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Domanda di Fistola

Risposte pubblicate: 16

E' ricomparsa una fistola con pus

Scritto da Rossella / Pubblicato il
Preg.mi Signori, in seguito alla comparsa di una fistola in corrispondenza di un 6+ devitalizzato oltre 20 anni fa, e coperto da capsula. Il 10 luglio sono stata sottoposta a nuovo trattamento calanare. Per i primi giorni non ho avuto fastidi ma proprio oggi 28 luglio, in cui avrei dovuto fare la ricostruzione del dente, è ricomparsa una fistola con pus. Il mio endodonzista ha effettuato la radiografia da cui risulta che la cura canalare è stata eseguita correttamente, ma in considerazione del tessuto osseo sottostante, che risulta "infiammato" a causa dell'infezione, mi ha programmato l'estrazione del suddetto dente, e successivo impianto. Non avendo mai estratto alcun dente sono preoccupata e dispiaciuta, e mi chiedevo se non fosse possibile tentare in extremis l'apicectomia. Mi fido ciecamente della competenza del mio studio medico, forse l'apicectomia è inutile nel caso in cui il tessuto osseo sia così infiammato? E stando così le cose, non potrebbero esserci problemi con l'impianto? Vi ringrazio e porgo distinti saluti Rossella P.
Cara Rossella, se si fida ciecamente non deve avere alcun dubbio circa l'operato del dentista altrimenti significa che non si fida affatto se chiede consigli ad altri. Comunque è certo che la sua situazione la conosce meglio il medico che la sta curando. Prima di estrarre un dente è bene cercare di curarlo e conservarlo magari cercando di eseguire un ritrattamento poichè è evidente che se ancora c'è la presenza di pus significa che persiste l'infezione. Forse è stato chiuso troppo presto, magari andava eseguita qualche altra medicazione con idrossido di calcio; sono tutte supposizioni non corredate da alcun dato oggettivo. Altra soluzione, come da lei accennato, potrebbe essere l'apicectomia che non viene inficiata certo da tessuto infiammatorio. E' comunque il dentista che deve stabilirlo dopo aver valutato attentamente la situazione locale con i dovuti accertamenti. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Signora Rossella, non dice perchè il suo dentista ha dovuto procedere con il ritrattamento di un dente devitalizzato venti anni orsono. E' certo possibile (tento di ipotizzare) che un dente trattato male abbia consigliato in via precauzionale un ritrattamento. Abbastanza raro è riscontrare che una qualche sovrastrumentazione durante il ritrattamento abbia portato a fenomeni di assottigliamento radicolare tali da giustificare la fistola. Una serie di lastre (anche sproiettate) che il suo dentista è sicuramente in grado di eseguire, potrebbero consentire di stabilire il punto di origine della lesione, consentendo di decidere se apicectomizzare (togliere l'apice) rizotomizzare (togliere tutta la radice infetta) o estrarre il dente in toto. Non individuo particolari difficoltà a sostituire immediatamente il dente con un impianto se il collega lo ritiene opportuno. Egli saprà consigliare modo, tempo e terapia farmacologica adatta. Molto frequente è riscontrare la frattura verticale composta del dente nel lasso di tempo che va dal trattamento endodontico alla ricostruzione. Specie in denti a cui manca una certa componente "elastica" data dalla non vitalità da parecchio tempo. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Da quello che racconta impegnerei tutte le forze per cercare di evitare l'estrazione...eccezion fatta in presenza di frattura verticale radicolare.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Cara Signora Rossella... se il suo Dentista ha deciso di fare un ritrattamento canalare al molare superiore, significa, mi auguro e le auguro, che ha fatto prima una accurata visita che lo ha portato ad una esatta diagnosi ed allora la decisione di estrarre il dente dopo avere fallito il "tentativo" di terapia, è assolutamente inspiegabile nella moderna odontoiatria in cui un dente simile si salva praticamente sempre, talmente rari sono i casi in cui non si può salvare!...quindi c'è stato qualcosa di "errato" nel ritrattamento ... per esempio il numero delle sedute, il modo, l'aver prescritto gli antibiotici giusti o no....NON BASTA MICA CHIUDERE ALL'APICE tutti i canali ...TUTTI, magari ce ne era uno accessorio non "visto".... il consiglio è, dato che i denti si curano e non si estraggono...di chiedere un "consulto"...badi non di cambiare dentista...solo di chiedere un consulto ad un noto endodontistica per avere conforto che non si possa fare veramente più niente ...come per esempio una retrograda...ossia curare le radici chirurgicamente dall'apice che poi va chiuso con amalgama chirurgica o MTA ...badi ho detto retrograda, NON APICECTOMIA;L che MOLTISSIMI FANNO MA CHE NON VA ASSOLUTAMENTE FATT...la retrograda è un'altra cosa...OK?..............le lascio una foto di radici che "tutti" avevano di estrarre e che invece sono state salvate e che sono in bocca da molti decenni a testimonianza della eccellenza della terapia...ma bisogna saperla fare una terapia così...(ecco perchè mi fa male sentire che il suo dentista abbia già le pinze in mano per estrarre il dente...non gli duole la "SCONFITTA TERAPEUTICA... no evidentemente e crede che un dente naturale sia uguale ad un impianto...l'impianto è meraviglioso ma mai quanto il dente naturale...basti pensare all'attacco epiteliale corto delle fibre connettivbali ed epiteliali della gengiva nel dente che invece non si ha nell'impianto!!!! L'IMPIANTO SI FA SOLO QUANDO E' INDISPENSABILE................cordialmente suo Gustavo Petti Gnatologo e Parodontologo, Implantologo e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Sig.ra Rossella, non tradisca la sua fiducia cieca verso il suo dentista chiedendo pareri via web ad altri e fra l'altro senza dati obbiettivi perchè non è coerente con se stessa. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Cara Rossella, il fatto che si sia ripresentata la fistola a fine trattamento,sta sicuramente a significare che, o il collega non ha fatto una buona diagnosi iniziale o il ritrattamento non è ben riuscito, l'apicectomia con trattamento retrogrado è di solito una terapia risolutiva, va comunque valutato attentamente caso per caso. Visto la fiducia che la lega al suo odontoiatra si affidi serenamente alle sue cure. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Donatello Castagna
Cori (LT)

La scelta del suo dentista è corretta. Se dopo il ritrattamento è ricomparsa una fistola, significa che ci sono ancora dei batteri nella radice. Corretta la scelta di non procedere all'APICECTOMIA e alla successiva OTTURAZIONE RETROGRADA: l'otturazione chiuderebbe i batteri residui dentro la radice, un pò come chiudere casa con i ladri dentro. -------------------------------------------------------------- Può, se ritiene, rivolgersi ad un superspecialista endodonzista. Giusto a Cuneo ce n'è una molto conosciuta che effettua esclusivamente devitalizzazioni e ritrattamenti. Il rischio è un ulteriore fallimento alla media distanza, dopo aver ricostruito e magari fatto la corona. Un endodonzista serio (come la dottoressa di Cuneo) non promette il 99% di successi: promettere è una cosa, mantenere è un'altra. Il ritrattamento è una terapia con ALTISSIME PROBABILITA' DI FALLIMENTO, quasi come tirare una moneta in aria e fare testa o croce. ---------------------------------------------------------------- L'estrazione e impianto è una terapia il cui risultato è molto più predicibile. L'effettuazione di una apicectomia comporta l'allargamento della breccia ossea esterna, e l'osso è il bene più prezioso per inserire un impianto: l'apicectomia potrebbe quindi comportare difficoltà aggiuntive all'effettuazione dell'impianto. ----------------------------------------------------------------- Sono della provincia di Cuneo anche io. Lo dico contro il mio interesse: si fidi del suo dentista.
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Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)

Se si fida del suo dentista è un po' paradossale che lei chieda consulto a noi, che non abbiamo a disposizione nè una visita clinica nè radiografie endorali. Il fallimento della terapia canalare è dovuto al persistere di batteri all'interno di un canale (magari un canale non trovato) ed il ritrattamento stesso in letteratura non ha il 100% di successo, anche in mani esperte. L'endodonzia retrograda è un'altra opzione, ma non sempre risolutiva ed il caso andrebbe contestualizzato. Se il suo dentista ha ritenuto che l'avulsione è la soluzione terapeutica più giusta, si fidi di lui. Cordialmente
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Scritto da Dott. Livio Germano
Verbania (VB)

Gentile signora Rossella, bè molto strano che in un molare devitalizzato da 20 anni sia comparsa una fistola e, naturalmente è molto difficile via web, senza un'accurata visita, capirne i motivi; è sicura che intorno al molare non ci siano tasche paradontali? Forse la fistole potrebbe derivare da una tasca gengivale e ciò spiegherebbe anche il fallimento del secondo trattamento endodontico. In ogni caso l'unico in grado di darle i consigli giusti è proprio il suo dentista e non professionisti che non l'hanno mai visitata. Cordialmente.
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Scritto da Dott.ssa Anna Cervone
Marigliano (NA)

Signora Rossella il suo dentista sicuramente è il più idoneo visto che dispone di rx e esame clinico per darle il giusto consiglio. Sicuramente essendo un dentista saprà tutte le terapie che oggi si dispone per salvare un dente con radice infetta. Si fidi. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Marco Pellegrini
Cesano Maderno (MB)

Sig. Rossella, lei parla di endodontista cioè odontoiatra dedicato ed esperto di certi trattamenti, per cui le sue sentenze sono da tenere in considerazione. Non tutti gli interventi chirurgici apicali in quella zona vanno a buon fine e potrebbero portare a una perdita di tessuto osseo, rendendo difficoltoso l'inserimento di un buon impianto.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Rossella, dalla sua descrizione risulta inevitabile l'estrazione. E' possibile, come suggerito dal collega, effettuare un impianto post-estrattivo immediato, anche se il tessuto risulta infiammato a condizione che venga deterso accuratamente ed esposto l'osso eburneo. Segua le indicazioni del collega. Cordialità.

Scritto da Dott. Michele Caruso
Treviso (TV)

Cara signora Rossella, mi dispiace contraddire chi mi ha preceduto, ma la scelta del suo dentista NON è assolutamente corretta. Si informi dal dentista che le ha ritrattato il dente quanti canali ha trovato e trattato. Ci scommetterei che i canali trovati e trattati sono solo 3. I primi molari superiori hanno 4 canali in oltre il 90 % dei casi. In altre parole, la causa della sua fistola è rappresentata da batteri che quasi sicuramente stanno indisturbati nel 4° canale dimenticato. Pertanto NON si faccia assolutamente togliere il dente, ma lo faccia ritrattare per via ortograda da un bravo endodontista, magari provvisto di microscopio, o nella peggiore delle ipotesi, si faccia fare una apicectomia con otturazione retrograda, fatta sempre da un bravo ed esperto endodontista, magari anche questa al microscopio. Visiti il sito www.endodonzia.it, il sito della Società Italiana di Endodonzia e vedrà che riuscirà a trovare l'endodontista che le sto suggerendo vicino a lei. Cari saluti e auguri. Dr. Arnaldo Castellucci
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Scritto da Prof. Arnaldo Castellucci
Firenze (FI)

In aggiunta alla mia risposta precedente e in ulteriore disaccordo con chi mi ha preceduto, le terapie endodontiche hanno, se fatte correttamente, le stesse percentuali di successo degli impianti, le cui percentuali sono alte per il semplice motivo che gli implantologi considerano "successo" i casi cosiddetti di "sopravvivenza" ossia degli impianti che, magari mezzi fuori dall'osso, sono ancora attaccati ai mascellari dando altri problemi. Al contrario, le percentuali di successo dopo apicectomia (fatta con i moderni materiali come l'MTA e con la moderna tecnologia, cioè ultrasuoni e microscopio) hanno percentuali di successo addirittura superiori ai ritrattamenti. Può anche darsi che la breccia ossea per fare l'apicectomia sia ingrandita per poter raggiungere l'apice radicolare, ma si parla sempre di brecce di 3-4 millimetri di ampiezza, destinate a riempirsi completamente di nuovo osso nell'arco di pochi mesi, se l'intervento è fatto come si deve, Al contrario, una perdita di osso per un fallito impianto è molto difficilmente recuperabile... Evidentemente chi mi ha preceduto fa l'implantologo e di sicuro non è un endodontista, e quindi vede le cose solo dal suo punto di vista. Tra l'altro, penso di aver capito a chi allude indirizzandola dalla collega di Cuneo che fa solo o prevalentemente endodonzia. Penso di conoscerla essendo stata mia allieva e se è lei, le confermo che gode della mia totale fiducia. Le rinnovo i saluti e gli auguri. Dr. Arnaldo Castellucci
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Scritto da Prof. Arnaldo Castellucci
Firenze (FI)

Vorrei anche chiarire una volta per tutte che, al contrario di quello che dice il Dr. Petti, l'apicectomia si esegue con elevatissima percentuale di successo a lunga distanza. Basta intendersi sulla terminologia. Apicectomia significa asportazione di una piccola porzione dell'apice radicolare. Ed è esattamente quello che si fa di routine per poi poter eseguire l'otturazione retrograda del sistema canalare. In conclusione, l'apicectomia non è mai fine a se stessa ma è la prima fase dell'intervento chirurgico e serve asportare la zona del delta apicale, la zona più ricca di canali laterali ed accessori e quindi ad esporre il canale principale. Questo successivamente con le apposite punte da ultrasuoni guidate dalle apposite sorgenti di ultrasuoni viene preparato per una profondità di almeno 3 millimetri per poi essere otturato per via retrograda non certo in amalgama, ormai in disuso da anni, ma con altri materiali sicuramente meglio tollerati dal nostro organismo e più biocompatibili come il SuperEBA o meglio ancora l'MTA. Pertanto il nome completo del nostro intervento di Endodonzia Chirurgica è: Apicectomia con Otturazione Retrograda. Spero di essere stato chiaro. Cari saluti a tutti. Dr. Arnaldo Castellucci
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Scritto da Prof. Arnaldo Castellucci
Firenze (FI)

Cara Rossella Prima di chiudere il dente col ritrattamento il dentista doveva essere sicuro che se ne fosse andata l'infiammazione. Cmq la soluzione dell'apicectomia è una soluzione plausibile e non è sicuramente inficiata dall'infiammazione, dipende dalla situazione del dente se convenga salvarlo o toglierlo parli con il suo dentista e si faccia spiegare meglio la cosa.. distinti saluti

Scritto da Dott. Domenico Aiello
Catanzaro (CZ)