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Xerostomia

Vari autori, con termine xerostomia, definiscono il sintomo riferito dal paziente di secchezza delle fauci; che non e' da confondersi con iposalivazione, che e' un segno di una effettiva riduzione del flusso salivare.

by Dott. Diego Ruffoni 09-05-2008 22497 visualizzazioni

Il cavo orale è un ambiente costantemente umettato da una componente liquida: la saliva. Essa è prodotta dalle ghiandole salivari maggiori e minori. Le minori le troviamo diffuse nella sottomucosa della cavità orale, in regioni ben precise, con varianti individuali. Le ghiandole salivari maggiori, deputate alla produzione di saliva che viene versata attraverso dei dotti all’interno della bocca, sono: le parotidi, le sottomandibolari e le sottolinguali.

Vari autori, con termine xerostomia, definiscono il sintomo riferito dal paziente di secchezza delle fauci; che non è da confondersi con iposalivazione, che è un segno di una effettiva riduzione del flusso salivare. Tuttavia nella pratica clinica sono talvolta considerati come sinonimi. Per indicare correttamente i segni e i sintomi della bocca asciutta bisognerebbe utilizzare il termine omnicomprensivo di “ipofunzione delle ghiandole salivari”, che include oltre alla xerostomia e alla iposalivazione anche l’alterazione della composizione della saliva. Il paziente può quindi riferire xerostomia senza segni di iposalivazione.

Ricordiamoci che la diagnosi di xerostomia deve sempre essere fatta dal paziente. Il compito del medico odontoiatra è quello di trovare una spiegazione al sintomo e, se possibile, effettuare le cure adeguate. L’iposalivazione è quindi la principale causa di xerostomia, dovuta a una riduzione della metà del flusso salivare. Alcuni autori definiscono però una debole associazione tra xerostomia e iposalivazione e sostengono che intervengono altri fattori importanti, quali l’età o il sesso. Sono infatti le donne ad essere più colpite di xerostomia con l’avanzare dell’età geriatria e probabilmente ciò è correlato ad un aumento del consumo di farmaci.

Esistono poi delle patologie come la sindrome di Sjogreen, il diabete mellito, l’artrite reumatoide, la depressione, la sarcoidosi, le infezioni da HIV e HCV, il lupus eritematoso discoide, la graft versus host disease, che causano xerostomia. Gli effetti collaterali da farmaci rappresentano sicuramente le cause più comuni. Possiamo avere effetti transitori e quasi impercettibili, oppure una ipofunzione permanente dovuta alla distruzione del tessuto ghiandolare. Non sempre sono prevedibili gli effetti dei farmaci, essendo stata osservata un’ampia variabilità individuale.

La salivazione dipende quindi da una grande varietà di stimolazioni che coinvolgono tutto il sistema nervoso autonomo, dove però il parasimpatico gioca un ruolo predominante; quindi i farmaci che andranno ad interferire a qualsiasi livello sulle funzioni del parasimpatico avranno una forte influenza sulla secrezione salivare. I farmaci più frequentemente associati a xerostomia sono: antidepressivi, antipsicotici, antistaminici, antipertensivi e sedativi. Esistono in letteratura altri casi di iposcialia, quelli indotti da radiazioni ionizzanti, utilizzati in campo radioterapico. Quando le ghiandole salivari rientrano nel campo di irradiazione, fin dalla prima settimana di radioterapia, si verifica diminuzione del flusso salivare, che peggiora col progredire della terapia. Nelle prime fasi di radioterapia si osservano nel tessuto ghiandolare flogosi acuta, danni vascolari, necrosi delle cellule deputate alla sintesi della saliva. A distanza di tempo dall’irradiazione la flogosi ghiandolare diventa cronica e la ghiandola subisce un processo fibrotico progressivo a carico del parenchima.

L’abuso di alcolici sembra essere responsabile della diminuzione del flusso parotideo, anche se alcuni autori sostengono che il parametro che influisce maggiormente sulla funzionalità ghiandolare sia la presenza di un quadro epatico di cirrosi.

 

Consigli: alla presenza della sintomatologia, farsi visitare da un medico odontoiatra che si occupa di patologia orale, il quale valuterà la presenza e le cause di iposcialia. Possono essere ottenuti dei benefici con dei sostituti salivari, Bioxtra collutorio e Proxident Aktive o Proxident  Lubel, che contengono enzimi salivari (lisozima, lattoferrina, lattoperossidasi) che, oltre ad integrare il senso di xerostomia, danno una protezione antibatterica al cavo orale. Sono prodotti in vendita senza prescrizione medica.

 

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Bibliografia:
Anttila SS, Sakki, TK Depressive symptoms as an underlying factor of the sensation of dry mout.
Schiodt M, ed al. Sialochemestry in HIV- associated salivary gland diseases.
Sreebny J.M, Schwartz SS. A, referenceguide to drugs and dry mouth.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

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