Si tratta, pertanto, di due significati differenti ma che hanno in comune la relazione causa/effetto e che, oggi, nel linguaggio corrente, si tende ad assimilare ai due termini un significato univoco di sofferenza e di riduzione della quantità di saliva da parte delle ghiandole salivari.
La xerostomia, dunque, non è altro che l'effetto diretto sintomatologico della iposcialia e, dai dati statistici, si rileva che oltre il 30% della popolazione adulta, ed in maggiore percentuale nella polazione di sesso femminile, ne soffre, accusando una sensazione urente della bocca, arsura, secchezza orale, carie destruenti, gengiviti, parodontiti, stomatiti aftose, candidosi, difficoltà alla deglutizione ed alla fonazione, alitosi, etc. etc. e che rendono la loro vita un "inferno".
E' assolutamente dovere etico e professionale da parte dello Odontostomatologo non sottovalutare questa sofferenza che determina conseguenze anche gravi oltre che della cavità orale anche di altri distretti, rendendo scarsa la qualità della vita. Non è infrequente, infatti, che i pazienti affetti da tale condizione morbosa, al fine di ridurre lo stato delle loro sofferenze, vadano incontro a depressione ed ansia ricorrendo spesso a terapie farmacologiche con psicofarmaci che ulteriormente aggravano i loro disturbi.
Le cause che determinano la xerostomia sono molteplici ed in parte possono essere così riassunte:
L'obiettivo primario, nell'approccio terapeutico, dovrebbe essere sia quello razionale e, dunque, basato nel recuperare la funzionalità delle ghiandole salivari, a meno che queste ultime non risultino compromesse da un processo involutivo di sclerosi e di atrofia, e sia quello diretto ad alleviare le sofferenze soggettive con un trattamento sostitutivo e finalizzato ad un immediato sollievo e ad un recupero dei potenziali di difesa dell'organismo.
Oggi in commercio esistono numerosi sostituti salivari, senza necessità di prescrizione medica, che sono in grado di dare un rapido benessere e di protezione enzimatica antibatterica continua nelle 24 ore; comunque,è sempre consigliabile chiedere una consulenza ad un odontoiatra esperto in medicina orale, che saprà valutare le cause e il grado di iposcialia salivare.
Tra questi si ricordano i prodotti della biotène (dentifricio, collutorio, chewing gum, oralbalance gel); il Proxident Aktive o Lubel, il Bioxtra collutorio, etc... .
Bibliografia: Sreebny L.M. "Salivary flow in health and disease", Department of Oral Biology and Pathology - State University of New York, 1988; Tenovuo J. - Lumikari M. - Soukka T. "Salivary lysozyme, lactoferrin and peroxidases: antibacterial and clinical applications in preventive dentistry" - Department of cariology - University of Turku - Finland; Serpico R. - Cozzolino F. "La saliva componenti e funzioni" Dental cadmos 8/1994.
La xerostomia, dunque, non è altro che l'effetto diretto sintomatologico della iposcialia e, dai dati statistici, si rileva che oltre il 30% della popolazione adulta, ed in maggiore percentuale nella polazione di sesso femminile, ne soffre, accusando una sensazione urente della bocca, arsura, secchezza orale, carie destruenti, gengiviti, parodontiti, stomatiti aftose, candidosi, difficoltà alla deglutizione ed alla fonazione, alitosi, etc. etc. e che rendono la loro vita un "inferno".
E' assolutamente dovere etico e professionale da parte dello Odontostomatologo non sottovalutare questa sofferenza che determina conseguenze anche gravi oltre che della cavità orale anche di altri distretti, rendendo scarsa la qualità della vita. Non è infrequente, infatti, che i pazienti affetti da tale condizione morbosa, al fine di ridurre lo stato delle loro sofferenze, vadano incontro a depressione ed ansia ricorrendo spesso a terapie farmacologiche con psicofarmaci che ulteriormente aggravano i loro disturbi.
Le cause che determinano la xerostomia sono molteplici ed in parte possono essere così riassunte:
- Età
- Sesso
- Stress
- Depressione
- Ipovitaminosi
- Assunzione di farmaci
- Diabete
- Malattie autoimmuni (Sindrome di Sjogren; LES; Artrite Reumatoide, etc.)
- Terapia radiante
L'obiettivo primario, nell'approccio terapeutico, dovrebbe essere sia quello razionale e, dunque, basato nel recuperare la funzionalità delle ghiandole salivari, a meno che queste ultime non risultino compromesse da un processo involutivo di sclerosi e di atrofia, e sia quello diretto ad alleviare le sofferenze soggettive con un trattamento sostitutivo e finalizzato ad un immediato sollievo e ad un recupero dei potenziali di difesa dell'organismo.
Oggi in commercio esistono numerosi sostituti salivari, senza necessità di prescrizione medica, che sono in grado di dare un rapido benessere e di protezione enzimatica antibatterica continua nelle 24 ore; comunque,è sempre consigliabile chiedere una consulenza ad un odontoiatra esperto in medicina orale, che saprà valutare le cause e il grado di iposcialia salivare.
Tra questi si ricordano i prodotti della biotène (dentifricio, collutorio, chewing gum, oralbalance gel); il Proxident Aktive o Lubel, il Bioxtra collutorio, etc... .
Bibliografia: Sreebny L.M. "Salivary flow in health and disease", Department of Oral Biology and Pathology - State University of New York, 1988; Tenovuo J. - Lumikari M. - Soukka T. "Salivary lysozyme, lactoferrin and peroxidases: antibacterial and clinical applications in preventive dentistry" - Department of cariology - University of Turku - Finland; Serpico R. - Cozzolino F. "La saliva componenti e funzioni" Dental cadmos 8/1994.
Dentista Lazio, Roma
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