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Domanda di Conservativa

Risposte pubblicate: 6

Una terapia canalare effettuata correttamente può dare una sintomatologia del genere?

Scritto da Carlo / Pubblicato il
Salve a tutti, a seguito di dolori persistenti ed elevata sensibilità al mio secondo molare (lato destro, zona inferiore), mi reco dal mio dentista per un controllo. Spiego al mio dentista (che è colui che si è sempre occupato di me da piccolo, ma che non vedevo da forse dieci anni) che il dente in questione era stato trattato un anno prima da un altro dentista che aveva effettuato un'otturazione e al cui seguito aveva portato il dente ad uno stato di forte ipersensibilità. Il dentista, così, rimuove la vecchia otturazione e constata la presenza di residuo tessuto carioso. La carie, mi spiega lui, in ogni caso è molto radicata, ma, come da prassi, si procede con una nuova pulizia del dente e, in primo luogo, con una seconda nuova otturazione. Terminati gli effetti dell'anestesia inizia, per me, un travaglio. Dal primo pomeriggio arrivano dolori lancinanti che mi costringono a bagnare la zona con acqua fresca ogni 5-10 minuti. Provo di tutto: antinfiammatori, antidolorifici, paracetamolo e non accade NULLA. Dopo aver passato la notte in bianco chiamo nuovamente il dentista. Mi consiglia di assumere qualche goccia di Toradol. Anche stavolta nessun effetto, così mi metto nuovamente in contatto con lui e mi dice di tornare nel pomeriggio per sottopormi ad un intervento d'urgenza. Nel pomeriggio, così, il mio dentista inizia la devitalizzazione. Con l'anestesia ho immediato sollievo. L'operazione, ovviamente, non si conclude in una sola seduta, così si parte con la terapia canalare, l'asportazione del tessuto pulpare, il suo riempimento ed, infine, l'otturazione momentanea. Veniamo, finalmente, al dunque. Dopo 3 giorni e mezzo la situazione è la medesima: il dolore c'è ancora, ma è lieve. A volte tende ad acutizzarsi e si diffonde lungo la mandibola. A momenti sento come se qualcosa volesse venire fuori dal dente. Inoltre avverto un leggero dolore alla pressione del dente trattato contro l'antagonista superiore. Il tutto è sopportabile, ma durante la notte il dolore mi causa difficoltà a prendere sonno e/o risvegli improvvisi per il dolore (data la posizione e l'aumento dell'afflusso sanguigno al cervello). Vorrei sapere se la situazione è normale (dato lo stress a cui il dente è stato sottoposto in questi giorni); se una terapia canalare effettuata correttamente può dare una sintomatologia del genere o se la causa dei dolori possa essere la presenza di materiale pulpare residuo e infetto, non rimosso dal dente. Grazie a chiunque vorrà rispondermi e aiutarmi.
Sì una terapia canalare, anche se effettuata correttamente, può dare, sopratutto su denti già in pulpite irreversibile (quindi con flogosi acuta della polpa dentaria), dolori anche molto intensi e spontanei (comunque esacerbati dalla pressione e dalla posizione orizzontale) per diversi giorni (rimaniamo nel range di una settimana). Il tutto gestibile con anti - dolorifici e una adeguata terapia antibiotica di supporto (che sicuramente il collega le potrà consigliare). Progressivamente, la sintomatologia dovrebbe regredire fino a scomparire (il tutto premesso che non la sto visitando nè vedo radiografie endorali post - operatorie).
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Caro Signor Carlo, buongiorno. Mi saluti la bella Città di Brindisi che amo tanto essendoci vissuto per circa un anno in quarta Ginnasio :). "Provo di tutto". Sbagliatissimo e pericoloso. I farmaci li deve prescrivere solo il Medico od il Dentista, in questo caso specifico. Purtroppo si è verificato quello che comunemente accade: la mancanza di una corretta Diagnosi Clinica prima di pianificare la Terapia. Nel suo caso sarebbe bastato, oltre al resto delle valutazioni Cliniche dell'unità dentale col suo parodonto in relazione a tutte le altre unità dentali con il loro parodonto ed i loro rapporti Gnatologici, delle prove termiche al Freddo ed al Caldo,stimoli che servono per diagnosticare la presenza di una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, o di una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa o una Necrosi! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespansibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certo che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Tutto qui! Per venire alla sua ultima domanda, così come non è possibile pianificare una corretta terapia senza avere fatto prima una adeguata Diagnosi, così non posso rispondere alla sua domanda senza averla visitata Clinicamente! Cari Saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sono tutti sintomi di una infezione batterica su questo dente con possibile colonizzazione dei germi nel periapice. E' stata fatta una rx?? Nelle varie terapie è mancata un passaggio fondamentale per alleviare i sintomi: qualche gg (5-6 di antibiotici) che aiuterebbero a farlo guarire prima, o meglio a far scomparire i sintomi prima. Poi bisogna vedere con rx come stanno le cose.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Sig. Carlo, purtroppo è possibile. Forse (non avendola visitata non posso avere nessuna certezza) un terapia antibiotica potrebbe migliorare la situazione. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Dopo una infiammazione della polpa può capitare una sintomatologia che comunque deve decrescere anche con l'utilizzo di antiinfiammatori se necessario, chiaramente se al contrario dovesse persistere è segno che la detersione ( pulizia ) dei canali radicolari è incompleta, ed in tal caso forse un altro parere da un collega potrebbe essere consigliabile. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Sig. Carlo, a distanza senza RX, può essere di tutto e può anche essere corretta la sua sintomatologia, per cui attenda tranquillamente il prossimo appuntamento.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)