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Domanda di Chirurgia

Risposte pubblicate: 5

Complicanze dovute ad una devitalizzazione

Scritto da pietro / Pubblicato il
Buongiorno, a seguito di complicanze dovute ad una devitalizzazione iniziata il 15/09, il 19/10 non potendo più sostenere il fastidio/dolore ho chiesto consulto ad un altro dentista. Dopo diverse radiografie è stata riscontrata una perforazione della parete dentale ed il secondo dentista ha proceduto con l'estrazione del dente. Il dolore nei primi giorni è stato molto intenso tanto che dopo tre giorni di zitromax, ha ritenuto opportuno farmi fare una terapia di augmentin (non me l'aveva dato subito perchè avevo già fatto due cicli nel periodo posto devitalizzazione). Ora a distanza di dieci giorni dall'intervento e di due giorni dalla sospensione dell'antibiotico (e di una terapia antinfiammatoria a base di brufen sempre da due gg) continuo ad avvertire fastidio alla ferita (non è proprio dolore, grandi dolori non ce ne sono, ma è un fastidio piuttosto importante tanto da compromettere le attività quotidiane), ma il dentista dice che la sintomatologia è comunque in regressione e che per ora non conviene fare nulla se non sciacqui con acqua ossigenata e sol. fisiologica e, quando mi reco da lui, disinfezione con iodovine. stando a quanto dice la ferita non è messa male (dice che è quasi chiusa) e che la sintomatologia andrà diminuendo gradatamente. Il problema è che il decorso non è molto lineare, alcuni giorni mi sembra di stare meglio, altri, come oggi, sembra aumentare. il dolore è localizzato a livello gengivale, all'esame clinico la guancia sembra essere quasi sgonfia del tutto (anche se c'è un piccolo bozzetto e sento la vena pulsare), inoltre il dentista riferisce di aver riscontrato che la ghiandola di dx risulta essere ancora leggermente gonfia. I miei famigliari preoccupati dal mio stato ansioso e dal fatto che ormai sono due mesi che domo male hanno sentito il loro dentista di fiducia che mi ha chiamato dicendomi che in questi casi di solito lui procede con un curettage alveolare per favorire il processo di guarigione, mentre il dentista che mi sta seguendo dice che se ci fosse alveolite lui la vedrebbe e che ad esempio durante la visita dovrebbe quantomeno fare cattivo odore. Io non so che fare. Ammetto di aver perso fiducia nelle opinioni dei dentisti (perchè anche durante la devitalizzazione il primo dentista diceva che andava tutto bene e che avrei dovuto pazientare, e non si era accorto che il dente era perforato!) e non so che fare, se chiedere un ulteriore parere o aspettare nel dolore che tutto passi da solo. Voi che fareste al posto mio?
Gentile Pietro, non vorrei che lei si fosse rivolto a qualcuno dei centri odontoiatrici low-cost dove spesso si fanno cure inappropriate e di scarsissima qualità. Lei addirittura dopo 1 mese (incredibile) non aveva risolto la situazione costringendola a cambiare sede. Oggi un buon endodontista effettua una devitalizzazione in UNICA seduta tranne qualche raro caso di infezione particolare del o dei canali radicolari che richiede una medicazione intermedia. Ho fatto la premessa del centro low-cost perché addirittura è stata fatta una perforazione che è un gravissimo errore ma che comunque spesso si può curare evitando assolutamente l'estrazione del dente.Credo che lei sia stata vittima di scarsa conoscenza della pratica endodontica. Non sapendo nulla del suo caso non posso dirle se si è sviluppata una alveolite post-estrattiva che non è frequente ma possibile ed è ovvio che in questi casi deve essere valutata attentamente ed eventualmente procedere a courettage alveolare se ritenuto necessario dopo una visita accurata e una diagnosi certa senza la quale non ci potrà mai essere una terapia valida. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Sono d'accordo con il collega, anche se non c è cattivo odore, bisognerebbe effettuare un curettage e valutare una terapia con eritromicina, visto che non si laugmentin non ha sortito l'effetto desiderato

Scritto da Dott. Giuseppe Gucciardo
San Giuliano Milanese (MI)

Strano l'elemento dentario in questione fosse condannato irreversibilmente all'estrazione, dato che spesso anche le perforazioni si possono gestire.
Detto ciò, allo stato attuale, considerando che un alveolite post - estrattiva (con paziente sotto regolare copertura antibiotica) è piuttosto rara e la sua sintomatologia sta regredendo, prima di procedere ad un curettage aggressivo e piuttosto traumatico attenderei e continuerei la gestione "soft" del collega.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Caro Signor Pietro, buongiorno. Concordo col Dottor Savino! Preciso solo che anche le perforazioni o le fratture sotto cresta ossea si possono, di regola e salvo eccezioni, curare! Le lascio a tal proposito un poster di Denti che chiunque avrebbe voluto estrarre ma che invece sono stati salvati con la terapia odontoiatrica, endodontica, parodontale, gnatologica e riabilitativa totale con perni moncone ed allungamenti delle corone cliniche con chirurgia parodontale relazionata alla conservativa ed alla protesi in una Terapia di alta qualità! Il caso numero 1 riguarda una radice di un molare inferiore col pavimento della camera pulpare sfondato ed una perforazione radicolare. Il caso numero 2 riguarda una frattura della parete linguale, dotto cresta ossea di un molare inferiore ed il terzo caso riguarda una perforazione non curabile della radice vestibolo mesiale che è stata avulsa con separazione delle due altre radici del molare superiore riabilitate con perni moncone e preparazione differenziata ed aumento del Barrelling-in ovviamente associando al tutto la terapia parodontale chirurgica. Sempre nel terzo caso, tutti i perni moncone frontali sono su radici che erano tutte sotto la cresta ossea e che sono state "tirate fuori" con la Chirurgia parodontale estetica ossea e mucogengivale per accogliere la protesi in oroplatino porcellana con rompiforze. Manufatti protesici che dalla quasi totalità dei dentisti, anche per l'impegno che occorre nel salvare tutte le radici suddette, non si azzardano a farle preferendo semplificare (anche se a danno del paziente), procedendo ad estrazioni delle stesse e sostituzione con impianti anche se il paziente è parodontopatico ed anche se la Parodontite non fosse stata almeno curata! Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Pietro, già è stato amputato di un dente cambiando odontoiatria, ora dove vuole arrivare? Si ricordi quando si cambia medici si richiede la cartella e si mette in comunicazione i due colleghi, in modo di ottenere le migliori cure. Qui le diranno che le perforazioni della parete di una corona dentale è curabile! Ora vada a farsi rimaneggiare ciò che sta guarendo, che poi ci racconterà altre complicanze. Occorre pazienza e attendere le guarnigioni, senza pretese, pensi a tutte le volte che lei non si è presentato alla visita semestrale! Questa norma le avrebbe evitato amputazioni e dolori.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)