- problemi di tipo muscolare (dolore alla faccia e al collo/tronco)
- rumori articolari con o senza dolori facciali
- deficit di apertura (look)
- eccesso di apertura (lussazione)
La Gnatologia - che di fatto studia le relazioni interarcata - si prefigge l’individuazione del focus che determina il problema articolare (ATM), la sua risoluzione/correzione col ritorno alla normale fisiologia masticatoria. Per comprendere meglio questa scienza è bene memorizzare alcune parole chiave necessarie alla valutazione del paziente che intraprende una cura gnatologica. La ”relazione centrica”, rappresenta la giusta relazione articolare condilo/fossa con interposto il disco articolare. A livello occlusale corrisponderà una “occlusione centrica”, definita come il maggior numero di contatti interarcata. Il paziente risulterà essere in equilibrio neuromuscolare. Tutto ciò che si discosta da questa condizione ideale viene definita “centrica abituale” e varia da individuo ad individuo, divenendo “centrica patologica” nel momento in cui si manifesta una delle sindromi elencate in precedenza. la pratica gnatologica si prefigge di riottenere una centrica ideale chiamata “presunta centrica” che diverrà “relazione centrica” solo quando tutti i problemi inerenti alla sindrome saranno fugati. Il ragionamento logico, che garantisce il ritorno al benessere, è raggiunto grazie ad una attenta visita gnatologica con palpazione dei muscoli della faccia della bocca e del collo, ad indagini radiologiche mirate, ed alla misurazione della relazione tra le arcate grazie all’utilizzo di articolatori, arco facciale e cere. Infine dalla fabbricazione di una placca diagnostica che garantisca il ritorno al benessere.
Il passo successivo è la finalizzazione del caso in base al tipo di sindrome che si vuole curare. I trattamenti che finalizzano un piano di cure gnatologico sono quasi sempre protesico e/o ortodontico, o grazie ad una delle pratiche gnatologica per eccellenza: il molaggio selettivo.
Mi soffermo solo un momento su tipologia e ruolo delle placche, (impropriamente chiamate “bite”)
Questi presidi medici, sono divisi in famiglie di appartenenza. sono personalizzati nonché fabbricati singolarmente per ogni paziente, secondo delle misurazioni e calibrazioni millimetriche. Hanno delle caratteristiche uniche e sono soggetti ad usura, motivo per cui necessitano di modifiche e ritocchi per tutto il periodo di trattamento. Questa unicità deve far riflettere coloro i quali ricorrono a presidi fabbricati a cottimo e facilmente reperibili, come quelli presenti nelle farmacie e parafarmacie.
Il ruolo del “bite” è essenzialmente diagnostico essendo come detto in precedenza, facilmente modificabile e soggetto ad usura. La sua durata nel trattamento gnatologico, è limitata alla risoluzione della sintomatologia ed al primo periodo di remissione completa. Ecco perché bisogna diffidare da chi “vende il bite come terapia finale di un problema gnatologico”.
Concludo dicendo che, ogni terapia odontoiatrica deve relazionarsi alla Gnatologia. Un trattamento ortodontico e protesico non può prescindere da una valutazione gnatologica attenta e dettagliata. Nella pratica quotidiana sono tanti i casi di DTM secondari a terapie odontoiatriche improprie e nelle quali non si è dato il giusto valore allo studio gnatologico.
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