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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 2

Ulteriore seguito alla domanda: Vorrei alcune informazioni sulla eventuale sostituzione di impianti fissi con una protesi mobile

Scritto da Raffaella / Pubblicato il
Egregio Dott. Giuseppe Lazzari, in risposta alla sua domanda le voglio precisare che non ho nessun impianto e volevo solo chiedere informazioni. Mi spiego: dal momento che in genere un impianto ha una sua durata nel momento in cui sopraggiungessero nel corso degli anni problemi per cui fosse necessario togliere tutto che situazione si trova? Voglio dire se dopo 10 anni ipotizziamo si verificasse un'infezione tra i pilastri e il tessuto osseo come si interviene? E se si dovesse togliere il tutto per complicazioni varie (tali per cui non è più possibile rifare un impianto) si può mettere una protesi mobile o si trova una struttura ossea "distrutta" dal precendente impianto? Quello che voglio chiedere nasce dal fatto che ovunque ho letto aspetti positivi sull'implantologia ma ho anche sentito commenti di persone che poi si sono trovate una bocca "distrutta". Scusate se non sono stata chiara e spero di esserlo stata adesso.
Gen.le Sig.ra Raffaella, Le riallego la risposta che ho scritto sulla altra sua domanda. "Bene adesso sono più chiari i suoi dubbi. Allora, in primo luogo, una infiammazione implantare ( periimplantite) può avvenire nè più nè meno che come su un dente naturale, dove però esiste il legamento parodontale di protezione, mentre attorno ad un impianto no. Le cause infiammatorie sono le medesime e cioè quelle legate alla placca batterica che sui denti naturali creano la parodontite . Attorno ad impianto, purtroppo la malattia placca correlata, crea dei riassorbimenti ossei a cratere, detti a "scodella" che una volta instauratesi, sono di difficile, se non impossibile, per lomeno attualmente , risoluzione. In questi casi , l'impianto inizia a perdere la sua osteointegrazione, esponendo parte delle spire e così facendo si instaura un meccanosmo perverso che fa sempre più aumentare il riassorbimento dell'osso periimplantare fino alla sua infezione acuta e/ perdita della integrazione dello stesso. In questi casi l'impianto si toglie quasi con le dita . Diverso è il problema se invece un impianto è integrato perfettamente, ma la sovrastruttura protesica subisce dei danni. Con gli impianti di ultima generazione, cioè quelli su cui si può avvitare un abutment di connessione sul quale poi viene cementato e/o avvitato il dente o i denti definitivi,questi problemi sono facilmente risolvibili, cambiando la sovrastruttura e mantenendo inalterato l'impianto e l'abutment. Con gli impianti di vecchia generazione, che avevano la forma di una vite intera, senza connessione interna o esterna, nel caso di sostituzione della sovrastruttura e/o di frattura del collo dell'impianto (la zona che in quei tipi di impianto è risultata essere molto fragile), allora si è costretti alla rimozione dell'impianto stesso fratturato e ormai incongruo. Purtroppo in questi casi la rimozine deve essere eseguita con frese carotartici che oltre all'impianto devono obbligatoriamente rimuovere parre dell'osso che lo attornia, creando non pochi danni alla situazione ossea residua con guarigioni lunghe e menomate. In ogni caso, visto la attuale evidenzia scientifica degli impianti,il mio consiglio, nel caso lei debba essere sottoposta ad implantologia, è quello di affrontare serenamente l'intervento,di informarsi sul tipo di impianti che le verrebbero podizionati e di mantenere una adeguato sistema di controlli e richiami di igiene che lo studio le proporrà come mantenimento della salute della sua bocca. Ricordi che la PREVENZIONE è la migliore terapia e di solito, quella MENO costosa. " Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuseppe Lazzari
Cernusco sul Naviglio (MI)

Sig.ra Raffaella, effettivamente i commenti che lei ha sentito esistono, ma non sono statisticamente rappresentativi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)