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La prevenzione, questa sconosciuta

I consigli del dottor Andrisano, 'il dentista dei bambini'

by Dott. Cosimo Andrisano 30-01-2017 2195 visualizzazioni
La prevenzione, questa sconosciuta

Sbagliato andare dal dentista solo quando i denti sono storti. È la patologia, che viene prima, il vero male

LA PREVENZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA

I consigli del dottor Andrisano, conosiuto per eccellenza come“ il dentista dei bambini”. Una guida ai comportamenti responsabili, dall’inizio della gravidanza all’età senile

Curare l’igiene orale. Limitare gli zuccheri. E sottoporsi ai controlli di routine. Sono più o meno queste le accortezze a cui pensiamo, in tema di strategie per evitare carie, gengiviti e altri problemi che possono interessare denti e bocca, in generale. Ma bastano le buone pratiche più comuni? E quando arriva il momento di iniziare? «Al primo istante della vita», dice il dottor Cosimo Andrisano, medico Odontoiatria con studio a Manduria, nel tarantino, dove tutti lo conoscono come “il dentista dei bambini”. Metodo rigoroso e aggiornamento continuo, professionalità senza sconti e umanità indiscutibile, Andrisano dedica parecchio del suo impegno scientifico alla prevenzione.

Perché dal primo istante della vita, dottore?
«Perché la prevenzione inizia con la gravidanza, quindi passando dalla fase embrionale, poi fetale sino al parto, per poi proseguire fino alla fine dei nostri giorni».

Gravidanza? In che senso?
«In gravidanza, momento unico della vita di una donna, questa subisce non solo variazioni corporee ed ormonali, ma anche della sua salute orale. E queste possono compromettere la vita del nascituro. La comunità scientifica, molto interessata a questi esiti, li sta studiando. Addirittura, si sta approfondendo la correlazione tra le infezioni gengivali e il parto prematuro, il ritardo di crescita del feto, l'abortività spontanea, la preclampsia (un malfunzionamento della placenta, che non permette il trasferimento di ossigeno e nutrienti al bambino).

Ci sono relazioni anche tra la salute orale della donna e quella del bambino?
Il controllo delle malattie orali, prima e durante la gravidanza, migliora in generale la qualità di vita della donna, diminuisce l'incidenza di malattie dentali nel bambino ed favorisce una migliore salute orale anche nella vita dell’adulto.

Carie al primo posto, immaginiamo.
Certo. Consideriamo che il processo di cavitazione di un dente dipende da una malattia batterica cronica trasmissibile, multifattoriale e dieta dipendente. Il batterio in questione è lo Streptococco Mutans il quale metabolizza gli zuccheri fermentabili, sino demineralizzare lo smalto. Poi la cavità, se non curata in tempo (e bene) si aggrava e i microbi arrivano al nervo, dove possono compromettere i denti e le ossa mascellari. Altri problemi sono la gengivite e la parodontite (volgarmente detta piorrea, è lo stato avanzato di una gengivite): l’infiammazione dei tessuti intorno ai denti può portare anche alla perdita dei denti stessi.

Ma perché iniziano in gravidanza i problemi?
Le modificazioni della dieta e dell'igiene orale, l'iperemesi gravidica mattutina, la malattia da reflusso esofageo possono provocare la demineralizzazione dei tessuti dentali con erosioni dello smalto e aumento del rischio carie, se non vengono pianificati interventi preventivi. Anche i tessuti gengivali diventano facilmente “terreno fertile” per gengivite e parodontite.

Che tipo di prevenzione si può fare? Un tempo c’era la fluoroprofilassi.
La fluoroprofilassi intesa come prevenzione della carie attraverso l'utilizzo del fluoro, rappresenta il golden-standard della prevenzione della carie per tutti. Ad oggi, l'effetto della somministrazione di fluoro durante la gravidanza sulla salute dentale del nascituro è un argomento attualmente dibattuto. A livello scientifico, non esiste più alcuna esigenza di supplementare con fluoro la donna in gravidanza.

Dottor Andrisano, parliamo di prevenzione della carie in età prescolare.
Intanto, come epidemiologia diciamo subito che la carie è un problema comune nell'infanzia, addirittura cinque volte più diffusa dell’asma.

Come mai i bambini ne fanno esperienza così precocemente?
Purtroppo, parte quasi esclusivamente dalla madre. Se la mamma presenta questo "streptococco mutans" nella sua bocca, il solo scambio di saliva con il figlio, ad esempio usando lo stesso cucchiaino per la pappa, condurrà alla colonizzazione della bocca del bambino. Lo stesso vale per il papà, la nonna, i fratellini. Quando visito bambini molto piccoli con molte carie, chiedo di poter visitare anche la madre: nell'80% dei casi trovo anche in ella dei processi attivi. Lo status sociale e le buone norme di prevenzione e di igiene orale quotidiana stanno alla base della patologia cariosa dei più piccini. Ma ci sono dei rimedi.

Di che si tratta?
La sigillatura dei denti. Colmiamo gli spazi dei solchi (fessure presenti sia sui denti da latte che permamenti) con resine fluorate sigillanti, che conferiscono un duplice meccanismo di resistenza sia meccanico (resistenza alla cavitazione da carie) sia chimico (costante rilascio di fluoro nelle zone più ad alto rischio insorgenza di carie)

È doloroso?
Non amo le procedure dolorose, e comunque stiamo parlando di prevenzione. Purtroppo invece quando si è già instaurata la patologia cariosa è certo che arriva il dolore. E qui si parla di terapia e non di prevenzione, un altro discorso insomma!
Ribadisco che una scarsa igiene e la mancanza di controlli (sia dai genitori che dai clinici preposti) associata ad una non prevenzione come ad esempio la sigillatura provocherà nella maggiorparte dei casi nei bambini una cavitazione cariosa che alle volte talmente grave e destruente che può culminare in pulpite (infiammazione della componente nervosa del dente) con DOLORI UGUALI A QUELLI DELL'ADULTO perchè l'innervazione del trigemino è la stessa in bimbi ed adulti!! e nei casi peggiori culmina con la formazione di ascessi che finiscono di devastare denti e ossa mascellari.
Domanda! Perchè arrivare a provocare un trauma doloroso al proprio figlio quando si può risolvere ed evitare con un po' più di attenzione un problema del genere?

Come fa con i bambini non collaboranti?
Con l'ausilio della sedazione cosciente con protossido d'azoto. È una tecnica che rilassa, aumenta la soglia del dolore e la collaborazione del paziente. Ma bambini sono il problema minore.

I problemi maggiori, invece, quali sono?
La mancata sensibilizzazione alla categoria di alcuni pediatri, i genitori e di alcuni colleghi dentisti che si ostinano a rifiutare i trattamenti sui bambini perché – dicono - molto dispendiosi in ordine di tempo (e quindi poco convenienti??). Considerate che il pediatra è il fulcro di tutta la gestione clinica di un bambino, sia in salute sia in malattia. Se tutti i pediatri venissero formati per riconoscere tempestivamente una problematica orale ed indirizzare subito i genitori allo specialista, forse avremmo dei bimbi con meno dolori e con molti meno inestetismi! E anche forti risparmi.

E i genitori?
Si fidano del vicino di casa,dei social o della laurea presa dal Dr GOOGLE più che del dentista. A volte scelgono i farmaci senza saper riconoscere un antidolorifico da un antinfiamatorio o un antibiotico.

Da lei, però, vengono tanti genitori.
Sì, ma bisogna essere tempestivi. Per molti, abituati ad una società che vive di apparenze, viene prima l'estetica e poi la funzione. Io la penso al contrario. Non dovrebbero preoccuparsi solo quando i figli, arrivati ormai ai dieci anni, hanno i denti storti. Dovrebbero preoccuparsi prima, perché il dente storto non fa male. È la patologia che fa male.

I colleghi?
Tasto dolente e provocatorio. Ci sono alcuni colleghi che ritengono ancora sia meglio consigliare ad un genitore di prendere antidolorifici ed antibiotici…e poi ci rivediamo quando il bimbo è collaborante e più grande (con una bocca devastata, che intanto ha vissuto il dramma del dolore però), piuttosto che prendersi le grane di un caso difficile.Se poi considera che alla prima ora del primo giorno della prima lezione di farmacologia il prof esordì dicendo: << ragazzi sapete qual'è la differenza tra farmaco e veleno?>> in aula silenzio tombale tipico di chi ancora non ha chiari molti concetti!. Il prof rispose.......IL DOSAGGIO!! Questo per asserire che i farmaci bisogna conoscerli....e considere sempre che la maggiorparte di questi sono palliativi....mai curativi nella branca odontoiatrica!! Dovrebbero demandare a colleghi che si son formati per questa tipologia di utente. Insomma, educhiamoli da piccoli. E a volte, anche da grandi.

Scritto da Dott. Cosimo Andrisano
Manduria (TA)

TAG: Dottor Andrisano, il dentista dei bambini