I procedimenti di sbiancamento dentale, commercializzati attraverso internet, potrebbero rivelarsi una delusione per svariati motivi; molte persone acquistano trattamenti sbiancanti con forti sconti attraverso la rete, senza una visita preventiva, cioè senza una corretta diagnosi del tipo di discromia. Quello che apparentemente sembra essere un ottimo affare potrebbe invece diventare una spiacevole esperienza negativa.
Il termine col quale si definisce lo sbiancamento dei denti, all’inglese: “bleaching”, nella lingua italiana non trova corrispondenza; gli odontoiatri e gli igienisti dentali, esperti della materia, definiscono il termine anglosassone come correzione delle discromie dentarie.
In letteratura sono citati molteplici tipi di discromie dentarie ed esistono delle importanti classificazioni basate sull’origine di esse, che permettono di definirle - di volta in volta - come intrinseche, estrinseche o genetiche.
Ogni tipo di discromia ha quindi caratteristiche diverse, per cui deve essere diversamente trattata; non è possibile ridurre a un unico protocollo, con identici materiali e metodi, il trattamento di tutte le discromie.
La diagnosi del tipo di discromia, a cura del medico odontoiatra, è importantissima perché è la base di partenza del trattamento che permetterà la cura di un’importantissima parte del nostro corpo, che deve essere mantenuta in salute senza pericolo di danni o insuccessi.
Quindi, solo dopo un’accurata diagnosi, sulla base dei dati anamnestici, seguita da accertamenti diagnostici e da rilievi clinici, è possibile correggere alcune discromie dentali.
Le dentature che sono sottoposte ai soli perossidi per il trattamento delle discromie devono essere selezionate, non devono presentare gengiviti o malattia parodontale; anche la presenza di carie e tartaro non consente il tanto acclamato bleaching perché indica una scorretta igiene domiciliare che sicuramente inficerà nel breve o medio termine i risultati. Tutti questi problemi, preventivamente identificati dall'odontoiatra in sede diagnostica, devono essere eventualmente trattati e/o compensati convenientemente prima di sottoporsi alle corrette procedure di sbiancamento professionale.
La dieta, il fumo e altre abitudini sono fattori estrinseci che influiscono negativamente sui trattamenti effettuati dall’odontoiatra; non controllare o non sospendere questi comportamenti, porta all’insuccesso del trattamento.
Va inoltre considerata la presenza di otturazioni in composito e/o la presenza di manufatti protesici che non saranno intaccati dal perossido e manterranno la loro colorazione iniziale producendo colorazioni eterogenee con un effetto estetico negativo.
I rischi provocati da un non corretto trattamento delle discromie dentali sono anche di tipo estetico, potendo essere causa di manifestazioni come la presenza di aree "gessose" sui denti (segni di ipomineralizzazione dello smalto), oppure l'opacizzazione e/o la non translucenza degli elementi dentari scorrettamente trattati, con possibilità di comparsa e/o accentuazione di zone discromiche a nuvola, chiamate white spot, che enfatizzeranno - semmai - gli effetti antiestetici.
Non sono da escludere, comunque, i rischi iatrogeni (ossia conseguenti al trattamento) per la salute orale, che possono esitare in gengiviti, necrosi pulpare, aumento della sensibilità, fenomeni di ischemia mucosa e/o gengivale.
Bisogna sempre tenere presente, inoltre, che i costi devono essere commisurati alla qualità del trattamento: molti professionisti vendono trattamenti sottocosto, offrendo in realtà solo prestazioni parziali, limitate solo a certi denti o a determinate superfici dentali e non sempre effettuati adottando le corrette e dovute precauzioni quali l'utilizzo di opportune dime di protezione (labbiali, linguali, gengivali, ecc...).
Il presente articolo non è una divulgazione scientifica, ma è da considerarsi una semplice informazione al pubblico, la cui diffusione viene sin d’ora permessa dall’autore (Dott. Diego Ruffoni) senza limitazione ai mezzi di comunicazione. Il testo è supportato da note bibliografiche, approvato da Dentisti Italia e sottoscritto da molti colleghi iscritti al Portale che concordano con i contenuti dell’articolo forti della loro competenza ed esperienza professionale.
Dott. Diego Ruffoni (Carnate-MI e Mozzo-BE), Dott. Gustavo Petti (Cagliari), Dott. David Rizzo (Messina), Dott. Gustavo De Felice (Sapri-SA), Dott. Angelo De Fazio (Casalnuovo di Napoli-NA), Dott. Angelo Raffaele Izzi (Lainate-MI), Dott. Saverio Leone (Cinisi-PA)), Dott. Antonio Scala (Brescia), Dott. Attilio Venerucci (Finale Ligure-SV), Dott. Luca Giuseppe Messina (Mussomeli-CL), Dott. Tersandro Savino (Tivoli-RM), Dott.ssa Graziella Cuccuru (Bosa-OR), Dott. Cosimo Coscia (Collegno-TO), Dott.ssa Emma Castagnari (Torino), Dott. Francesco Sforza (Carovigno-BR), Dott. David Rizzo (Messina), Dott. Gabriele Stirpe (Priverno-LT), Dott. Piero Puppo (Imperia), Dott. Cristoforo Del Deo (Teramo), Dott. Davide Colla (Seregno-MB), Emma Castagnari (Torino), Dott.ssa Patrizia Maschietto (Mariano Comense-CO), Dott. Franco Tarello (Torino), Dott. Sandro Compagni (Latina), Dott. Luca Boschini (Rimini), Dott. Aldo Santomauro (Palermo), Dott. Ernesto Bruschi (Frosinone), Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo (Palermo), Dott. Antonio Taroni (Cernobbio-CO), Dott. Paolo Terrachini (Reggio Emilia), Dott. Bruno Cirotti (Roma), Dott. Giulio Sbarbaro (Zocca-RE), Dott. Michele Lasagna ( Bereguardo-PV), Dott. Giancarlo Dettori (Sassari), Dott. Giuseppe Murruni (Giussano-MB)
Bibliografia:
Il termine col quale si definisce lo sbiancamento dei denti, all’inglese: “bleaching”, nella lingua italiana non trova corrispondenza; gli odontoiatri e gli igienisti dentali, esperti della materia, definiscono il termine anglosassone come correzione delle discromie dentarie.
In letteratura sono citati molteplici tipi di discromie dentarie ed esistono delle importanti classificazioni basate sull’origine di esse, che permettono di definirle - di volta in volta - come intrinseche, estrinseche o genetiche.
Ogni tipo di discromia ha quindi caratteristiche diverse, per cui deve essere diversamente trattata; non è possibile ridurre a un unico protocollo, con identici materiali e metodi, il trattamento di tutte le discromie.
La diagnosi del tipo di discromia, a cura del medico odontoiatra, è importantissima perché è la base di partenza del trattamento che permetterà la cura di un’importantissima parte del nostro corpo, che deve essere mantenuta in salute senza pericolo di danni o insuccessi.
Quindi, solo dopo un’accurata diagnosi, sulla base dei dati anamnestici, seguita da accertamenti diagnostici e da rilievi clinici, è possibile correggere alcune discromie dentali.
Le dentature che sono sottoposte ai soli perossidi per il trattamento delle discromie devono essere selezionate, non devono presentare gengiviti o malattia parodontale; anche la presenza di carie e tartaro non consente il tanto acclamato bleaching perché indica una scorretta igiene domiciliare che sicuramente inficerà nel breve o medio termine i risultati. Tutti questi problemi, preventivamente identificati dall'odontoiatra in sede diagnostica, devono essere eventualmente trattati e/o compensati convenientemente prima di sottoporsi alle corrette procedure di sbiancamento professionale.
La dieta, il fumo e altre abitudini sono fattori estrinseci che influiscono negativamente sui trattamenti effettuati dall’odontoiatra; non controllare o non sospendere questi comportamenti, porta all’insuccesso del trattamento.
Va inoltre considerata la presenza di otturazioni in composito e/o la presenza di manufatti protesici che non saranno intaccati dal perossido e manterranno la loro colorazione iniziale producendo colorazioni eterogenee con un effetto estetico negativo.
I rischi provocati da un non corretto trattamento delle discromie dentali sono anche di tipo estetico, potendo essere causa di manifestazioni come la presenza di aree "gessose" sui denti (segni di ipomineralizzazione dello smalto), oppure l'opacizzazione e/o la non translucenza degli elementi dentari scorrettamente trattati, con possibilità di comparsa e/o accentuazione di zone discromiche a nuvola, chiamate white spot, che enfatizzeranno - semmai - gli effetti antiestetici.
Non sono da escludere, comunque, i rischi iatrogeni (ossia conseguenti al trattamento) per la salute orale, che possono esitare in gengiviti, necrosi pulpare, aumento della sensibilità, fenomeni di ischemia mucosa e/o gengivale.
Bisogna sempre tenere presente, inoltre, che i costi devono essere commisurati alla qualità del trattamento: molti professionisti vendono trattamenti sottocosto, offrendo in realtà solo prestazioni parziali, limitate solo a certi denti o a determinate superfici dentali e non sempre effettuati adottando le corrette e dovute precauzioni quali l'utilizzo di opportune dime di protezione (labbiali, linguali, gengivali, ecc...).
Il presente articolo non è una divulgazione scientifica, ma è da considerarsi una semplice informazione al pubblico, la cui diffusione viene sin d’ora permessa dall’autore (Dott. Diego Ruffoni) senza limitazione ai mezzi di comunicazione. Il testo è supportato da note bibliografiche, approvato da Dentisti Italia e sottoscritto da molti colleghi iscritti al Portale che concordano con i contenuti dell’articolo forti della loro competenza ed esperienza professionale.
Dott. Diego Ruffoni (Carnate-MI e Mozzo-BE), Dott. Gustavo Petti (Cagliari), Dott. David Rizzo (Messina), Dott. Gustavo De Felice (Sapri-SA), Dott. Angelo De Fazio (Casalnuovo di Napoli-NA), Dott. Angelo Raffaele Izzi (Lainate-MI), Dott. Saverio Leone (Cinisi-PA)), Dott. Antonio Scala (Brescia), Dott. Attilio Venerucci (Finale Ligure-SV), Dott. Luca Giuseppe Messina (Mussomeli-CL), Dott. Tersandro Savino (Tivoli-RM), Dott.ssa Graziella Cuccuru (Bosa-OR), Dott. Cosimo Coscia (Collegno-TO), Dott.ssa Emma Castagnari (Torino), Dott. Francesco Sforza (Carovigno-BR), Dott. David Rizzo (Messina), Dott. Gabriele Stirpe (Priverno-LT), Dott. Piero Puppo (Imperia), Dott. Cristoforo Del Deo (Teramo), Dott. Davide Colla (Seregno-MB), Emma Castagnari (Torino), Dott.ssa Patrizia Maschietto (Mariano Comense-CO), Dott. Franco Tarello (Torino), Dott. Sandro Compagni (Latina), Dott. Luca Boschini (Rimini), Dott. Aldo Santomauro (Palermo), Dott. Ernesto Bruschi (Frosinone), Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo (Palermo), Dott. Antonio Taroni (Cernobbio-CO), Dott. Paolo Terrachini (Reggio Emilia), Dott. Bruno Cirotti (Roma), Dott. Giulio Sbarbaro (Zocca-RE), Dott. Michele Lasagna ( Bereguardo-PV), Dott. Giancarlo Dettori (Sassari), Dott. Giuseppe Murruni (Giussano-MB)
Bibliografia:
- Bailey R. And Christen: Bleaching of vital teeth stained with endemic dental fluorosis. Oral Surg. Oral Med. Oral Pathol 1968 ;26:871.
- Eisenberg E., Bernick S.M.: Anomalies of the teeth with stains and discolorations. J. Prev. Dent. 1975; 2:7-20.
- Feinman R. A., Goldstein R.E., Garber D.A.: Bleaching teeth, e I. Chicago, Quintessence Publ. Co. Inc. pp. 9-32, 40-79, 1987.
- Faunce, F.- Management of discolored teeth. Dent. Clin. North Am. 1983 ;27:657-670.
- J.E. Dahl and U. Pallesen: TOOTH BLEACHING A CRITICAL REVIEW OF THE BIOLOGICAL ASPECTS. Crit. Rev. Oral Biol. Med.2003; 14: 292-304
Dentista Lazio, Roma
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Dentista Piemonte, Torino
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Dentista Puglia, Barletta Andria Trani
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