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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 8

SEGUITO ALLA DOMANDA: In caso di infezione non resta veramente altro da fare che togliere l'impianto?

Scritto da Davide / Pubblicato il

Innanzitutto ringrazio tutti i medici per le risposte ricevute alla mia precedente domanda. Volevo fare alcune precisazioni: il dottore dal quale sono stato ieri e che mi ha "consigliato" di estrarre l'impianto (appuntamento per il 14/02) é un parodontologo implantologo. Ha proceduto dapprima ad un esame clinico (che mi é sembrato abbastanza attento) e poi alla radiografia panoramica. In particolare, durante l'esame clinico mi ha detto che premendo sulla gengiva attorno all'impianto vi era fuoriuscita di pus (premetto che la gengiva é quasi impercettibilmente gonfia)e quando premeva io avvertivo del dolore. Mi ha inoltre detto che tutto il resto dei denti e dei tessuti molli sono in ottimo stato sia di colore che di consistenza. Mi era stato chiesto nella domanda precedente di che marca fosse l'impianto: é un Nobel Biocare. Mi rendo perfettamente conto che senza poter visionare né me né i risultati radiologici siamo nel campo delle pure ipotesi. Comunque andrò a farmi vedere anche da un altro parodontologo per vedere se giunge alle stesse conclusioni. Una infezione di questo tipo non si può curare solo con dei medicinali? Puo' diventare cosi "avanzata" tanto da portare alla perdita dell'impianto in soli 6 mesi? Ad inizio Agosto tutto era perfetto... Ah dimenticavo, non mi sembra che l'impianto abbia perso stabilità né mi é stato detto. Sono molto abbattuto perché tutto questo succede esattamente nel momento in cui non ho più un dentista di riferimento del quale mi fidavo ciecamente (é deceduto improvvisamente qualche mese fà) e mi trovo a dovermi fidare subito di qualcuno che non conosco... Ho inoltre il terrore del dolore che potrei provare all'estrazione dell'impianto..non so mi suona come una cosa mostruosa... Ah dimenticavo, nel frattempo mi é stato prescritto dell'antibiotico Amoxicilline, 2 volte al giorni per 4 giorni e dei "massaggi" alla gengiva con Corsodyl gel. Grazie Davide

http://www.dentisti-italia.it/dentista_domande/implantologia/8640_in-caso-di-infezione-non-resta-veramente-altro-da.html

Caro Signor Davide, nella mia precedente risposta di due post fa, sono stato chiarissimo! Almeno penso ed ho cercato di esserlo! Lei continua a parlare di impianto, descrivendone una "perimplantite" come da me dettole, ma continua a non dire se il Parodontologo ha fatto una visita Parodontale completa che non è quella da lei descritta. Legga nel mio profilo, "Visita Parodontale" e capirà come si fa! Per quanto riguarda una eventuale Parodontite tenga presente che nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane, il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Questo fa un Parodontologo!!! L'impianto deve essere valutato in questo contesto! Chiaro? Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La panoramica dice poco meglio una radiografia endoorale e un'attenta valutazione clinica. Che faccia male premendo è abbastanza normale Senta altro parere L'eventuale rimozione può essere non cruenta nè traumatica ma molto dipende dall'esperienza di chi la effettua. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Sig. Davide, come vorrei che gli odontoiatri fossero eterni, ora deve solo seguire le indicazioni del nuovo odontoiatra che conquisterà nel tempo la sua fiducia. Fiducia è una bellissima parola che purtroppo da noi sta sparendo, pensi che molti pazienti per pubblicità si fanno curare nei centri commerciali pensando anche di fare un buon affare.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Un impianto dovrebbe essere fatto in modo che le probabilità di insuccesso siano bassissime, pressochè trascurabile. Cioè bisognerebbe selezionare i casi, in base a tutti i parametri necessari, in modo che l'insuccesso sia praticamente quasi zero. Dico quasi zero perchè in medicina il 100 per cento non esiste mai in nessuna cosa, ma il margine dovrebbe tendere a zero insuccesso. Quindi bisognerebbe rinunciare a fare impianti che presentano un rischio.. Questo perchè fronteggiare l'insuccesso di un impianto è una cosa molto spiacevole per il paziente e per il medico. Se "cade" una otturazione, il problema è piccolo, si rifà non è particolarmente drammatico e a parte qualche brutta figura, di piccola entità, non ci sono grandi problematiche in gioco. Quindi l'implantologo dovrebbe selezionare molto accuratamente i casi in cui intervenire o rinunciare...
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile paziente, deve aver fiducia in un nuovo Implantologo. Tante supposizioni, ma di concreto difficilmente potremmo aiutarla. Di certo è che il problema dovrà essere risolto, se vi fosse una perimplantire, sarà fatta una saggia diagnosi, e dopo un'attenta valutazione della sua attuale situazione clinica. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane

Scritto da Dott. Tommaso Giancane
Noci (BA)

Caro Davide, non tutti gli impianti soggetti ad perimplantite devono essere rimossi, dipende dalla gravità. Credo che in sei mesi la sua perimplantite non sia così grave da dover rimuovere l impianto. Questa è una decisione che solo il clinico può prendere, con le sue conoscenze e bravure nel poterlo e saperlo recuperare. Senta un altro collega. buona fortuna

Scritto da Dott. Denys Bergamini
Pianiga (VE)

Gentile Signore , Non decido mai il destino di un dente o di un impianto valutando una ortopoantomografia. Esistono esami più approfonditi, dalla semplice endorale alle metodologie più complesse quali Dentscan, Tac, Cone Beam 3D, che, nei casi di dubbio diagnostico, sono di grande ausilio nella pratica odontoiatrica. La questione è appunto la diagnosi ed, in modo impeccabile, il dott. Petti ha più volte spiegato quali percorsi diagnostici sono necessari per effettuarla. Chi si occupa di implantologia non può non avere un atteggiamento terapeutico che non tenga in conto la parodontologia ovvero lo studio dei "comportamenti" fisiologici e patologici dei tessuti di sostegno del dente : gengiva, osso, legamento parodontale. L'impianto della Nobel Biocare è un ottimo impianto, l'indicazione ad un tipo di intervento implantologico piuttosto che un altro è altra cosa. Qualità e quantità di osso, valutazioni preliminari parodontali degli elementi dentari, gnatologici e protesici (quale protesizzazione si intende effettuare è necessario saperlo prima), tipologia dell'intervento ovvero semplice o complesso ( es.: innesti di osso, distrazione ossea, rialzo del seno etc. ..) sono tutti elementi che vanno preliminarmente valutati. Sono fermamente convinto che sarebbe meglio se la figura professionale dell'implantologo coincida fisicamente con quella del protesista o che, in alternativa, le due professionalità collaborino a stretto braccio nello stesso studio, ciò eviterebbe o limiterebbe di molto confusioni nella progettazione e realizzazione di interventi implanto-protesici molto discutibili se non fallimentari. Cosa farei al suo posto. Trovi un professionista di nota, grande e antica esperienza e professionalità nel campo dell'impianto-protesi e serenamente si affidi. Non tutti gli impianti affetti da perimplantite vanno rimossi. Cordialmente.
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Scritto da Dott. Maurizio Macri'
Napoli (NA)