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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 13

Mia madre di 70 anni deve fare un intervento di chirurgia implatare con la tecnica ''a carico immediato''

Scritto da Susanna / Pubblicato il
Mia madre di 70 anni deve fare un intervento di chirurgia implatare con la tecnica "a carico immediato". Il dentista il giorno dell'intervento inserirà 12 impianti 6 sopra e 6 sotto in una sola giornata. Non è rischioso e sopratutto dopo l'intervento non potrebbe avere dolori molto forti? Le radiografie fatte sono ottime per quanto riguarda la qualita' ossea e mia madre non soffre di malattie particolari. Grazie saluti.
 Cara Signora Susanna, le può rispondere solo l'implantologo che ha in cura sua madre che avrà già fatto una visita preimplantologica totale e completa ed una accurata anamnesi che escludano controindicazioni che sono molte in una paziente di 70 anni! Avrà valutato lo stato Parodontale se esistessero ancora Denti, la situazione, quantità, qualità e forma dell'osso, cresta ossea, fornice, gengiva aderente, mucosa alveolare, linea di giunzione mucogengivale, rapporti gnatologici tra le due arcate, senza dimenticare se sono stati assunti farmaci particolari quali per esempio i bifosfonati, spesso usati nel sesso femminile per l'osteoporosi etc! Non vorrei comunque che fossero una serie di avulsione dentarie di denti curabili con parodonto curabile per sostituirli "impunemente con così tanti impianti"! Mi fa pensare questo l'alto numero di impianti pianificato! Ovviamente potrei sbagliare, ma Lei chiede ed io rispondo! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Il collega avrà valutato le condizioni locali ma non mi sembra siano queste le sue preoccupazioni, e generali per effettuare un intervento che nei centri specializzati in chirurgia è effettivamente una " routine". Il carico immediato, se possibile, riduce il disagio nel periodo di guarigione per il paziente. Un intervento come da lei accennato in paziente di 70 aa. può essere fatto anche in sedazione per sollecitare meno il fisico del paziente avere meno disagi durante la chirurgia e nel post-chirurgico e avere un monitoraggio continuo intraoperatorio delle funzioni vitali del paziente. Cordiali saluti
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Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Gentile sig.ra Susanna, in linea di massima non vi dovrebbero essere problemi. Personalmente in casi così estesi preferisco lavorare in sedazione profonda ma si tratta di scelte che spettano all'operatore. Ne parlino il collega che la segue

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Auguri.

Scritto da Dott. Giovanni Ghio
Livorno (LI)

Sig. Susanna, l'età non è una controindicazione agli impianti come lo può essere ad esempio il fumo, poi prima dell'intervento sua madre sarà informata di tutte le possibili complicanze. Purtroppo non conosciamo il parere del collega che si assume le responsabilità di fare tutto insieme in breve tempo, ma sicuramente se lo richiedete vi citerà tutte le indicazioni per questo caso. Le ricordo che la bravura di un operatore oltre a eseguire questi intervertenti sta nel preparare il suo paziente a saper mantenere nel tempo questo tipo di riabilitazione, cosa che probabilmente non era abitudinaria in sua madre altrimenti non avrebbe perso tutta questa quantità di denti. A volte mi sembra che si voglia seguire la pubblicità a tutti i costi, denti fissi in 24 ore e poi buongiorno paghi pure che abbiamo finito.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Susanna Lei ci pone due domande e fa due affermazioni Ci dice che l'osso ricevente gli impianti per la qualità e.ritengo, per il volume è congruo, così come lo stato di salute di Sua mamma è buono non soffrendo Ella di alcuna malattia; pertanto possiamo ritenere che il rischio è accettabile. La seconda domanda si riferisce all'eventuale dolore postoperatorio. Rassicuri Sua madre: una adeguata terapia antibiotica ed antidolorifica unitamente ad accorgimenti igienici e alimentari la metteranno al riparo del dolore. Antonio Di Vito ninodivito@gmail.com
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Scritto da Dott. Antonio Di Vito
Atripalda (AV)

L'età a 70 anni non e una controindicazione al trattamento implantare...sopratutto come in questo caso dove non esistono patologie sistemiche....il postoperatorio viene di solito gestito senza grosse complicanze di dolori e gonfiore, sopratutto se il collega ha pianificato (con le opportune indagini radiografiche etc.) un approccio mininvasivo.....cioe senza scollare il lembo...quindi....coraggio...vedra che tutto andra per il meglio..

Scritto da Dott. Antonio Chieppa
Giulianova (TE)

Gentile Sig. Susanna l'intervento duplice che deve fare sua madre non è banale ma questo già lo sa. Come già sa che non esiste il rischio zero. Suppongo poi che la mamma abbia ricevuto tutte le istruzioni ed informazzioni attinenti come pure il tipo di dentatura che riceverà alla fine. Certamente il postoperatorio avrà bisogno di cure ed attenzioni ma a parte un pò di gonfiore e di dolore che è lecito aspettarsi, niente di più e comunque trattabile con una idonea terapia domiciliare. Tutto ciò presupponendo un adeguato studio del caso ed una corretta pianificazione. Ciò che appunto la mamma saprà riferirle. Esprimo anche un augurio alla madre che ha il coraggio di affrontare questo percorso per realizzare un desiderio che le stava evidentemente a cuore. Auguri.
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Scritto da Dott. Massimo Scaramelli
Pisa (PI)

Buongiorno gentile sig.ra Susanna, il professionista di fiducia di sua madre è la persona più adatta a darle le risposte al suo quesito. L'intervento implantare al quale sua madre si deve sottoporre è un intervento ormai sicuro e con sequele post operatorie controllate di durata compresa tra quattro o sei giorni. Il medico chirurgo/odontoiatra di fiducia che opererà sua madre l'avrà certamente informata dei vantaggi, svantaggi e rischi dell'intervento ed avrà certamente valutato la paziente dal punto di vista clinico generale e anamnestico. La terapia post chirurgica dovrà essere adeguata alla situazione clinica per limitare l'edema e gli eventuali fastidi post chirurgici. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Aldo Amato
Borgoricco (PD)

Sono completamente daccordo con il Dott. Carpinteri, che mi ha preceduto nelle risposte. 12 impianti! Ma andiamo...! Se la Mamma avesse delle difficoltà a portare delle protesi totale potrebbero bastare due impianti per arcata con degli attacchi per stabilizzarle... Consideri che qualsiasi possibile complicazione, in un caso così, si moltiplica per 12! Ci rifletta... e auguri.

Scritto da Dott. Pierluigi Scaglia
Calenzano (FI)

Cara signora, avrà sicuramente letto nei post dei colleghi che mi hanno preceduto, pareri diametralmente opposti per quanto sua mamma si accinge ad intraprendere. Non posso entrare nello specifico in quanto non conosco il caso e non ho visitato la paziente, ma una cosa è certa, conosco bene la tecnica e per quanto mi riguarda ritengo sia una metodica di una raffinatezza di alcune spanne sopra tutto il resto. Ma non credo che sia tutto oro ciò che luccica. A tutto ciò infatti, fa da contraltare la necessità che tutto si svolga con una perfezione di mezzi e di materiali adeguata, con un decorso privo di qualsiasi tipo di complicanza, con una infallibile precisione nel riposizionamento della verticentrica, una precisione quasi assoluta nella gestione dei richiami e controlli, e così via... tacendo perchè non voglio che si perda d'animo. Tutto ciò che le ho riportato (e che chiunque conosca la tecnica potrà confermarle) è sicuramente possibile, ma si deve verificare ogni condizione, e tali condizioni devono rimanere stabili nel tempo. Probabilmente il fattore che meno influirà sul risultato è proprio l'età della paziente. L'alta importanza che tutto vada per il verso giusto per sancire la riuscita del piano terapeutico fa si probabilmente che la pletora dei medici si divida in "mi piace" e "non mi piace", con la possibilità di avere denti fissi a favore dei primi, e la possibilità di un piano alternativo per i secondi. Spero che per un piano terapeutico che solo uno sciocco definirebbe semplice, e che sicuramente non sarà regalato, siano stati discusse e analizzate col medico che eseguirà la cosa tutte le eventualità e le vostre perplessità. In bocca al lupo.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Gentile signora, quando leggo piani di trattamento come quelli da lei riferiti, la domanda prima che mi faccio è :" quale è la diagnosi, quale il piano di trattamento? Si inseriscono uno, tre, dieci impianti quando già si è studiato , in maniera preliminare, il caso clinico e l'implantologo ed il protesista ( ameno che , meglio, le due figure non coincidano nella stessa persona) hanno già pianificato il tipo di protesi che intendono realizzare. Tale progetto implanto-protesico va comunicato e concordato con il paziente. Vogliamo realizzare corone e ponti protesici? una protesi avvitata? Una protesi con mesostruttura? Una all in four? E così via. Spesso per realizzare una protesi estetica e funzionale possono essere inseriti anche meno impianti. Tutto ciò non si evince dalla sua descrizione. Ed è un aspetto fondamentale. Il mio consiglio è chiarirsi con il suo odontoiatra sul tipo di protesi ( dire a carico immediato non è sufficiente e completo come concetto) che intende realizzare e perché, se esistono alternative progettuali, dove verranno eseguiti gli impianti e perché in tal numero, esistono altri elementi dentari presenti' Si eseguiranno degli impianti post-estrattivi? Quali sono le possibili complicanze e come verranno gestite? In caso di rigetto c'è un progetto implanto-protesico alternativo? Se c'è uno studio preliminare, una diagnosi, uno o più progetti, c'è anche predicibilità del risultato. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Maurizio Macri'
Napoli (NA)