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Ceramica integrale in odontoiatria

Col termine di ceramica integrale si definisce una varietà di materiali differenti ...

by Dott. Sergio Formentelli 20-09-2010 21742 visualizzazioni
La protesi metal-free

Col termine di ceramica integrale si definisce una varietà di materiali differenti per composizione,
proprietà fisiche, chimiche, cliniche e tecnologie di produzione.

La metodica metal-free prevede l’uso di corone ceramiche prive di strutture metalliche, senza
quindi quel bordino che in caso di retrazione gengivale diventa visibile e antiestetico.



La zirconia

Lo zirconio (ZrSiO4) è un minerale molto abbondante nel suolo.

Appartiene alla categoria dei silicati, e fu scoperto nel 1789 dal chimico tedesco Klaproth.

Da questo elemento si ricava l´ossido di zirconio (biossido di zirconio stabilizzato con ittrio),
chiamato zirconia, un materiale di altissimo rendimento il quale viene già utilizzato da decenni nel
settore ortopedico per la realizzazione di componenti articolari ossee.



Questo materiale difficilissimo da elaborare è stato introdotto anche nel settore odontoiatrico per
realizzare i perni monconi implantari (sotto a sinistra), le sottostrutture per la protesi in ceramica (al
centro), e, seppur limitatamente, gli impianti stessi (a destra).







La zirconia è resistentissima, e non causa nessun tipo di allergia; si sostituisce egregiamente a ogni
tipo di metallo protesico, sia dal punto di vista estetico che funzionale.







Con la zirconia si possono realizzare quasi tutte le tipologie di protesi dentali: corone e ponti di tutte
le dimensioni, avvitati o incollati, su denti naturali o su impianti orali.


Il risultato estetico finale è ottimo.

Nelle fotografie sottostanti si apprezza il risultato finale del restauro protesico, e la struttura
sottostante in zirconia.











Procedimenti di lavorazione della zirconia


L’ossido di zirconio si presenta come una polvere bianca inodore ed è sostanza cristallina
polimorfa; una ceramica, in sostanza.

La polvere viene miscelata a degli additivi, che influiscono su alcune caratteristiche chimico fisiche
(diversità fra le diverse marche commerciali) e sulle caratteristiche estetiche della ceramica finita
(ad esempio il colore), e a degli altri materiali ausiliari.

Con un processo di presinterizzazione il grezzo di zirconia viene reso compatto e resistente in modo
che il materiale possa essere lavorato mediante fresatura computerizzata.
La progettazione del manufatto protesico avviene via software, mediante programmi CAD/CAM.
Il processo finale vede la sinterizzazione a circa 1500°C e il manufatto raggiunge, in questo
modo, la sua resistenza finale.
Durante questi passaggi tutti i materiali ausiliari (acqua e altri composti volatili) vengono eliminati
completamente.


La zirconia è radioattiva?


E' una domanda che circola spesso su internet.

In realtà tutto in natura è radioattivo!

La radioattività si misura spesso in Bq.

Ad esempio il corpo umano (70 kg) contiene 6000 Bq (circa 0,1 Bq per grammo).

Una corona in zirconia pesa circa 1 grammo, e contiene circa 0,4 Bq.

Una corona in metallo/ceramica può contenere fino a 2 Bq per grammo!

La radioattività di cui si parla tanto su internet, spesso a sproposito, è quindi del tutto ininfluente,
come d'altronde lo è anche quella delle corone in metallo/ceramica!


Altri tipi di ceramiche integrali.


Le corone integrali erano comunque costruite anche in passato, prima dell'avvento della zirconia.
La tecnologia più "vecchia" è quella della corona a giacca in ceramica.
Si tratta di una corona in sola ceramica, ma che soffriva di un grande difetto: la sua estrema
fragilità.

Un secondo difetto era legato ad un suo grande pregio: la trasparenza.
Non era infatti in grado di mascherare le colorazioni anomale del dente sottostante.
Da quando si è resa disponibile, intorno all'inizio degli anni '90, la tecnica di cementazione adesiva,
il grande difetto della fragilità si è attenuato, venendo a formare un tutt'uno con la sostanza dentale
residua.

Ma la possibilità del verificarsi di microfratture marginali era sempre alta.


Un'evoluzione è rappresentata dalla ceramiche rinforzate: viene allestito un "core" alla corona a
giacca, che aumenta di molto la resistenza della struttura.

Non abbastanza per poter eseguire dei ponti in sicurezza, ma ampiamente sufficienti per
l'allestimento della corona singola.
Nella foto sotto un esempio.







Al giorno d'oggi alcuni tipi di ceramiche rinforzate rappresentano il "non plus ultra" dell'estetica,
ma un certo numero non indifferente di casi clinici non si presta al loro uso.


Analizziamo ora le differenze esistenti tra i vari tipi di ceramiche rinforzate: le sostanze utilizzate
possono essere costituite da ossido d’allumina, mica, leucite, o cristalli di litio.

queste sostanze portano ad un aumento della carica cristallina nella matrice vetrosa.

Le tecniche per la loro realizzazione sono molto eterogenee: possono essere a cera persa, per
fusione, per stratificazione su modello, o analogamente alla zirconia realizzate con tecnologia CADCAM.


Negli ultimi anni hanno perso parte del loro interesse, grazie all'innovazione portata dalle travate in
zirconia, ma restano alcune volte ancora insostituibili per le loro avanzatissime possibilità estetiche,
in casi selezionati.

Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)

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