Che differenza c'è tra una pulpite e una necrosi?
Scritto da Luigi / Pubblicato il
Qualcuno può gentilmente spiegarmi la differenza di sintomatologia tra una pulpite e una necrosi? Grazie
Pubblicato il 16-04-2010
Caro signor Luigi....distinguiamo anzitutto la Pulpite acuta dalla Iperemia attiva, le parlo prima della seconda poi della prima e in particolare la seconda va differenziata insieme alla necrosi di cui le parlo dopo, dalla Parodontite...... ECCO:.........nella Iperemia attiva il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti...o dal "picchiettarvi sopra"...o dagli stimoli termici...in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile...la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!......se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata...si ha pressione che può anche scatenare dolori forti = PILPITE ACUTA...o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta..= PULPITE CRONOCA e se le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi...e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti...IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante.......... Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........legga in questo portale cliccando sul mio nome, nelle pubblicazioni-articoli, "La tasca parodontale....questa sconosciuta" per avere informazioni anche sulla patologia Parodontale...........Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 16-04-2010
Nella pulpite si ha l'aumento di sensibilità del dente agli stimoli termici o a cibi contenenti zuccheri. Nei casi più gravi il dolore è spontaneo e spesso pulsante, raramente continuo, generalmente mal localizzato e talvolta difficilmente riferibile correttamente al dente affetto. Nella necrosi pulpare, dove la polpa muore, non esiste più la sensibilità agli stimoli termici che viene sostituita da dolore alla percussione e alla masticazione.
Pubblicato il 16-04-2010
Sig. Luigi, i colleghi Petti e Del DEO le hanno dato delle ottime spiegazioni, ma la diagnosi di queste patologie è di pertinenza degli odontoiatri e non è data solo dalla sintomatologia, per cui molte volte un’autodiagnosi non adeguata del paziente potrebbe inficiare sulle cure del proprio odontoiatra. Se chi la sta curando, è un vero dottore, queste blande autodiagnosi non hanno grande significato, se le cure provengono da un non laureato, ritengo che la sua domanda sia motivata.
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Pubblicato il 16-04-2010
Pura curiosità o cos'altro? Non credo sia giusto risponderle.. noi siamo qui per dare aiuto a chi ne ha veramente bisogno. Pulpite o necrosi, il dente va curato. Cordialmente, Gianluigi Renda.
Pubblicato il 17-04-2010
Nella pulpite, il dente è ancora vitale e la polpa, infiammata ed iperemica, fa avvertire un forte dolore al paziente affetto; nella necrosi, la polpa non è più vitale e il dente può anche non fare male, ma questa polpa necrotica, prima o poi, si infetta e può dare sintomi dolorosi con caratteristiche diverse e lesioni peri-apicali (granuloma ecc.). La pulpite trascurata può esitare in una necrosi. Sia in un caso che nell' altro è necessario procedere con una terapia canalare.
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Pubblicato il 17-04-2010
Gentile paziente in verità anche una pulpite può essere necrotica, quindi la distinzione è puramente accademica e si tratta solo di snocciolare classificazioni. Il punto essenziale è che una pulpite potrebbe ancora essere reversibile nella sua primissima fase di iperemia, se necrotica invece non v'è altro da fare che procedere ad una terapia endodontica. Cordialmente
Pubblicato il 18-04-2010
A quello che hanno detto tutti gli stimati colleghi, posso solo aggiungere che sono patologie che sfumano l'una nell'altra. Si tratta della colonizzazione della polpa del dente da parte dei batteri. Negli stadi iniziali è pulpite (e può essere anche reversibile), poi man mano che i batteri (provenienti sostanzialmente dalla carie di quel dente, ma non solo) si danno da fare, c'è la necrosi che può essere inizialmente solo di una parte della polpa e poi man mano di tutta, fino alla polpa delle radici. Quando i germi dilagano e invadono il periapice, si instaura l'ascesso, che è la colonizzazione dei batteri nell'osso attorno al dente. Mica male, no?? Se poi lei si chiede questo ai fini della terapia, c'è da devitalizzare in ogni caso, tranne nei casi molto iniziali, dove ci sono alcune valide tecniche (ozonoterapia, MTA e incappucciamenti vari) per farla regredire.
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