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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 3

Dopo un accidentale trauma da masticazione sento un forte dolore sul molare inferiore

Scritto da Giacomo / Pubblicato il
Buongiorno, dopo un accidentale trauma da masticazione di una caramella dura, a distanza di ore ho sentito e sento tutt'ora (dopo 7 giorni) un forte dolore nella masticazione sul dente molare inferiore sinistro oggetto della pressione. Faccio presente che tale dente è una capsula inserita su una radice devitalizzata e da una visita effettuata dopo 3 giorni dal trauma non è visibile da radiografia alcuna frattura di tale radice anche se la mia dentista ha precisato che fratture verticali recenti sono difficilmente visibili ma propende per questa lettura. Il fastidio e il dolore si presentano mentre mangio (non mastico dalla parte interessata ma basta un niente che una leggera pressione mi accende fitte molto dolorose in corrispondenza del dente inferiore interessato). Chiedo un vostro parere se un dolore così intenso (che svanisce dopo i pasti) possa esser causato dall'interessamento dei legamenti del dente (ipotesi al vaglio) che sono stati sollecitati nella pressione oppure sia l'inizio dei sintomi di questa frattura verticale ancora non visibile ma potenzialmente anche non presente. Che tempi potrebbero servire per superare questo problema molto doloroso? Devo seguire una terapia ? In caso di non miglioramento la mia dentista propende per un estrazione e successivo impianto ma io sono molto perplesso ad affrettare questo passo prima di procedere ad un intervento così invasivo. Cosa mi consigliate? Attendere quanto tempo visto che ad oggi nessuna frattura è visibile ma solo sospetta. Sto facendo una bustina di aulin il giorno e Corsodyl soluzione orale due volte al giorno. Grazie del vostro parere. Cordiali saluti Giacomo
L'attesa, in questi casi, è la soluzione migliore. L'elemento traumatizzato in questione potrebbe essersi fratturato oppure potrebbe essere soltanto una problematica di tipo parodontale, la collega che la sta seguendo le ha illustrato tutto correttamente, in quanto entrambe le opzioni rimangono valide e soltanto successive valutazioni cliniche e radiografiche potranno darle una risposta certa.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Se si tratta di una frattura il tempo necessario perchè si manifesti palesemente è impossibile da stabilire. In questi casi la diagnosi è molto difficile. C'è da vedere in una decina di giorni se si crea una tasca parodontale, cioè se la sonda va a fondo in un punto della circonferenza del dente. Se il sondaggio, ora negativo, poi si manifesta, può essere segno di frattura o crinatura. Ma La devitalizzazione in sè è a posto?? non ci sono segni di granulomi?? Se fosse così si spiegherebbe (senza pensare alla frattura) e sarebbe possibile tentare un ritrattamento endodontico per salvare il dente. Bisogna poi escludere che si tratti di un problema parodontale in sè, ma visita e rx dovrebbero aver sciolto questo dubbio. Quanto alla terapia momentanea, io sostituirei aulin con la penicillina. Meglio un antibiotico. La paziente attesa (non di mesi e mesi, ma di qualche giorno-settimana) può aiutare nella diagnosi.. Credo comunque che la dottoressa che la ha in cura, sia del tutto idonea a vagliare bene il da farsi.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Giacomo, buongiorno. Riporto il suo dire "In caso di non miglioramento la mia dentista propende per un estrazione e successivo impianto" perché oltre alle ipotesi fatte ed in particolare un "risentimento" del ligamento parodontale per il trauma subìto (verificabile saggiando tra due strumenti rigidi la mobilità dentale e tramite un sondaggio parodontale ed una palpazione del tavolato osseo vestibolare e linguale), una delle più probabili è una terza ipotesi: la frattura della corona del dente o almeno di una parte di essa (una parete), sotto la Corona protesica che non è visibile alla Rx endorale perché "coperta dalla protesi stessa"! La onde ragion per cui, procederei, se non si attenuasse il dolore, alla rimozione della corona protesica per valutare clinicamente e semeiologicamente e con Rx endorale il moncone sottostante (tra l'altro si vedrebbe anche la eventuale iniziale rima di frattura verticale che in genere, in una situazione clinica come la sua, partirebbe proprio da qui). Se ci fosse una frattura, si procederebbe ad un allungamento della corona clinica (la parte di dente che emerge dalla gengiva), necessario per portar fuori tutta la parte distrutta del dente e poterlo così curare e soprattutto far si che l'attacco epiteliale della gengiva avvenga sul dente e non sul materiale da otturazione dove, non potendosi naturalmente attaccare, sarebbe causa di formazione di una tasca parodontale!Questo lo si fa con una chirurgia parodontale con gengivectomia in presenza di sufficiente banda di gengiva aderente o con un lembo mucoperiosteo a riposizionamento apicale ed osteotomia osteoplastica, se in presenza di banda insufficiente di gengiva aderente o di profondità di fornice. Questo lo si può valutare solo clinicamente misurando la profondità della carie e della otturazione debordante sottogengiva rispetto alla cresta ossea ed alla linea di giunzione muco-gengivale che la separa dalla mucosa alveolare del fornice!Tutto qui, è normalissima Routine Odonto-Parodontale-Protesica-Riabilitativa che qualsiasi Dentista che si dedichi ad una Odontoiatria con un minimo di qualità sa fare! Le posto una foto di denti fratturati e con le più varie serie patologie, curati come spiegato nel testo ed in bocca da oltre 30 anni circa, a testimonianza che i denti non si estraggono per fare impianti (se possibile ovviamente) ma si curano! Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)