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Domanda di Fistola

Risposte pubblicate: 13

Cosa mi consigliate di fare: l'apicectomia o il ritrattamento canalare?

Scritto da carlo / Pubblicato il
Circa 25 anni fa mi fu devitalizzato il laterale superiore di sinistra: nel corso di questi anni si è manifestato un granuloma all'apice del laterale (20 anni fa) sul quale fu rifatta la cura canalare (e relativo trattamento con antibiotico) con scomparsa del dolore e riassorbimento parziale del granuloma. 10 anni fa analogo problema: pulpite al centrale superiore di sinistra, conseguente cura canalare, risultato rimane sensibilità nella zona dell'apice premendo col dito, inoltre sensazione come che il dente non sia morto del tutto e dopo un annetto viene rifatta la canalare: risultato per una decina di anni a parte la sensibilità alla base del dente (se uno premeva col dito dalla parte vestibolare), ho tirato avanti. L'estate scorsa, agosto, drammatico gonfiore alla faccia riconducibile ad uno dei due incisivi sopra descritti, cura antibiotica con amoxicillina, poi con tetraciclina, poi con claritromicina, antibiogramma, insomma un mese d'inferno, e un dentista che magnanimo decide di riaprirmi il canale del dente centrale per ritentare la canalare. Esce di tutto, pus e ogni ben di dio dal canale, e cominciamo la cura canalare, lava e chiudi, più volte, con la faccia che piano piano si sgonfia, dalla radiografia si evidenzia un'area scura intorno all'apice della radice del centrale e anche il vecchio granuloma a livello del'apice del laterale, che ormai mi fa compagnia da una vita. Dopo un paio di mesi di lavaggi al canale del centrale, ogni una o due settimane, l'infezione non se ne va, dal canale continua lo spurgo di liquido viscoso, mi fa male il fegato per il trattamento antibiotico. decido di cambiare dentista. Il nuovo dentista decide di continuare con i lavaggi e tratta il canale con uno strumento dalla sezione un pò più larga, lui dice per portare via più infezione. Al quarto mese di torture, continua il drenaggio dal dente e mi sembra che ci sia pure una fistola fra i due denti centrali, lui decide di chiudere il canale, io non sarei d'accordo, ma mi lascio convincere. Sento pulsare dentro per alcuni giorni, un pò si rigonfia la zona a livello dell'apice del centrale, ma lui dice che l'osso deve guarire da solo, e che il canale è disinfettato. Comincio a sentire una sorta di drenaggio da quella che ritengo sia una piccolissima fistola fra i due centrali e la tensione interna diminuisce, comincia ad alternarsi il gonfiore al drenaggio. Torno dal dentista dice che va tutto bene, che vuole rivedermi fra 6 mesi e che l'osso deve guarire da solo, mi ritocca su mia richiesta in quel momento la resina che ha utilizzato per richiudere perchè la sentivo altina e con l'occasione rtrocca ritocca ora nel dente si vede in trasparenza. è rimasto in una zona solo lo smalto. Scioccato dal danno estetico, e dal fatto che il gonfiore altalenato al drenaggio non se ne va, cambio ancora dentista. Siamo al quinto mese di agonia. Il nuovo dentista fa le solite radiografie, evidenzia la solita zona scura a livello dell'apice del centrale e il granuloma a livello dell'apice del laterale e mi dice di ritornare dopo un mese, siamo sotto natale, non ha tempo. Torno da lui quindici giorni fa, nuove radiografie, stessa musica, stessi problemi miei di gonfiore e drenaggio, la fistola non si vede: sentenzia apicectomia! Non convinto mi reco da un altro, un professore, che non trova comunque la fistola, (da qualche parte dovrà pur drenare da 6 mesi a questa parte) mi fa ancora due radiografie e altra diagnosi: rifacciamo entrambe le cure canalari! Pero le facciamo fare ad una mia collega, mi dice, specializzata in endodonzia, la quale mi dice fa solo cure canalari. Dimenticavo di dirvi che il dentista che mi chiuse il canale del centrale un paio di mesi fa, quello che mi ha reso trasparente il dente, risulta dalla radiografia, ha fatto la canalare corta, nel senso che non ha raggiunto l'apice con il materiale cementante. Insomma vi chiedo, secondo voi, a parte il rancore personale che posso provare per il fatto che ho pure pagato per non aver risolto niente e che ora il centrale fra un pò lo dovrò ricoprire (sempre se riuscirò a salvarlo) visto che è trasparente, cosa dovrei fare? l'apicectomia o l'ennesima cura canalare? Ci sono speranze di curare la fistola e l'infezione in qualche altro modo meno invasivo? Voglio aggiungere a questo poema che sono pure diplomato odontotecnico e poi laureato in scienze farmaceutiche, per questo ho dato una spiegazione così dettagliata. Grazie in anticipo
Cosa mi consigliate di fare: l'apicectomia o il ritrattamento canalare?
Concordo con l'ultimo collega ritrattamento canalare ( qualora valutasse che è insufficiente quello già eseguito) e se non funzionasse apicectomia. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Maurizio Ciatti
Varese (VA)

Sig. Carlo, Ci racconta una storia clinica vissuta. Dalla radiografia sembrerebbe che nel canale dell’incisivo laterale, ci sia la presenza di uno strumento canalare. Altri colleghi con esperienze maggiori di endodonzia, potranno confermarlo. Si tratta di una complicanza che a volte può avvenire. Questa potrebbe essere la causa delle ripetute infezioni. Consiglio di ritrattare i canali asportando l'eventuale strumento canalare, se la cura non è effettuabile o non da risultati, non resta che passare all'apicectomia, in cui suggerisco l'esame istologico dei tessuti rimossi.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Non sono un'esperto di endodontia, ma ritengo che la presenza di ripetute infezioni e la presenza di uno strumento canalare obblighi ad un ritrattamento endodontico per via ortograda (convenzionale) ed eventualmente in caso di insuccesso, -come già consigliatole dai Colleghi che mi hanno preceduto - , ad una ritrattamento chirurgico per via retrograda con apicectomia. Auguri.

Scritto da Dott. Sergio Audino
Palermo (PA)

Gentile Paziente la sua storia si sovreppone a quella di moltissimi altri Pazienti che da queste pagine raccontano interminabili problemi endodontici ( cioè di devitalizzazioni). Se ne ricava l'impressione, per me certezza, dei limiti delle, non della ma delle, tecniche endodontiche disponibili oggi. In un'epoca in cui si discute di accanimento terapeutico ancora si ritratta più e più volte e si fanno apicectomie e riapicectomie . So di essere radicale e non universalmente condiviso ma il mio consiglio è di estrarre e mettere degli impianti; ciò prima che sia troppo tardi ed i vari inutili interventi massacrino l'osso rimasto generando problemi su problemi. Cordialmente
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Scritto da Dott. Maurizio Pedone
Caronno Pertusella (VA)

Caro Signor Carlo, le Rx non sono ovviamente chiare...ma nel laterale sin. c'è uno strumento canalare fratturato (sembra), nell'Incisivo centrale c'è una chiusura dubbia per il materiale usato ...in ogni caso ha poca importanza...quello che è certo è che entrambi i denti hanno una evidente osteolisi periapicale...che è segno di infezione...che poi sia granuloma o cisti...poca importanza ha, dal punto di vista pratico-terapeutico. Cosa fare: 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intra muscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì sucessivo...in modo da assumere , partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- Bisogna aprire entrambi i denti e procedere ad una rimozione dello strumento canalare fratturato (lo si può fare con una certa tranquillità)3- Bisogna rimuovere le vecchie terapie canalari e procedere alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiudono poi i denti alla fine di ogni seduta con membrana osmotica per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvssuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore! E qui finisce la prima seduta! 4-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna progammare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana osmotica... 5-infine in terza seduta si chiude il dente e poichè le tante terapie canalari fatte rendono impossibile il sigillo apicale, si procede contemporaneamente ad una retrograda con chiusura dei due apici con amalgama chirurgica priva di zinco ...inerte...dopo aver preparato gli apici ad accoglierla. Si tratta chirurgocamente il tramite osseo con lavaggi dello stesso antibiotico ma in forma endovenosa usata però localmente per lavare l'osso, con fibrina artificiale e osso artificiale e eventualmente una membrana si risutura il lembo ed è tutto finito! ATTENZIONE- questa è la procedura...ma si deve mettere nelle mani di un eccellente endodontista ... che potrà variare la tecnica...che però in linea di massima è questa! ... solo in caso di insuccesso...improbabile se eseguito tutto bene...può ricorrere all'implantologia...questo è il mio consiglio...cordialmente (e si ricordi l'antibiotico DEVE ESSERE QUELLO ma dopo accertamento accurato del Dentista e del MEDICO (che devono collaborare parlandosi...dico che l'antibiotico è queto perchè nella mia lunga esperienza è il solo che ha dato risultati pressocchè costanti...in una zona in cui pochissimi antibiotici agiscono!!! ancora cordialmente
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile sig.Carlo, l'immagine della rx nn è molto chiara, pertanto il consiglio è quello di rivolgersi ad un affermato collega in campo endodontico della sua città, che affronti innanzitutto il ritrattamento ortogrado dei due elementi e, solo successivamente, proceda se necessario alla chirurgia.

Scritto da Dott. Luigi Russo
Torre del Greco (NA)

Caro paziente l'unica soluzione definitiva al suo problema sono 2 impianti .

Scritto da Dott. Fabrizio Remotti
Novi Ligure (AL)

Deve togliere i due elementi e farseli reimpiantare perchè purtroppo infezioni così ricorrenti denotano la presenza di un substrato difficilmente curabile. Tolga gli elementi, metta due impianti e vedrà che ritroverà la pace; d'altro canto in certi casi conviene essere radicali. Cordialmente la saluto.

Scritto da Dott. Fabrizio Campoli
Frascati (RM)

Purtroppo so per esperienza vissuta che i ritrattamenti in questi casi non sono mai risolutivi anche se c'è qualche piccola speranza. Io preferisco, da implantologo, estrarre ed inserire due impianti. Auguri. Spero di non averla scoraggiata

Scritto da Dott. Luciano Rita Maria Amelio
Catanzaro (CZ)

Signor Carlo, non penso assolutamente che i colleghi che si sono avvicendati al ritrattamento conalare, soprattutto un'endodontista, non siano capaci di risolvere due canalari facili come quelle degli incisivi, pertanto ci deve essere un altro problema, francamente la Rx. che ha mandato è poco leggibile e non mi sembra ne un lentulo e ne altro strumento canalare, visto la densità del materiale che sembrerebbe fratturato, perchè mi risulta poco compatto e denso anche ad ingrandimenti maggiori. Le consiglio di ritrattare i canali in questione o in alternativa, visto il calvario e la sofferenza tissutale dell'osso periapicale, di inserire due impianti post-estrattivi a carico immediato. Per saperne di più legga appunto il caso clinico da me pubblicato: impianti post-estrattivi a carico immediato, e si sentirà rinascere. Cordiali saluti e sono a disposizione per qualsiasi chiarimento o commento.
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Scritto da Dott. Maurizio Serafini
Chieti (CH)

Beh, la rx non è molto chiara ..da quel poco che riesco a vedere i due granulomi presenti sono decisamente estesi e probabilmente ormai la reazione apicale infiammatoria cronica si è anche iscistata. La conseguenza di ciò è che ben difficilmente con una terapia canalare ( a parte il calvari già passato ) potrebbe ristabilire la salute della zona periapicale. Il consiglio di valutare le avulsioni e la sostituzione con impianti è sicuramente da prendere in considrazione. A mio avviso però, in questo caso, sarebbe meglio estrarre, far guarire ed eventualmente rigenerare la parte mancante di osso, se le cisti avessero eroso l'osso vestibolare, e solo successivamente posizionare gli impianti. Nel periodo intermedio, dei provvisori posticci, tipo meryland le permetterebbero di avere una normale vita di relazione. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuseppe Lazzari
Cernusco sul Naviglio (MI)

Sig. Carlo, visto l'esito dei vari ritrattamenti rinuncerei a questi e opterei per l'esecuzione di una apicectomia, valutando però bene il rapporto rischio/beneficio: infatti per preservare questi due elementi ormai molto, troppo rimaneggiati, con una apicetomia, si danneggia inevitabilmente nell'intervento l'osso vestibolare per giungere agli apici, e ciò potrebbe compromettere la possibilità di sostituire un domani gli elementi con degli impianti. Probabilmente sarà opportuno procedere all'estrazione, magari con inserimento di PRGF, e, dopo un'attesa di qualche mese, l'inserimento di impianti (nel frattempo un meryland). Distinti saluti, Devid Schiavo.
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Scritto da Dott. Devid Schiavo
Padova (PD)

L'apicectomia è un trattamento di Odontoiatria pre colombiana al quale si ricorre in casi estremamente selezionati in cui sia impossibile ottenere il ri trattamento per via ortograda. In ogni caso gli esiti delle apicectomie non sono quasi mai a favore dell'elemento dentario. Oggi si preferisce sostituire l'elemento con un impianto. Un buon endodonzista tenta sempre prima il ritrattamento senza neanche prendere in considerazione a priori l'apicectomia; quindi il mio consiglio è di rivolgersi ad un buon endodonziasta che lavori in microscopia operatoria. Noi siamo a sua disposizione per risolvere la lesione in atto con garanzia di risultato. Dott. Signorini M.
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Scritto da Dott. Maurizio Signorini
Barbania (TO)