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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 4

Mi hanno diagnosticato una parodontite (piorrea)

Scritto da silvana / Pubblicato il
Egregi dottori sono rimasta molto affascinata dalle vostre spiegazioni dalla vs. conoscenza e cultura finalmente esistete anche VOI! Con questo si evince che sono stata vittima del contrario di queste importanti definizioni. Mi hanno diagnosticato la piorrea premetto che ho solo praticato sempre l'igiene giornaliera per un trauma vissuto da ragazza (devitalizzarono un dente senza un minimo di anestesia). Porto all'arcata superiore una protesi mantenuta dai monconi oggi mi ritrovo anche con i denti inferiori che ballano, mi chiedo se si può fare qualcosa per bloccarli o come mi hanno detto aspettare che cadano. Vorrei un aiuto da voi per la fiducia che trasmettete mi parlano anche di osso che si sta assorbendo. Vi chiedo scusa per il discorso lungo e forse poco chiaro. Vi ringrazio. Silvana
Sig.ra Silvana, la malattia parodontale (piorrea) è una patologia difficile da sconfiggere, ma è possibile rallentarla nella sua progressione. Se i suoi denti non sono "malati terminali”, forse si può fare qualcosa che lascio descrivere al Dott. Petti che è un cultore di questa branca odontostomatologica.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

La Piorrea NON è una malattia, è un sintomo,( presenza di pus ) presente purtroppo nella ultima fase della MALATTIA PARODONTALE, che se invece presa in tempo e curata, può essere bloccata, monitorata e tenuta sotto controllo!! Certo che il paziente, però, DEVE sottoporsi ai controlli periodici e alla IGIENE PROFESSIONALE in studio. La sola igiene domiciliare NON è sufficiente a tenere sotto controllo la malattia nelle sue manifestazioni sia essa acuta che cronica!! Il suo caso, vista anche l'età, ma soprattutto il fatto che sembra non sia mai stata negli ultimi anni una gran frequentatrice di studi dentistici, deve essere valutato attentamente dopo una sequenza di terapie iniziali diagnostiche: igiene professionale in una o più sedute, fino al raggiungimento di infiammazione ridotta ( il sintomo è la riduzione del sanguinamento spontaneo o procurato durante il sondaggio parodontale); status radiografico endorale per valutare la reale perdita di osso periradicolare; impronte studio per capire quali e quanti denti si possono poi utilizzare, previa analisi occlusale , per una riabilitazione protesica/parodontale. Con questi dati e solo con questi, un bravo odontoiatra, che sappia di parodontologia, e di protesi, può farle una DIAGNOSI corretta e di conseguenza formulare un PIANO di TRATTAMENTO consono alla sua situazione orale. Il piano di trattamento potrà anche arrivare, se necessario, alla avulsione dei denti ormai compromessi fonte di infezione, alla chirurgia parodontale e ad eventuale implantologia. Il mio consiglio è quello , vista ormai la sua situazione, di affidarsi ad un bravo collega, che la sappia valutare adeguatamente...e NON abbia paura dei dentisti...non facciamo male!!!! Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuseppe Lazzari
Cernusco sul Naviglio (MI)

Cara signora Silvana ...si tranquillizzi la Parodontite (volgarmente nota col nome di Piorrea) è una malattia curabilissima...le spiego alcune cose sulla Parodontite, sulle tasche parodontale sulla visita oltre che su quanto da lei richiesto alla fine. Legga per favore i link dei miei articoli su Gengivite, Parodontite (volgarmente piorrea) e Visita parodontale su questo portale e poi cliccando sul mio nome entri a visitare il mio sito di Parodontologia www.gustavopetti.it ... potrà capire tante cose. Ecco i link... GENGIVITE LA PIORREA...QUESTA SCONOSCIUTA! VISITA PARODONTALE e poi se ne ha voglia ma glielo consiglio caldamente perchè è la spiegazione che dò in genere sulla Parodontite e su come si affronta...ai miei pazienti in studio per spiegare loro cosa sia questa malattia ...lo legga e capirà tante cose a lei indispensabili... La saluto cordialmente e stia tranquillo perchè la Parodontite si CURA e si CURA BENE senza problemi!... ...Cordiali saluti suo Gustavo Petti Parodontologo Cagliari ECCO LA SPIEGAZIONE PROMESSA : “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Si inizia quindi con una: PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE · Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. · Curettage e Scaling Con tutto ciò che abbiamo rilevato e studiato nella PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE, si rivaluta ora la “bocca” con gengive certamente non più in Infiammazione Acuta, con le Tasche private del tessuto di granulazione interno che ne falsava la giusta presa delle misure e procediamo ad una visita totale Parodontale come nella Prima visita con la ripresa delle misure delle tasche parodontali, lo studio dei modelli montati su articolatore, lo studio delle radiografie comparando il tutto con lo studio dell’apparato stomatognatico del paziente. In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgrazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale! Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). per quanto riguarda i modelli di studio ...non è suo diritto averli...= è suo diritto avere una certificazione della cura con relative fatture...certificato che deve pagare al dentista (anche in ospedale paga un ticket per avere la cartella clinica)... i modelli di studio così come le Rx endorali sono un mezzi diagnostico per arrivare alla diagnosi...lei non ha diritto per legge ad avere i mezzi diagnostici...poi è ovvio che oltre al certificato ...dipende dal rapporto che si è instaurato tra Medico e paziente...il chiudere un occhio e farle la cortesia di darle ciò che chiede oltre al certificato ...le allego una foto da cui si evince la curabilità anche in casi gravissimi della Parodontite("Piorrea")...Cordiali saluti suo Gustavo Petti Parodontologo Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Signora Silvana, è spesso una gengivite trascurata, causata dalla placca batterica mal rimossa. La predisposizione genetica a sviluppare questa malattia sicuramente gioca un ruolo importante, ma da sola non provoca la malattia senza il ruolo determinante della placca batterica. PREVENZIONE PREVENZIONE!!!!I batteri della placca producono tossine che intaccano il sigillo (epitelio giunzionale), e una volta penetrati in profondità, adagiati sul fondo di tasche gengivali e al sicuro dall'azione dello spazzolino e del filo interdentale, esercitano tutto il loro potenziale dannoso sui tessuti circostanti. Quando le gengive si distaccano dalla radice del dente e la placca batterica si annida in profondità (tasche) non si riesce ad eliminare con l'igiene domiciliare. E' necessario l'intervento dello specialista. Ci si deve rivolgere al Parodontologo, un dentista il cui ambito d'esperienza è la cura del "parodonto", termine che indica i tessuti che circondano i denti e che gli danno sostegno. Non le racconto i protocolli terapeutici in quanto un buon Parodontologo è in grado di curare il suo problema. La malattia parodontale è curabile, anche nelle forme più avanzate. Cordialmente
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Scritto da Dott. Giancarlo Dettori
Sassari (SS)