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Domanda di Devitalizzazione

Risposte pubblicate: 6

Il nervo può essere stato lesionato o infettato dalla prima devitalizzazione?

Scritto da Sabrina / Pubblicato il
Buongiorno. Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione che vorrete dedicare ad un problema che mi sta angosciando. Circa 14 giorni fa accusavo dolore ad un premolare inferiore per cui mi sono recata dal dentista. Alla radiografia il dente risultava molto in sofferenza anche alla radice e infatti non era l prima volta che accennava a farmi male. Il dolore era il tipico picchiettare della carie, perdonate la descrizione casereccia. I denti intorno sono risultati sani da lastra, picchiettamenti vari e prove caldo freddo. Quindi il dente dolente è stato devitalizzato e richiuso. La sera stessa ha iniziato a fare male ma pensavo fosse dovuto all'intervento. Dopo due giorni e due notti di dolore ho iniziato l'antibiotico su mia idea e mo sono fatta rivedere. Altra lastra e hanno detto senza riaprire che il dente era ok. Dopo altri due giorni di dolore fortissimo, sono tornata e mi è stato devitalizzato da capo in maniera più profonda. Altro dolori lancinanti appena a casa. Il giorno dopo riaperto e lasciato libero. Cambiato antibiotico. Dolore continua e inizia a intorpidirsi labbro come se l'anestesia non passasse mai del tutto. Il giorno seguente inizio a vomitare senza sosta, febbre a 40, dolore da convulsioni. In ospedale superò la fase acuta. Poi week end di sofferenza perché non trovo nessuno. Oggi sono tornata in studio, fatta panoramica e vista infezione del nervo mandibolare, che passa molto vicino alle radici dei denti. Tra poco farò tac per decidere se sia Necessaria estrazione del dente x evitare danni irreversibili al nervo. Così dice dentista. Posso chiedervi un parere? Possono esservi altre diagnosi? Il nervo può essere stato lesionato o infettato dalla prima devitalizzazione? Prima di quel momento non provavo dolore del genere. Oppure infezione età già lì sotto ? Grazie dell'aiuto, saluti
Cara Signora Sabrina, buongiorno. Ci sono diversi punti fondamentali. Primo : "dolore ad un premolare inferiore". Secondo: "Dopo due giorni e due notti di dolore ho iniziato l'antibiotico su mia idea". Terzo: "Il giorno dopo riaperto e lasciato libero. Cambiato antibiotico". Quarto: "intorpidirsi labbro come se l'anestesia non passasse mai del tutto". Quinto "vomitare senza sosta, febbre a 40, dolore da convulsioni". Sesto "panoramica e vista infezione del nervo mandibolare". Settimo "Necessaria estrazione del dente x evitare danni irreversibili al nervo". Come al solito è mancata la grande assente di sempre: la Diagnosi! Innanzitutto bisogna fare una Diagnosi ( o meglio si sarebbe dovuta fare) valutando soprattutto, trattandosi di un Premolare inferiore, i rapporti anatomo chirurgici con il forame mentoniero da cui emerge il nervo alveolare inferiore che transita nel canale mandibolare e si "sfoca" sulla metà omolaterale del labbro inferiore. E' probabile che questi rapporti fossero molto stretti specie se si trattasse del secondo premolare inferiore (ma anche il primo può avere questi rapporti). Probabilmente c'era in atto una necrosi (non dice niente dei risultati delle prove termiche) e quindi una osteolisi periapicale ad etiopatogenesi endodontica o Parodontale o Endo-parodontale. In questo caso l'estrazione del dente (avulsione) non risolverebbe il problema, anzi lo potrebbe peggiorare se questi rapporti fossero strettissimi perché potrebbe ledere definitivamente il Nervo alveolare inferiore alla sua emergenza dal forame Mentoniero, a meno che le "mani" del Chirurgo Orale non fossero veramente "sapienti". Dal racconto , temo che ci siano problemi endodontici non risolti o "peggiorati", usando un "eufemismo"! Non faccia quindi estrarre il dente prima che sia stata fatta una Diagnosi certa ed una valutazione anatomo chirurgica assolutamente sicura! Si sarebbe dovuto chiarire se il dente sia stato in iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, (in questo caso pregressa e comparsa prima degli attuali sintomi) non è reversibile e si sarebbe dovuto procedere alla terapia endodontica, o in iperemia attiva con danno arterioso, sempre precedente alla attuale sintomatologia, nel qual caso, la sofferenza pulpare sarebbe stata reversibile se curata in tempo! Bisogna valutare anche che non vi sia stata una Sindrome Radicolare della Polpa , dovuta ad una necrosi parziale, specialmente se vi sono più di un canale endodontico, nel dente! In questo caso il dente non avrebbe risposto agli stimoli freddi portati su di esso durante la Visita Clinica e Semeiologica ma avrebbe risposto positivamente agli stimoli caldi portando guttaperca incandescente sul dente protetto con un leggero strato di vasellina. Questo accadrebbe anche ora se ci fosse un canale non trattata, sfuggito alla terapia endodontica o uno o più canali collaterale ben rappresentati (cosa comune alla sua giovane età). Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta, o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certo che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Tutte queste sono solo "supposizioni" non avendo Lei postato neanche un Rx Endorale di prima e di dopo la Terapia Canalare, anche se sarebbe stato azzardato dire qualcosa di più preciso senza una visita Clinica. Gli antibiotici sarebbero dovuti essere stati prescritti subito e non deve mai assumerli di sua iniziativa. E' molto pericoloso! Ora, alla fine si parla di una infezione visibile in Rx! non è possibile che si veda l'infezione. Si vedrebbero nel caso i segni indiretti come l'Osteolisi ma se si vedesse questa, significherebbe che il dente era infetto già dalla prima seduta di terapia che evidentemente ha avuto "problemi o non ne ha affrontato altri perché mancava la Diagnosi, come detto. Ora si parla di coinvolgimento del Nervo alveolare inferiore e sicuramente del coinvolgimento del forame mentoniero. Sono strutture anatomiche che non mutano la loro posizione anatomica. Evidentemente non sono state prese in considerazione adeguatamente in sede di una terapia fatta senza Diagnosi completa. Mi sembra palese che sia coinvolto il Nervo alveolare inferiore e il forame mentoniero e se così fosse, una avulsione del dente potrebbe essere "pericolosa" ed inutile perché, l'infezione di cui si parla è di natura endodontica e come le ho spiegato basta curare bene le radici endodonticamente e l'infezione "scompare". Occorre anche una terapia, non solo antibiotica, di copertura ed adeguata in particolare contro i microbi anaerobi gram negativi, ma anche neurotropa per favorire la guarigione del nervo alveolare inferiore "sofferente". Il formicolio che sente al labbro è il sintomo di questa "sofferenza neurologica". Insomma è "normale routine odontoiatrica" e mi sembra che ci sia stia "perdendo" in un bicchiere di acqua e si stia scegliendo la via più facile ma anche più pericolosa: L'Avulsione del Dente; scommetto per fare poi un impianto, tra l'altro pericoloso , visti i rapporti anatomici sfavorevoli col Forame Mentoniero. Lei ha chiesto ed io ho doverosamente risposto :). Ha chiesto, dimostrando di non avere Fiducia né Stima nel Suo Dentista, purtroppo ed allora cerchi altre "mani buone"! Non sono io che lo dico, non mi permetterei mai!!!!! Ma lo ha detto Lei, ponendo la Domanda a Noi! Quindi, avendo risposto ed essendo in pratica diventata mia paziente per questo consulto da Lei richiesto, devo essere Onesto e Professionale e metterla in guardia dai "pericoli" :) Chiaro? Cari saluti e tanti sinceri auguri.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Sabrina, a volte ciò che sembra semplice è ricco di complicanze, mi piacerebbe sapere se nel trattamento canalare sono stati utilizzati manuali o rotanti spinti da micromotore e che tecnica di anestesia è stata utilizzata. Ora la TAC e l'accertamento diagnostico indicato, attendiamo questo esito prima di esprimere sentenze.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Lei non essendo odontoiatra descrive in modo confuso quanto sente, la diagnosi non si fa solo ascoltando ma osservando, eseguendo radiografie endorali se prima non si fa la diagnosi non si può impostare la terapia, è il suo dentista che deve fare tutto ciò

Scritto da Dott. Luigi Malavasi
Castiglione delle Stiviere (MN)

Gent.ma Sig.ra Sabrina, la sua ansia purtroppo rende la descrizione del suo problema un po' confusa e questo non aiuta ad interpretare nella giusta ottica il suo problema. Parto dalla fine. Fino ad ora non avevo mai sentito che fosse necessario estrarre un dente per evitare danni irreversibili al nervo (alveolare inferiore, che a livello del forame mentoniero si biforca in nervo mentoniero che esce dalla mandibola ed incisivo che invece rimane nel corpo mandibolare). Mi auguro che lei possa aver frainteso oppure che chi le ha detto una cosa del genere non fosse laureato o avesse poca esperienza. Senza dilungarmi in disquisizioni che in assenza di dati oggettivi non avrebbero nessun senso le posso solo dire di farsi fare una diagnosi precisa del suo problema. Forse con qualche dato in più riusciremo ad esserle più d'aiuto. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Marco Gabriele Longheu
Milano (MI)

La descrizione del suo problema non è chiarissima, seppure ricca di dettagli, e comunque descrive sintomatolgie molto complesse a fronte di un tipo di trattamento di per sè di base abbastanza semplice (terapia canalare a carico di un premolare inferiore). È opportuno avere una diagnosi chiara del suo problema (probabile necrosi pulpare ed infezione peri - apicale, possibile compressione / lesione reversibile all'alveolare inferiore che passa in quella zona) che solo un Dentista preparato può effettuare, e relativo piano di trattamento.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Solitamente anche se vi è un'infezione sopratutto recente, come nel suo caso la cura ( ritrattamento ) del dente risolve il quadro clinico la radiografia endoorale e la tac saranno chiarificatoei per una corretta diagnosi sicuramente l'estensione del quadro clinico fa pensare ad un coinvolgimento del tronco principale del nervo mandibolare ma in assenza di trauma meccanico o con sostanze tossiche la situazione è reversibile. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)