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Domanda di Conservativa

Risposte pubblicate: 5

Circa un mese fa mi è stato effettuato un intarsio ad un molare

Scritto da Ramona / Pubblicato il
Buongiorno, circa un mese fa mi è stato effettuato un intarsio ad un molare. E' stata una scelta conservativa che avrebbe dovuto alleviarmi i sintomi causati da un'incrinatura diagnosticata al microscopio in quanto quest'ultima non era visibile nè con lastre nè con la TAC. Invece che optare per l'estrazione del dente mi è stato consigliato di tentare la strada dell'intarsio che, a detta del mio dentista, in alcuni casi si è rivelata essere risolutiva. Purtroppo non è stato così: il dente continua a darmi un fastidio sordo alla masticazione, lo stesso fastidio (anche se leggermente attenuato) che era presente pre intarsio. Da qualche settimana però si è aggiunto un sintomo che prima non avevo e che il mio dentista non riesce a spiegarsi: il dente è diventato leggermente sensibile al caldo. Essendo un dente devitalizzato la cosa mi lascia alquanto perplessa. Il sintomo si presenta quando il dente entra in contatto con qualcosa di caldo. In seguito allo stimol mi rimane dolorante per tutto il giorno. Inutile dire che, sebbene abbia tentato di salvare il dente in qualsiasi modo, ero ben consapevole che la situazione poteva non risolversi positivamente, ma questo sintomi mi spiazza perchè è insopportabile. Comincio a sospettare che ci sia un infiltrazione nell'intarsio, ma sebbene abbia già affrontato il mio dentista su questo punto, non ho ricevuto risposte adeguate. Sarei tentata di recarmi presso un'altro professionista se non non fosse per il notevole impatto economico che tutto l'iter per salvare questo dente ha avuto sul mio portafoglio. Cosa mi consigliate di fare? Grazie
Cara Signora Ramona, è ovvio che lei abbia sintomi. L'intarsio serve per "ricostruire" non per togliere sintomi! Probabilmente se la microfrattura (vista al microscopio, mah!) fosse stata risolvibile con l'intarsio od una otturazione o ricostruzione o perno moncone e corona fissa, è palese pensare di diagnosticare la causa etiopatogenetica dei sintomi valutando soprattutto la risposta pulpare agli stimoli termici al freddo ed al caldo, apportati al dente in sede di visita clinica e valutando conj una Rx endorale i segni indiretti di sofferenza periradicolare per la frattura, come aumento dello spazio parodontale virtuale o frammentazioni della corticale ossea alveolare o tanto altro come la Diagnosi di una Gengivite o addirittura di una Parodontite che si estrinsicherebbe con il rilievo di tasche parodontali. Con gli stimoli termici si sarebbe potuto e dovuto fare diagnosi differenziale tra varie patologie e situazioni isto-patologiche della polpa. Le spiego. Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego ancore meglio:il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti. Il dolore da Necrosi o da frattura microscopica di un dente devitalizzato, quindi Vivo e non vitale, è invece sordo profondo e non pulsante. Se la frattura fosse invece in un dente Vivo e vitale ci sarebbero sintomi ascrivibili alle iperemie descritte. La diagnosi differenziale è quindi ben precisa! Per saperlo bisogna fare una Visita clinica con prove termiche, come precisato e completare la visita con un sondaggio parodontale e con una analisi Gnatologica dell'occlusione oltre che di tante altre cose che non è il caso , ora e qui, di enumerare. Inoltre non precisa il materiale con cui è stata fatto l'intarsio ossia se in oro o in ceramica come si fa nei veri intarsi oppure in fibra o materiale estetico, sistema usato da chi non sa o "vuole" fare semplici otturazioni magari molto estese. Purtroppo c'è chi non le sa o vuol fare, per il dilagare del Dentista monospecialista in una sola specialità e che non sa fare le altre, dimenticando e "sconvolgendo" la Funzione e Professione del Dentista che deve sapere fare almeno le cose basilari dell'Odontoiatria come Conservativa, Protesi, piccola chirurgia, piccola Parodontologia (almeno una Diagnosi di Parodontite), piccola Gnatologia e così via e poi magari "superspecializzarsi in un campo ben preciso in cui diventi "Maestro"! Come il Medico deve cimentarsi con tutta la patologia Medica e poi nel caso inviare al superspecialista, cosi l'Odontoiatra deve conoscere tutta l'Odontoiatria e farla, almeno quella di base e poi inviare da altri superspecialisti ma specializzandosi lui stesso in una specialità ben precisa! Preciso questo perchè un buon Medico ed un buon Odontoiatra devono avere Cultura e capacità conoscitiva allargate: la diagnosi corretta nasce solo dal sospetto diagnostico che a sua volta nasce dalla conoscenza di tutte le patologie e queste si conoscono non solo se le si è studiate ma anche e soprattutto se le si praticano correntemente nell'esercizio della Propria Professione! Insomma bisogna avere Cultura! Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Ramona, controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici, se lo trova iscritto lo inviti il suo odontoiatra a presentare il suo caso nel nostro forum a lui riservato, dove potrà pubblicare le foto della frattura e trovare molti colleghi disposti a spiegare con parole mediche perché un dente devitalizzato può presentare questi sintomi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Il dolore alla masticazione può essere correlato alla micro-frattura radicolare che è poi diventata una frattura oppure ad un problema nel trattamento su devitalizzazione, così come il sintomo leggera sensibilità al caldo...purtroppo probabilmente dovrà rimettere mano su quel dente, possibilmente chi l'ha fatto in precedenza (anche per ovvie ragioni economiche), facendo una radiografia endorale che può essere d'aiuto.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile paziente, il dente per me è da estrarre, il sintomo a cui si riferisce, fà pensare ad una gangrena gassosa, patologia che può coinvolgere anche i denti devitalizzati, e le assicuro, me ne sono capitati 2 casi, che in tutti e due alla fine ho dovuto estrarlo

Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)