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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 12

Ho effettuato un intervento di impianto a carico diretto

Scritto da Ursula / Pubblicato il
Ho effettuato un intervento di impianto a carico diretto martedì 19/02. Mi è stato estratto un incisivo inferiore centrale e subito dopo inserito il perno in titanio e un dentino provvisorio. Ho effettuato la terapia con Augmentin e due Oki al giorno, ma il dolore è rimasto costante e diffuso con una nevralgia che mi prendeva tutti i denti, anche quelli dell'arcata superiore e male anche alla nuca, una sensazione strana, come di tiraggio a tutti i denti, non so come dire. Anche tutto il mento è rimasto dolorante, Inoltre il dente vicino, un incisivo laterale improvvisamente ha incominciato a farmi male battendoci sopra. Mi sono recata subito dal dentista per riferire e fare un controllo, mi ha fatto una mascherina per immobilizzare tutta l'arcata inferiore, mi ha effettuato un'altra lastra, ma non risultando nulla di anomalo mi ha fatto fare una tac dalla quale risulta che il perno, è molto vicino alla parete esterna del mento. Dopo17 giorni di continuo dolore, mi è stato estratto il perno, con nuova terapia antibiotica e Voltfast due o tre volte al dì e ora, diminuito il dolore dopo l'estrazione, ho una fortissima sensibilità termica, anche l'aria mi dà fastidio, dolore a picchiettare, all'incisivo laterale, dente sano, quello vicino all'impianto estratto e non si riesce a trovare o capirne la causa; Scusatemi per la lungaggine della descrizione, ma sono molto preoccupata. Grazie. Ula
Gentile Paziente, senza una visita clinica diretta e delle radiografie non è possibile rispondere correttamente alla sua domanda, si può ipotizzare che, durante l'intervento chirurgico, l'impianto abbia impattato contro la radice dell'incisivo laterale. Se fosse così, è necesario controllare clinicamente e radiograficamente la situazione per verificare nel tempo la vitalità dell'elemento dentario. Cordialmente

Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Il motivo vero è che oggi si sono dati alla implantologia (scienza difficilissima su cui bisogna essere estremamente preparati, anche in senso multidisciplinare) dentisti per meri motivi commerciali..

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sig. Ursula, la tecnica implantologica oggi praticata con semplicità da tutti gli odontoiatri possiede alte percentuali di predicibilità, ma anche il suo caso finirà dimenticato in un bel cassetto, come tanti altri casi che ci hanno precedentemente descritto, non contribuiranno alla ricerca scientifica. Le consiglio di ritornare dal suo odontoiatra, richieda di essere rivisitata clinicamente e si faccia rilasciare tutto per iscritto, poi ci riscriva in modo da stabilire se veramente non c'è nulla di anomalo.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Cara Signora Ursula, è implantologia ad "occhio" questa! Non implantologia seria! Sarei curioso di vedere la radice estratta! Ma "inutile piangere sul latte versato" recita un detto popolare. Se l'incisivo laterale prossimale all'impianto ha sintomi, il dente non è sano come dice o le viene detto. Con una visita clinica, con una Rx endorale e con prove termiche al caldo ed al freddo, si fa diagnosi e si instaura la terapia! Non vedo dove possa essere la difficoltà! Questo è il risultato di una pessima implantologia a tutti i costi! Ma quando capirete che l'impianto è terapia seria che però va fatta secondo precisi protocolli e soprattutto prima di estrarre un dente si deve essere sicuri della sua non curabilità! In 35 anni ne ho estratti pochissimi tanto che mia figlia quando era all'Università in Odontoiatria non aveva denti, dati da me, per fare le esercitazioni! I suoi Colleghi ne avevano a chili! Questo solo basterebbe per farle dubitare che quel dente estratto forse lo si sarebbe potuto salvare ed un Dente è un Dente, un impianto non è altro che un pessimo "succedaneo", una seconda scelta, una protesi che sostituisce una articolazione. Sì perchè il Dente ha una articolazione, che è il ligamento parodontale ed alveolo dentale, che l'impianto non ha. Ha una attacco gengivale che protegge l'osso sottostante, che l'impianto non ha! Quindi l'impianto lo si fa solo come ultima indispensabile ed insostituibile scelta! Ma prima ce ne sono tante altre! Per esempio la protesi fissa! Discutibilmente "abbandonata"! Legga nel mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Se guarda quattro risposte fa, quella alla signora Laura, c'è un poster fotografico di radici impossibili salvate con amore e capacitò ed in bocca da oltre 30 anni! Le guardi e poi pensi al suo dente estratto! Vista l'età di 58 anni, la più colpita dalla Parodontite, non è che ci fossero tasche parodontali? Non è che lei ha una Parodontite non diagnosticata? Ed è stato fatto un impianto in queste condizioni senza provvedere alla terapia! Le dico questo per grande esperienza perchè purtroppo ne vedo "di tutti i colori"! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gent. Sig., dalla sua descrizione sembra un intervento fatto un po' in modo empirico e con un difetto dai programmazione. Dico "sembra" perché senza visita, senza Rx, senza TAC e senza aver visto la situazione pre intervento, si possono fare solo delle mere ipotesi. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un serio professionista che possa confermare o smentire, dopo aver fatto gli esami del caso, quanto le è stato detto. Cordialità

Scritto da Dott. Riccardo Baucia
Castano Primo (MI)
Cavenago di Brianza (MB)

Cara Sig.ra dal suo racconto si comprende che qualcosa nella terapia o nel piano di trattamento non è funzionato. Vista però la complessità della situazione mi è impossibile via internet pronunciarmi. cordiali saluti Dr Maurizio Ciatti

Scritto da Dott. Maurizio Ciatti
Varese (VA)

Mi potrei sbagliare, ma dal suo racconto credo che ci fosse poco spazio per l' impianto che è andato ad impattare il dente accanto, provocandone una pulpite e la perimplantite dell' impianto medesimo, rimuovendo l' impianto ha eliminato l' infezione, adesso deve fare il trattamento canalare del dente accanto.

Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)

Io invece credo che l'imprevisto, per sua natura, possa capitare anche nelle mani migliori. Non avendo nessun dato oltre che la sua lettera, non posso pronunciarmi in merito alla sua questione. L'implantologia non è una scienza esatta facendo parte della medicina, che non è la matematica, dove due più due fa quattro. Preferisco che ritorni dal suo dentista. Se è un medico vero, saprà certo come alleviare i suoi sintomi e come risolvere il suo problema. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Cara Ursula, impossibile dare risposte certe senza valutare clinicamente il caso. Ma su una cosa concordo perfettamente: la valutazione che che dà il collega e cioè "implantologia d'assalto". L'infissione degli impianti a cielo coperto e postestrattivi è pratica oggi abusata ma in realtà riservata a ben pochi casi che devono essere preventivamente valutati. Cordiali auguri. Michele Lasagna

Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Gentile sig.ra Ursula al di la delle implicazioni cliniche e diagnostiche già ampiamente trattate dai colleghi, la considerazione che mi viene di getto è questa: gli incisivi inferiori hanno radici di diametro piccolo e molto ravvicinate tra loro , un post-estrattivo in tale sede personalmente è sconsigliabile, se si decide di farlo quasi sempre è d'obbligo utilizzare impianti a diametro ridotto poichè è estremamente facile l'esposizione dell'impianto vestibolarmente o lingualmente ed inoltre facilissimo "toccare" con le spire dell'impianto la radice degli incisivi adiacenti (ciò potrebbe spiegare la sintomatologia a carico dell'incisivo adiacente sano). Auguri
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Scritto da Dott. Antimo Perfetto
Sant'Antimo (NA)

Gent. Sig. Ursula, lei è incappata in una situazione dove possono verificarsi le complicazioni anticipate dai colleghi, come pure altre anche peggiori. Sta al clinico pianificare la terapia in modo da minimizzare i rischi, che però non sono mai zero. La ferita guarirà, l'impianto potrà rimetterlo in futuro, adesso va curato l'incisivo dolente, adiacente alla ferita, e va reso silente con ogni mezzo previa accurata valutazione ( endodontica, parodontale, occlusale ).Insista nel cercare risposte. Le auguro di rimettersi al più presto.
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Scritto da Dott. Massimo Scaramelli
Pisa (PI)