Il dentista mi ha sostituito una vecchia otturazione
Scritto da Irene / Pubblicato il
Buongiorno, ho 33 anni, non ho mai avuto particolari problemi ai denti se non qualche piccola carie. A settembre 2018 per motivi estetici consigliato dal dentista mi ha sostituito una vecchia otturazione in un incisivo centrale fatta da circa 20 anni. Durante l'otturazione ha deciso di sostituirla completamente (in passato ricordo che era stata ritoccata/limata, ma mi sembra mai sostituita credo). Circa per 2 mesi dopo la sostituzione ho avuto fastidio durante l'assunzione di bevande fredde, al passaggio del liquido. Dietro consiglio del dentista ho aspettato e in effetti il fastidio era scomparso. Ora a distanza di un anno mi è ritornato il fastidio, ma non più ai liquidi, ma sembra scatenato dall'aria fredda/respiro, e noto che mi rimane un dolore per un pò, lieve, ma fastidioso (l'acqua calda sembra diminuire il fastidio). Sono andato dal dentista che mi ha fatto sia la radiografia dei due incisivi, sia i test con del cotone freddo e il dente è risultato vivo al pari di quello a fianco e senza carie. Purtroppo continuo a sentire questo fastidio (mi continua da 2 mesi). Il fastidio non è insopportabile, però non mi fa stare tranquillo perché tempo di aspettare ad intervenire e fare peggio... Il mio dentista mi ha consigliato di tenerlo monitorato ed eventualmente rifare l'otturazione più avanti se dovesse continuare il fastidio. Ho provato a sentire il parere di un altro dentista che mi ha consigliato di rifarla perché potrebbe non essere stata fatta bene. A questo punto non so che fare: rifarla con la possibilità che il dolore peggiori e quindi fare peggio o aspettare che migliori la situazione da sola visto che entrambi i dentisti non mi hanno riscontrato problematiche al dente nè coi i test col freddo nè con la radiografia (peraltro il "nuovo dentista" visto che era la prima visita ha voluto sottopormi ad una TAC e non ha rilevato nulla nemmeno negli altri denti). Grazie Ciao
Pubblicato il 19-12-2019
Cara Signora Irene, buongiorno. Il problema è che la Diagnosi non è stata completata: i test termici si fanno di regola con il "freddo"e, se necessario, li si completano con il caldo. Cosa che non è stata fatta! Evidentemente e probabilmente lei ha una sindrome radicolare della polpa che deve essere differenziata diagnosticamente e semeiologicamente da una iperemia attiva della polpa e da una iperemia passiva della polpa!
Ed allora preciso ulteriormente: spero di farle cosa gradita dandole alcune informazioni e spiegazioni: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente!
Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici ed anche con un sondaggio parodontale e relativa visita Parodontale e Gnatologica!
Basta fare una accurata Visita Clinica e Semeiologica ed una o più lastre endorali in diverse proiezioni. La OPT (panoramica) non serve a niente in questo caso! Non posso dirle altro via Web non sapendo se il dente fosse in necrosi al momento della terapia o no o in quale contesto di patologia pulpare e se ci fossero tasche parodontali e disarmonie gnatologiche conn precontatti nelle disclusioni canine, incisiva e in Relazione Centrica. Bisogna fare una Diagnosi e pianificare una terapia (sembra banale ma è così)!
Cari saluti
Ed allora preciso ulteriormente: spero di farle cosa gradita dandole alcune informazioni e spiegazioni: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente!
Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici ed anche con un sondaggio parodontale e relativa visita Parodontale e Gnatologica!
Basta fare una accurata Visita Clinica e Semeiologica ed una o più lastre endorali in diverse proiezioni. La OPT (panoramica) non serve a niente in questo caso! Non posso dirle altro via Web non sapendo se il dente fosse in necrosi al momento della terapia o no o in quale contesto di patologia pulpare e se ci fossero tasche parodontali e disarmonie gnatologiche conn precontatti nelle disclusioni canine, incisiva e in Relazione Centrica. Bisogna fare una Diagnosi e pianificare una terapia (sembra banale ma è così)!
Cari saluti
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Pubblicato il 19-12-2019
Buongiorno Irene, premesso che l'esecuzione di una TAC forse è un approccio un po' troppo aggressivo per il suo problema, per darle un parere è necessario visitarla. Il problema potrebbe essere risolto con trattamenti di desensibilizzazione se effettivamente l'otturazione fatta lo scorso anno non avesse imperfezioni rilevanti.
Pubblicato il 19-12-2019
A mio parere il collega non sta agendo male, anzi, dato che le ha prospettato le due opzioni più logiche: in primis l'attesa per valutare una eventuale remissione dei sintomi, nella peggiore delle ipotesi ri - aprire il dente e valutare un eventuale protezione della polpa dentaria (se non è già stata effettuata).
Pubblicato il 19-12-2019
I sintomi e l'andamento nel tempo depongono abbastanza chiaramente alla necessità di una devitalizzazione. Però deve vedere questo col dentista. Il minimo che si può fare, dopo una rx endorale ben fatta che svela molti dettagli, è almeno rifare di nuovo la otturazione e vedere anche in "diretta" se c'è coinvolgimento della polpa o altri difetti della chiusura.
Pubblicato il 19-12-2019
Sig. Irene, un secondo odontoiatra consiglia di rifarla perché potrebbe non essere fatta bene? O è corretta o è incongrua il potrebbe non va bene. Segua il consiglio di mantenere monitorato, il trattamento canalare è semplice, ma con costi biologici non indifferenti.
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