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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 12

Meglio ponte o impianto?

Scritto da antonello / Pubblicato il
Salve gentilissimi dottori dovrei sostituire i 2 incisivi centrali inferiori e vorrei sapere come è meglio sostituire denti in quella zona estetica..meglio il ponte o l'impianto? C'è da dire che tra un incisivo centrale e quello laterale c'è un piccolo diastema che col ponte verrebbe chiuso..mentre con gli impianti? Ringrazio tutti i dottori per le risposte e i consigli.
Meglio ponte o impianto?
Sig. Antonello, per darle una seria risposta occorre una visita clinica con uno studio del caso. Dalla semplice OPT a distanza i due incisivi centrali inferiori sembrerebbero anche salvabili, ma ci mancano altri indici clinici per esprimere questa prognosi. Le consiglio, di seguire le indicazioni di chi ha prescritto l'OPT, senza interferire sul tipo di cura, in modo di avere un unico responsabile e senza compromessi; le ricordo che in regione emimandibolare destra mostra un’immagine che potrebbe essere compatibile con un elemento dentario ectopico, che sicuramente sarà discussa eventualmente confermata nelle prossime risposte dai miei colleghi, che possiedono esperienze radiologiche maggiori delle mie.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Paziente, la risposta alla sua domanda va considerata sotto un altro aspetto, perchè dalla radiografia sembrerebbe che lei presenti diversi problemi parodontali (piorrea) che vanno diagnosticati correttamente con un'accurata visita clinica, un sondaggio parodontale che si esegue su sei punti su ciascun dente e delle Rx endorali. Il suo problema principale non è la scelta tra ponte o impianti ma come poter salvare i denti che madre natura le ha donato! Inoltre vorrei farle valutare un altro aspetto altrettanto importante, diciamo "filosofico" per un corretto (ma per il momento inopportuno) approccio all'implantologia. La cosa in assoluto più importante che mi pare lei sottovaluti e che molto spesso passa sotto silenzio è: qual'è il grado di igiene orale domiciliare che riesce ad ottenere con spazzolino, filo e/o scovolino? Se lei è nella necessità (?) di estrarre alcuni denti è perchè o la malattia parodontale non è stata diagnosticata e trattata correttamente in passato oppure lei ha avuto un controllo della sua igiene orale non ottimale. Spero che le sia stato detto bene che anche e soprattutto la soluzione implantare richiede una igiene orale domiciliare molto accurata nel tempo, per evitare problemi spesso molto importanti come la perimplantite ("cugina" della parodontite), cioè un'infezione dei tessuti (osso, gengiva, legamento) che "sostengono" gli impianti. In questi casi, se la perimplantite non è prevenuta ed eventualmente trattata, si può andare incontro alla perdita degli impianti stessi esattamente come sta succedendo con i suoi denti! Inoltre spero le sia stato detto chiaramente che non basta fidarsi di vaghe promesse da parte del paziente (sì,sì, pulirò bene i denti...) ma è buona norma effettuare, negli anni seguenti, anche richiami di igiene orale professionale in studio, per controllare bene la salute dei tessuti e quindi salvaguardare il suo "investimento"! Quindi capisce che la discriminante per scegliere una soluzione o l'altra non è di natura "tecnica" ma se lei riuscirà prima di ogni altra cosa ad avere un'igiene orale ottimale per tutta la vita. Cordialmente
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Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Consideri un refuso "osso. gengiva. legamento" a causa del fatto che stamattina devo ancora prendere il primo caffè... non c'è nessun legamento tra osso e impianti. Tutto il resto che le ho scritto è invece corretto

Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Caro Signor Antonello, voglio proprio sperare che queste considerazioni che ha esternato, le abbia fatte lei e non il suo Dentista! Si preoccupa, in parole povere, della "fine della storia", quando non sa neanche come iniziarla e proseguirla! Anche se la OPT postata non è certo l'ideale per una diagnosi Parodontale ed Odontoiatrica e anche se questa diagnosi non è possibile farla ad occhio, via web! Data la mia esperienza di ormai 36 anni, le posso dire che ha dei difetti ossei evidenti, sembrerebbe a più pareti complesse e quindi con tasche parodontali, in tutta la bocca ed in particolare sui frontali inferiori dove lei parla di protesi o impianto, che sono espressione di una parodontite DNDD. Ovvio che questo andrà confermato clinicamente con una Visita Parodontale, sondaggio delle tasche e valutazione della mobilità dentale e tanto altro e preparazione iniziale Parodontale con Pulizia dei Denti Professionale e curettage e scaling e Root planing e modelli di studio e serie complete di Rx Endorali parodontali e valutazione Gnatologica e conservativa dei denti e seconda visita parodontale di rivalutazione per avere la reale entità dei danni dopo aver rimosso il tessuto di granulazione delle tasche con il curettage e scaling. Parlo di conservativa perchè gli incisivi centrali in particolare hanno due difetti ossei verticali distali veramente profondi, sembrerebbe sui 10-12 mm. ed osteolisi periapicali per cui potrebbero essere in necrosi e quindi vivi e non vitali con granulomi e osteolisi periradicolari endoparodontali che implicherebbero la loro cura endodontica, dopo diagnosi della loro vitalità con stimoli termici etc, e quindi conservativa e eventuale immobilizzazione parodontale preintervento chirurgico parodontale! Se quello che ha detto non fosse "farina del suo sacco" ma un dubbio del Dentista, cambi Dentista perchè non capisce evidentemente le sue innumerevoli patologie per di più manifeste alla giovane età di 35 anni! Sappia che una tasca parodontale, quando si forma per distacco del suo attacco al ente, va avanti con una velocità di 1/2 mm l'anno! Quindi per esempio se avesse anche solo tasche di 4-5 mm. ci vorrebbero 8-10 anni perchè si siano potute firmare e quindi chi l'avesse vista odobtoiatricamente per qualsiasi motivo, non avrebbe fatto Diagnosi di Parodontite! Ovvio che dico questo ma la prego di recepirlo con le dovute precauzioni perchè non la vedo clinicamente ma. ripeto, è veramente molto probabile purtroppo che lei si trovi in queste situazioni patologiche! Le tasche possono essere anche maggiori, me le aspetterei sui 6-7 mm almeno perchè vi sono difetti ossei che in tasche minori non ci sarebbero! Lei ha bisogno di una visita Parodontale, preparazione parodontale e seconda visita di rivalutazione completa parodontale, odontoiatrica e gnatologica, ripeto per avere una diagnosi che deve essere completata dalla valutazione del frenulo interincisivo a livello del diastema, della quantità di gengiva aderente presente e della adeguatezza anatomica dei fornici e pianificare una terapia parodontale adeguata! Altroché impianto!!! Le lascio un Poster di Chirurgia Parodontale per la terapia di difetto ossei, la invito a leggere sul mio profilo,"Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto" e "La tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e "VISITA PARODONTALE". Bisogna fare anche accurata Diagnosi Deffierenziale Sistemica oltre che Odontostomatognatica per valutare clinicamente l'intero stato di salute del suo organismo se fosse confermata una Parodontite e Diagnosticata esattamente quale, perchè è troppo giovane per avere una parodontite con difetti ossei! Quindi il Dentista o Parodontologo deve essere un eccellente Parodontologo che sappia valutare il Parodonto senza estrapolarlo dal contesto clinico generale e sistemico!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia, Endodontia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Antonello, più volte è stato detto che la panoramica non è assolutamente sufficiente per stilare una diagnosi corretta ed un piano terapeutico adeguato ma è assolutamente necessario procedere ad una visita accurata con test di vitalità, sondaggio parodontale e radiografia endorale. Comunque, per risponderle, dalla radiografia sembrerebbero esserci dei seri problemi parodontali evidentemente mai affrontati e risolti. Pertanto le consiglio di rimuovere questi problemi prima di affrontare un percorso protesico con ponti o impianti. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Chieda al suo dentista una ceratura diagnostica: potrà così visionare in cera quello che sara' il futuro.

Scritto da Dott. Gianfranco Gentile
Locorotondo (BA)

Dopo accurata bonifica parodontale è decisamente meglio procedere a riabilitazione con impianti.

Scritto da Dott. Lorenzo Alberti
Roma (RM)

Gentile paziente, nel caso i suoi denti incisivi centrali, sicuramente affetti da parodontopatia e mobilità, dovessero essere avulsi, le consiglio vivamente di mettere degli impianti, previa Tc cone beam 3d, dove verrà visualizzata sia la quantità ossea che la relativa qualità (densità residua presente). Meglio evitare di fare un ponte, andrebbe a rovinare biologicamente anche altri 2 denti vicini, che appaiono in buono stato apparentemente dalla Opt. che ci ha presentato. Per il diastema non si preoccupi, quello si potrà risolvere dal punto di vista estetico protesicamente realizzabile. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane
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Scritto da Dott. Tommaso Giancane
Noci (BA)

Personalmente opterei per gli impianti, ma solo dopo aver ristabilito un'adeguata salute orale complessiva, con riequilibrio occlusale e guarigione dalla diffusa parodopatia. Altrimenti andrà incontro ad un fallimento terapeutico. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Non c'è un metodo che sia il migliore in assoluto, ma ogni metodica può essere più valida per una determinata situazione, quindi è fondamentale una diagnosi. In linea generale gli impianti sarebbero preferibili, laddove sono fattibili, in quanto evitano di limare dei denti sani, ma potrebbe essere difficile in quella zona avere lo spazio sufficiente per inserire due impianti con i giusti spazi tra di loro e tra i denti vicini. E' una decisione che spetta all'odontoiatra dopo una visita accurata.
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Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Radici corte e poco osso di non eccelsa qualità. Controindicazioni relative per tutti e due i tipi di lavorazione propostole. Il suo caso è facile sulla carta ma di una certa difficoltà nel mondo reale. Si affidi alle cure di un professionista coi fiocchi, oppure l'insuccesso è dietro l'angolo. Si faccia bene chiarezza su vantaggi e svantaggi di entrambe le lavorazioni. Non si elimineranno i rischi, ma si sceglierà in maniera consapevole. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)