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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 9

Da diversi anni convivo con un infezione al di sotto degli incisivi

Scritto da antonio / Pubblicato il
Salve mi chiamo Antonio ho 30 anni e vivo a Bologna. Da diversi anni convivo con un infezione al di sotto degli incisivi che periodicamente mi causa, oltre al dolore e gonfiore, la fuoriuscita di una vescica colma di pus in corrispondenza degli incisivi fratturati a cui pongo rimedio con l'assunzione di antibiotici (klacid). All'eta di 15 anni ho ricevuto una gomitata che mi ha causato la frattura di due incisivi. Il mio primo dentista mi ha devitalizzato entrambi i denti e infine mi ha montato una protesi provvisoria ma per una triste ragione ho dovuto cambiare dentista il quale a distanza di qualche anno ha rieffettuato la terapia canalare e provveduto a montarmi una nuova protesi sempre provvissoria dicendomi che il problema cui sono affetto potrebbe essere una cisti o un granuloma e che la soluzione definitiva consiste nell'asportazione degli incisivi sani con il"montaggio"di un ponte da canino a canino!. Dato che, nella mia ignoranza, ritengo sia una soluzione troppo drastica quella di asportarmi anche i denti sani che ho, son qui a chiedervi quale è il mio problema (cisti o granuloma) quale è il trattamento corrispondente e quale la relativa soluzione, corone impianti. Ringraziandovi in anticipo, cordiali saluti. PS:dispongo di radiografie ma l'estensione non è supportata dal programma del sito, trattasi di formato bmp.
Mi spiace non potere rispondere al suo quesito (cisti o granuloma?) perchè senza la visione di una Rx è davvero impossibile per dei professionisti ma forse un veggente potrebbe darle una risposta!

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Caro Signor Antonio, non vedendola è impossibile dirle cosa abbia. In ogni casp è molto probabile, dalla descrizione che lei ha fatto, che si tratti di una osteolisi periapicale, ossia una infezione intorno all'apice del dente o dei denti incisivi che si chiama granuloma o cisti, non ha importanza dal punto di vista terapeutico, sapere quale delle due perchè la terapia è la stessa per entrambe! Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza, ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine, tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo, ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta" . Una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati, sono pericolosi non solo localmente per i denti, il Parodonto, l'Osso, le gengive, ma anche per l'Organismo intero, dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri e dare infezioni pericolose, fortunatamente molto rare, ma esistono e sono pericolose ripeto! Queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi (o le cisti) si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice, le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma, curate le radici, il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo, ma i microbi non ci sono più! Se fosse impossibile curare le radici per la via "normale" le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari! Il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! A questo punto mi permetto di spiegare come PROCEDO IO, PERSONALMENTE, in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento, non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata, lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì, la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo, in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione e si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile. 5-infine in terza seduta si chiude il dente, questo faccio io, poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta, ognuno agisce come meglio crede, esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente, io mi comporto così da 35 anni, con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi. Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula), difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica, si scolpisce un lembo di accesso all'osso, si perfora l'osso a livello degli apici delle radici e si curano le radici entrando in esse dall'apice per via retrograda,poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco, o altri materiali quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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antonio270412.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La prima cosa da fare è usare un programma di conversione dei files .bmp e farci vedere le foto se davvero vuole un parere da noi. Non sia così pigro, diamine! Diciamo comunque che in linea di massima, bisogna vedere se con un corretto ritrattamento canalare o con una apicectomia è possibile eliminare l'infezione. ma c'è da dire che i traumi possono causare, più o meno a distanza, delle complicazioni, come ad esempio un riassorbimento radicolare, che alle volte rende impossibile ogni recupero. A Bologna ci sono dentisti maestri, che potrà trovare anche qui nel sito e che le daranno la giusta soluzione.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sig. Antonio, perchè chiama sani dei denti che provocano infezioni? La proposta per lei troppo drastica è stata fatta da un odontoiatra iscritto all'ordine dei medici che definisce il problema a cui è affetto potrebbe essere una cisti o un granuloma? Forse tre lei e l'odontoiatra c'è stato qualche malinteso, stia attento che c'è di mezzo la sua salute. Attendo le sue risposte.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Quindi, per 15 anni ha portato protesi provvisorie sostenute da denti che hanno granulomi? Anche non disponendo della lastra si puo' presupporre che la situazione non sia delle migliori. Per consigliare l'estrazione ci dovrebbero essere delle radici molto corte e riassorbite. Le cose sono cosi'? Bisognerebbe saperne di piu'.

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Probabilmente ha una lesione eriapicale cronicizzata. Senza visita e radiografia è impossibile darle una risposta seria e completa, ma in linea di principio, nei casi come il suo, si provvede a ritrattare endodonticamente il dente; in caso di fallimento si passa alla chirurgia endodontica (apicectomia); in caso di fallimento si estraggono i denti e si provvede a riabilitazione implantare. Il ponte è una alternativa possibile, ma per certi versi obsoleta in un paziente giovane come lei. In caso di necessità può rivolgersi al dipartimento di scienze odontostomatologiche della sua città, oppure posso darle qualche nome di colleghi endodontisti di Bologna.
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Scritto da Dott. Luca Boschini
Rimini (RN)

Se gli incisivi sono fratturati, tanto "sani" non sono... Sarebbe veramente necessario vedere una rx della zona per sapere se, per caso, si potesse asportare chirurgicamente la parte di radice apicale alla frattura e fare un'otturazione retrograda sul tratto di radice rimanente, è un intervento che ho fatto altre volte con successo. Se riesce a mandarla le potrò essere più preciso. Saluti

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Necessario avere una panoramica delle arcate dentarie da poter vedere e solo allora si può esprimere una diagnosi con relativa terapia. Saluti Grandinetti Siena

Scritto da Dott. Giuseppe Grandinetti
SIENA (SI)