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Domanda di Conservativa

Risposte pubblicate: 4

Ho devitalizzato un molare, ma ad ogni medicazione eseguita il dente continua a far male

Scritto da antonio / Pubblicato il
Salve ho devitalizzato un molare, ma ad ogni medicazione eseguita il dente continua a far male, e gonfia, se lo si riapre ho un po' di sollievo. E' una situazione che dura da mesi, le medicazioni eseguite sono: pasta iodoformica idrossido di calcio pasta antibiotica, ma nulla l'infezione permane, per avere maggiori informazioni ho fatto una visita da un altro dentista il quale mi ha diagnosticato che un canale è stato bucato all'apice con lo strumento, spiegandomi che potrebbe essere la causa dell'infezione che non guarisce. Puo' essere attendibile?
Non è possibile darle una risposta definitiva perchè manca la documentazione radiografica, in particolare sarebbe interessante poter vedere una rx endorale di inizio terapia e una scattata eventualmente dopo l'apertura della camera pulpare e la sagomatura dei canali. C'è sicuramente un problema di gestione della terapia endodontica che non può essere protratta per mesi, dal momento che nessuna otturazione provvisoria le può garantire un sigillo per un tempo così lungo... in pratica le ripetute sedute in studio disinfettano uno spazio endodontico che poi viene reinfettato tra una seduta e l'altra, in un circolo vizioso. Occorre verificare che tutto il sistema canalare sia stato deterso, e rigorosamente sotto diga di gomma. Cordialmente
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Scritto da Dott. Andrea Balocco
Paruzzaro (NO)

si, c'è sicuramente un problema del genere, o una frattura radicolare, o la presenza di germi resistenti.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Antonio, la "pasta iodoformica" personalmente non la uso, direi che non l'ho mai usata e sono ben 35 anni che esercito onorevolmente la Professione Odontoiatrica e che faccio Endodonzia! Le dico come procedo io in un caso di dente in necrosi.Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perchè si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perchè si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato.LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Potrebbe avere delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e stia certa che si arriva ad una diagnosi.Ma qui non c'è niente di complesso! IL dolore derivava dalla forte pressione intracamerale che non potendo uscire da nessuna parte, comprimeva le terminazioni nervose. Lasciando aperto il dente, questa pressione esce e il dolore diminuisce fino a scomparire, ma è una procedura errata perchè il dente si infetta ancora di più coi microbi che vi entrano! I microbi in queste patologie sono anaerobi gram negativi, molto cattivi e producono gas! Allora che fare? Semplicissimo. Si chiude il dente con una sostanza che funziona da membrana osmotica, ossia non fa entrare i microbi nel dente e fa uscire però il gas! Questa sostanza purtroppo è poco conosciuta e quindi poco usata da pochi Dentisti che si aggiornano più di altri! spiego ora come io faccio una terapia di un dente come il suo, ossia in necrosi:si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento,non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata,lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì,la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo,in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!,E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione, si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile, 5-infine in terza seduta si chiude il dente,questo faccio io,poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta,ognuno agisce come meglio crede,esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia,ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente,io mi comporto così da 32 anni,con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi. Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE.Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula),difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice,si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica,si scolpisce un lembo di accesso all'osso,si perfora l'osso,e si curano le radici entrando in esse dall'apice,per via retrograda ,poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco:Questa è la metodoca da me seguita da 35 anni con successo per fare una terapia canalare di un dente in Necrosi! Le lascio una foto con la Terapia canalare in necrosi in dente con gravi patologie endodontiche di sfondamento del pavimento della camera pulpare frattura e difetti ossei per Parodontite di terza classe della forcazione. Insomma un dente che chiunque avrebbe estratto ed è invece stato dal sottoscritto curato oltre 25 ed in bocca sano e salvo da allora a dimostrazione della bontà e correttezza terapeutica! anni fa ed Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Antonio, metta in comunicazione tra di loro i due odontoiatri, solo in questo modo avrà la soluzione al suo caso.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)