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La terapia endodontica

Descrizione delle fasi fondamentali della terapia endodontica

by Dott. Paolo Fulgenzi 06-09-2013 5013 visualizzazioni

L'endodonzia si occupa della diagnosi e del trattamento dei processi patologici a carico della polpa dentaria.

Quando un dente subisce un danno irreversibile al nervo, a causa di un trauma o di una carie, si deve eseguire un trattamento canalare.

Le fasi di una corretta terapia canalare prevedono: 1-DIAGNOSI 2-APPLICAZIONE DIGA DI GOMMA 3-APERTURA CAVITA' D'ACCESSO 3-SONDAGGIO DEL CANALE 4-DETERSIONE E SAGOMATURA 5-OTTURAZIONE TRIDIMENSIONALE

1- Prima di ogni terapia canalare va esguita una RX endorale digitale o su pellicola. Questo ci permette di studiare preventivamete l'anatomia del sistema radicolare e di valutare l'ampiezza della camera pulpare, la presenza di calcificazioni, l'esistenza di curve apicali e la lunghezza del sistema radicolare.

2- L'applicazione della "Diga di Gomma"  è necessaria per il corretto isolamento del dente sul quale si deve intervenire

3- L'apertura della cavità di accesso è una fase fondamentale per il successo in endodonzia. La cavità deve essere disegnata in maniera da rimuovere tutto il tetto della camera pulpare e contenere gli orifizi dei canali all'interno del suo perimetro. Questo garantisce agli strumenti ruotanti un accesso rettilineo e privo di interferenze al sistema radicolare migliorandone la detersione e sagomatura.

4- Questa fase della terapia viene eseguita con gli strumenti manuali in acciaio adeguatamente precurvati per assecondare l'anatomia radicolare. Gli strumenti vanno inseriti sempre in canali pieni di agenti irriganti. Inizialmente si esegue un allargamento del 1/3 coronale e del 1/3 medio del canale in modo da eliminare le interferenze. Successivamente si passa al sondaggio del 1/3 apicale e alla determinazione della lunghezza di lavoro. Questa viene stabilita mediante l'ausilio di un RILEVATORE ELETTRONICO DI APICE e confermata mediante RX.

5- A questo punto il canale viene preparato manualmente per tutta la lunghezza di lavoro fino ad ottenere un percorso che permette di portare una lima 15-20 all'apice senza il riscontro di interferenze. Si passa quindi alla sagomatura del canale mediante l'ausilio di strumenti ruotanti in Nichel-Titanio. Questi strumenti sono caratterizzati da una superelasticità e conferiscono al canale una forma conica regolare facilmente otturabile. La funzione degli irriganti ed in particolare dell'ipoclorito di sodio è fondamentale nel percorso verso il successo endodontico. L' NaCl infatti è in grado di digerire la polpa dentaria rimuovendola anche dai canali accessori/laterali non raggiungibili dagli strumenti meccanici. Per questo motivo anche nei canali più facili da sondare è necessario mantenere l'irrigante per almeno 30 minuti in modo da ottenere una completa rimozione della polpa.

6- L'ultima fase è quella dell'otturazione tridimensionale del sistema canalare. Anche piccoli spazi vuoti possono causare la proliferazione dei batteri e quindi lo sviluppo di granulomi periapicali e il fallimento della terapia. La sigillatura viene eseguita mediante la cementazione di coni di guttaperca a conicità standard che vengono modificati in modo da riprodurre la forma dell'ultimo strumento portato all'apice. Lo spazio in eccesso eventualmente presente nel 1/3 medio e coronale viene riempito con coni ausiliari. La guttaperca viene quindi riscaldata e contemporaneamente condensata da un portatore di calore. Quest'onda di guttaperca fluida garantisce il riempimento di tutti gli spazi canalari e quin di il successo a lungo termine della terfapia endodontica.

Anche la ricostruzione è una fase fondamentale poichè gli elementi devitalizzati sono maggiormente soggetti a fratture. L'inserimento di un perno in fibra preformato o di un perno moncone personalizzato all'interno di un canale aumenta notevolmente la resistenza alla frattura.
 

Scritto da Dott. Paolo Fulgenzi
Pescara (PE)

TAG: la terapia endodontica