, dopo varie ricerche, che la principale causa di insuccesso di un innesto osseo è la deiscenza della ferita chirurgica. A questo punto volevo chiedervi se è possibile che a distanza di un mese la ferita ancora non sia perfettamente chiusa e se c'è la possibilità che ci sia stata deiscenza e quindi insuccesso. Grazie anticipatamente. Saluti.

 

Precedente:

http://www.dentisti-italia.it/dentista_domande/implantologia/6522_rigenerativa-ossea.html

Ma no, non è detto, anche perchè se è una deiscenza non si risolve coi punti. Si fidi comunque del suo dentista

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

rimanga
antonio221012.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Antonio, ripete una domanda senza aver risposto alla mia domanda precedente. Attualmente indossa un provvisorio mobile?

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Carissi o Antonio le tecniche rigenerative sono molto complesse e possono verificarsi deiscenze della sutura che possono portare anche all'insuccesso del trattamento. Senza visitarla però, non è possibile dire cosa sia successo e quali rimedi si possono porre senza correre il rischio di dire cose scorrette. Perdoni la reticenza ma, soprattutto in caso come il suo, senza una valutazione diretta non è possibile farle suggerimenti.

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Gentile Sig. Antonio, le tecniche di rigenerazione ossea sono molto legate alla mano dell'operatore e alla gestione del lembo. E' importante che una membrana non si scopra, evitando di essere contaminata compromettendone il successo. Cordialmente.

Scritto da Dott. Giuseppe Guiducci
Pescara (PE)

Carissimo rispondo al post relativo agli innesti ossei per cercare di centrare il problema e dare una risposta completa e soddisfacente. Consideri che gli innesti ossei si dividono in due grosse grandi categorie: quelli di osso autologo (provenienti da siti diversi ma osso dello stesso paziente) e quelle con osso eterologo (provenienti da osso di banca oppure da osso sintetico oppure bioparticolati di osso solitamente di organismi animali tipo bovino). Gli innesti vedono come risultato finale un incremento di tessuto osseo maturo, il deficit può essere di tipo verticale (innesti per posizionare impianti laddove non c'è osso in quantità soddisfacente) ed innesti per incrementi di tipo orizzontale magari solo per colmare deiscenze implantari (esposizione delle ultime spire di un impianto ben posizionato) o per riempire siti che possono essere riabilitati con impianti ma con difetti estetici non trascurabili. I concetti base per la riuscita di un innesto sono: la sua stabilità (viti - membrane rinforzate e quant'altro) per permettere al tessuto di integrarsi con quello del ricevente e creare l'incremento voluto. Altro parametro è la sua protezione dagli agenti batterici (il cavo orale sarebbe l'ambiente meno ospitale) quindi una perfetta copertura attraverso il famoso lembo e la famosa sutura e terapie antibiotiche prolungate che proteggono l'innesto finché non prenda esso possesso delle difese naturali dell'ospite. Le stranezze di quanto racconta sono legate al fatto che la sutura normalmente, quando non riassorbibile, viene seguita dallo specialista che la pulisce e la rimuove nell'arco di due settimane al massimo, tempo in cui ci si accorge se l'innesto sta bene, non è esposto e può continuare da solo la corsa verso la sua integrazione. Non scendo nei particolari della preparazione di un innesto altrimenti uscirei fuori tema: inoltre mi sento di dire che allorquando un innesto si espone, il sito inevitabilmente si infetta e viene colonizzato da batteri (quindi necessita di una ripresa della terapia antibiotica), lo specialista attraverso una radiografia di controllo appura se l'innesto è ancora in fase di integrazione oppure presenta i segni di un evidente SEQUESTRO..... dicesi sequestro quando le difese dell'ospite non accettano più il blocco od il materiale innestato che colonizzato dai batteri viene di li a poco espulso e quindi rimosso dallo specialista. Il tentativo dopo un mese di ricoprire il sito con o senza radiogradia di controllo è cosa possibile ma non sempre con esito fausto. Quando la ferita non si chiude in 8/10 giorni è per motivi svariati: ne accenno alcuni e mi avvio al termine. I lembi sono corti: non c'è stoffa (diciamo in gergo) per unirli e farli guarire (soprattutto in questo caso) per prima intenzione. Altra possibilità, salta qualche punto che espone l'innesto che viene colonizzato ed il nostro organismo perfetto come un PC non chiude dentro di se batteri e quindi cerca di essere riluttante alla guarigione. Terza possibilità, innesto incongruo non attecchirà mai perché non è stato fatto da mani esperte e quindi i tentativi già di per se molto difficile di questa tecnica chirurgica fanno solo deprimere il paziente che diventa poi riluttante alle terapie da mani più esperte. Ti saluto e spero di essere stato quantomeno chiaro. Achille Perillo - chirurgo odontoiatra
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Scritto da Dott. Achille Perillo
Napoli (NA)