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Domanda di Laser dentale

Risposte pubblicate: 10

Ho effettuato pochi giorni fa' un trattamento laser per sensibilità dentale e cura di una sacca

Scritto da marika / Pubblicato il
Buongiorno ho effettuato pochi giorni fa' un trattamento laser per sensibilità dentale e cura di una sacca, ma nonostante l'anestesia nel dente dov'era situata la sacca ogni volta che inseriva il laser avvertivo un forte dolore come se toccasse il nervo. Mi avevano detto che il laser non procurava dolore. Vorrei sapere se devo preoccuparmi che il dente deve essere devitalizzato oppure puo' essere solo infiammazione, e ho avvertito dolore per quello, anche perche' dovrei rifare il trattamento e ho una forte paura a ripeterlo in quanto il dolore era acuto e si ripeteva ogni volta che inseriva il laser. Grazie
Cara Signora Marika, buongiorno. Premetto subito che Il Laser in Parodontologia è solo un "richiamo per le allodole"! Come le spiegherò diffusamente in conclusione di questa mia risposta perchè prima è necessario un preambolo ed una esaustiva e dettagliata spiegazione sul significato di quello che lei chiama "sacca". Lei parla di "sacca", probabilmente intende tasca parodontale. Per fare diagnosi di tasca parodontale bisogna sondarla con un sondino parodontale che ha delle tacchette millimetrate e che servono per leggere la profondità delle tasche parodontali stesse, in millimetri. La profondità massima di una tasca parodontale è quella che corrisponde alla lunghezza della radice che in tutti i denti tranne che nei canini dove può arrivare ai 30 mm, è di 14 mm. Ci sono vari gradi di profondità. Per semplificare diciamo che da 0 a 2 mm, non è tasca parodontale ma è solo il fisiologico solco della gengiva. 3 MM è una misura dubbia perchè può essere in un solco un pò più profondo del normale ma l'attacco epiteliale è ancora integro e quindi non c'è tasca o è un iniziale distacco dell'attacco stesso e quindi una iniziale tasca. 4-5 mm è tasca parodontale ma non grave perchè è ancora nella compagine della gengiva. & mm. indicano che essa è arrivata ad interessare la cresta ossea marginale. Dai 7 mm in su, esistono dei difetti ossei che si identificano con la quantità delle pareti distrutte o rimaste e quindi ad una parete residua, a due, a tre, a quattro. Il più grave è quello ad una parete perchè è più difficile la ricostruzione con osso artificiale o di altro tipo e perchè è più difficile la organizzazione del coagulo ematico da cui parte la guarigione o è pèiù difficile una rigenerazione parodontale profonda con l'uso di membrane! Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! Il Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia, poi sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, Le lascio una Poster di Parodontiti con vari tipi di tasche curate con la chirurgia ossea ricostruttiva e con quella Rigenerativa Profonda. Intanto avrà capito spero che il Laser, almeno in questa patologia non serve a niente! Bisogna valutare la presenza di tasche parodontali non solo su questo dente ma in tutti i denti della bocca per diagnosticare una eventuale Parodontite! La Diagnosi è semplice, è routine normalissima e non capisco perchè il suo Dentista si sia "perso" col fare "Laser" senza aver prima fatto una Diagnosi certa! A questo punto si faccia visitare da Professionista Preparato Veramente, meglio se Parodontologo. E mi parla di Laser? Tralasciando i tecnicismi sui vari tipi di Laser, che a Lei, con tutto il rispetto non interessano e non potrebbe comprendere, ovviamente, non essendo tra l'altro questa la sede per fare didattica specialistica, il laser in parole povere può avere la sola "per me falsa utilità" di sterilizzare le tasche parodontali. Ma le tasche parodontali non vanno solo "sterilizzate" ossia non bisogna solo abbatterne la carica batterica, cosa che si ottiene tranquillamente con il Curettage e Scaling e il Root Planing preceduto da Igiene Orale Professionale. Ma esse vanno soprattutto curate, ossia bisogna riottenere il riattacco gengivale al dente con la loro chiusura e la formazione di un attacco epiteliale ed eliminazione dei difetto ossei di cui le tasche parodontali sono espressione, difetto che si curano con la chirurgia ossea ricostruttiva o rigenerativa o resettiva o conservativa a seconda della situazione clinica e del tipo di Parodontite in atto e non certamente col Laser! Quindi perchè le sia Chiaro il Laser in Chirurgia Partodontale non serve assolutamente a niente. Sentirà tante opinioni da parte di chi ha il Laser! Ovvio che chi lo ha debba difenderne l'uso se no non lo utilizzerebbe ed andrebbe in perdita! Il Laser in Parodontologia è solo un "richiamo per le allodole"! Poi che il Laser abbia tanti altri usi in Odontoiatria, utili e che semplifichino la terapia stessa, come per esempio frenulectomie linguale ed altro, è un altro discorso, restando il fatto, maq è una mia opinione personale, che il Laser non sia indispensabile e non faccia nessuna terapia che non si possa fare con le terapie tradizionali! Quindi per me non serve! In Parodontologia sfido chiunque a dire che si possa curare un difetto osseo col laser, quale che sia la terapia chirurgica ossea! Tra l'altro, è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell’osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".un Parodontologo con Laser e microscopio, non è un Parodontologo!Tra l'altro L'approccio alla Parodontite deve essere da Parodontologo vero e la Parodontite, stia tranquillo, in mani abili è curabilissima senza problemi. Cari saluti e spero di esserle stato utile!
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Per cominciare giusto per dare un piccolo accenno, il laser é in grado di agire anche sui tessuti ossei ( ovviamente dipende dal tipo di laser) ed inoltre é in grado di ridurre fortemente la carica batterica in una tasca parodontale. Un ultimo effetto che il laser può dare e che é molto complesso da raggiungere con altri strumenti é il debridment della parete interna della tasca, favorendone il riattacco. Poi che sia possibile ottenere buoni risultati anche con tecniche tradizionali non viene messo in dubbio, ma é altrettanto indubbio che il laser é in grado di rendere molto meno invasive alcune terapie. Scrivo questo soltanto per tranquillizzarla sul fatto che il collega che la ha trattata NON È UN IMBROGLIONE, ne qualcuno che le sta rubando dei soldi con un trattamento inutile. Ovviamente va valutata la formazione culturale del collega sull'argomento. Purtroppo sono in tanti che ritengono lo studio e la formazione superflui e che basti semplicemente acquistare uno strumento per saperlo usare. I fastidi di cui parla possono essere evitati con alcuni accorgimenti. Chiaramente non può essere lei a suggerirli al collega, perché non sarebbero recepiti e soprattutto non sarebbero applicati correttamente. Posso soltanto consigliarle di chiedere se il suo dentista ha dei titoli ( possibilmente universitari ) che certificano le sue conoscenze sul laser ed eventualmente di rivolgersi a chi può dimostrare di avere la competenza necessaria. Credo che lei convenga con me che se qualcuno ha conseguito un master sul laser abbia un bagaglio culturale sicuramente superiore a chi si é cimentato con uno strumento soltanto con l'esperienza. Spero di avere fatto un po' di chiarezza e di aver tentato di darle uno strumento per individuare una via di uscita.
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Scritto da Dott. Antonino Albanese
Palermo (PA)

Il LASER, se della giusta lunghezza d'onda e se applicato da operatore esperto, è uno strumento idoneo a risolvere molte patologie.
Il dolore è spesso legato all'applicazione di laser non della giusta lunghezza d'onda , applicato con parametri eccessivamente elevati senza i corretti protocolli di trattamento. Va in tutti i casi associato a un accurata igiene parodontale ed eventuale curettaggio delle tasche. Il LASER serve a migliorare il livello di disinfezione delle tasche ( sacche ) paroontali e accelerare la guarigione dei tessuti. A disposizione per ulteriori chiarimenti, porgo distinti saluti.
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Scritto da Dott. Roberto Rigano
PAVIA (PV)

Buongiorno,
diventa impossibile risponderle con accuratezza senza una visita odontoiatrica e sulle scelte di chi l'ha curata, così come sul ricorso dell'anestesia...
Posso rassicurarla perché nella pratica quotidiana i problemi parodontali sono curabili.
La invito ad una visita odontoiatrica che rimane l'unico modo per avere risposte certe alle sue domande.
Cordialmente

Scritto da Dott. Roberto Bruno
Tortona (AL)

Direi che miglior risposta di quella del dott .Petti non si poteva avere. Chi ha acquistato il laser a diodi ad uso odontoiatrico (si tratta di apparecchiature che iniziano ad avere prezzi più abbordabili) lo può, è verissimo, applicare in molteplici campi. Il problema è che in alcuni settori (quello chirurgico puro in primis, e anche per il trattamento di afte - herpes) è di ottimo ausilio, in altri, quali la parodontologia (in termini di disinfezione delle tasche parodontali) fa molta "immagine" ma ha una utilità molto relativa: le procedure da utilizzare, per rimuovere il tessuto infetto all'interno delle tasche parodontali, e che funzionano davvero, sono quelle manuali di scaling - curettage sotto-gengivale (precedute da anestesia topica con gel o spray / consigliabile sotto copertura antibiotica), che seguono l'ablazione del tartaro tradizionale (detartrasi con ultrasuoni); in questo modo il dentista rimuoverà la quasi totalità dei batteri presenti nelle sue tasche. Il Laser, in quanto tale, per la disinfezione delle tasche parodontali è soltanto un di più, superfluo e come tale non necessario e anche per la risoluzione della sensibilità dentale la sua utilità è molto relativa. Detto questo, il mio consiglio è di procedere con terapia tradizionali.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Sig. Marika, esistono molti tipi di laser e buona parte li si utilizzano con anestesia locale. In qualunque caso prossimamente pretenda che il dolore sia controllato. Controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Per chiarire: il laser a diodi on è adeguato al trattamento parodontale. I laser allo stato solido Er Yag, Nd YAP, ognuno con le proprie caratteristiche è di ottimo ausilio nel trattamento delle parodontopatie. Sono gli unici che consentono dei peakpower sufficienti, e il maggior assorbimento nello spettro dell'acqua da consentire un effetto di cavitazione che oltre ad essere ottimo battericida, partecipa alla rimozione dei tessuti infiammatori, puo in alcuni laser ErYAG essere di ausilio nella rimozione di tartaro subgengivale. Per altro il loro raggio NON diffonde nell emoglobina. Un altro uso puo essere di terapia LLLT di biomodulazione dei tessuti per accelerare la guarigione. Il diodo LASER ha un senso solo da chi sa come applicare la PDT (photodinamic therapy) Scrivete pure se volete chiarimenti in merito
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Scritto da Dott. Roberto Rigano
PAVIA (PV)

Cara Marika, non esistono nella letteratura scientifica mondiale evidenti prove della superiorità delle tecniche di trattamento parodontale eseguite con Laser nei confronti delle tecniche convenzionali ormai perfettamente consolidate. Per stabilire esattamente cosa stia accadendo nel suo caso occorre una accurata visita clinica, Rx endorali eseguite con appositi centratori, accurato sondaggio parodontale generale, e formulazione di una corretta diagnosi. Qualsiasi tipo di trattamento odontoiatrico eseguito in presenza di forte e continuo dolore da parte del paziente rende evidente la presenza o di un errore diagnostico o di un errore procedurale. Concludo dicendo che il corretto trattamento e la guarigione della patologia dento parodontale possono essere messe in pratica senza l'ausilio di tecniche spesso utilizzate per richiamo commerciale.
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Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Il laser se usato correttamente da davvero grandi benefici nelle tasche parodontali, Gli americani lo usano tantissimo, con buoni successi da tanto tempo.. Non che questo sia una garanzia, ma in quel continente è molto piu' diffuso che da noi. Il fatto che le abbia fatto male (possibile se la tasca è molto profonda) si spiega o con una anestesia insufficiente, oppure col fatto che c'era infezione nella tasca in maniera acuta e che se c'era questa fase così acuta sarebbe stato meglio forse prima far agire gli antibiotici per qualche giorno
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)