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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 17

Avevo inserito vite per impianto che però non si è integrato

Scritto da antonella / Pubblicato il
Salve Al dente laterale 22 avevo inserito vite per impianto che però non si è integrato ed è stato rimosso. Adesso dopo 5 mesi il medico mi propone altre soluzioni, fare il ponte, solo che questo dente e tra incisivo e canino perfettamente sani e mi dispiace limarli. Adesso ho dente fermato con composito a questi due e per adesso va può essere una soluzione duratura fatta in modo migliore.
Gentile Antonella,  non conoscendo la sua situazione le posso però dire che può accadere che un impianto non si integri ma ciò non pregiudica un ulteriore tentativo successivo come è anche vero che non tutti possono ricorrere all'implantologia. E' necessario un attento studio preliminare che consenta di verificare se ci sono condizioni di salute generali e locali idonee per un trattamento implantologico.Anche la soluzione adottata temporaneamente può essere migliorata con una protesi fissa simile a quella che lei ha. Ne parli col suo dentista che sicuramente conosce bene la sua situazione per adottare la soluzione migliore per il suo caso. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Gentile paziente, la sua attuale situazione non può essere definitiva in questo modo provvisorio. Ne tanto meno sarebbe saggio limare altri due denti sani, sarebbe un ulteriore danno biologico. Piuttosto le consiglierei di fare una Tc Cone beam 3d della sezione ossea residua del 22 e verificare il suo grado di atrofia. Dopodichè farei rivalutare il tutto, per un'intervento di rigenerazione ossea in quella zona e integrare la quantità ossea tale da poter ospitare un'impianto. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane
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Scritto da Dott. Tommaso Giancane
Noci (BA)

La sua situazione attuale è da considerarsi solo provvisoria. Prima di dare una valutazione clinica è indispensabile fare una dental scan per trovare la soluzione migliore tenedo conto del fatto che sia gli innesti che la neosteogenesi sono pratiche ben consolidate e predicibili. Cordialmente Galli dott. Mauro

Scritto da Dott. Mauro Galli
San Giovanni in Marignano (RN)

Il 5 % circa degli impianti non si integra, ma normalmente non e' pregiudicato l'inserimento di un secondo impianto, che normalmente va a buon fine. E' necessario ovviamente valutare la necessita' di rigenerazioni ossee, e una corretta gestione del parodonto, per poi ottenere una corretta estetica dentale. Nel nostro studio dentistico, normalmente tentiamo nuovamente l'inserimento di un impianto, prima di monconizzare ed incapsulare due denti sani. Però ovviamente sara' sempre la valutazione clinica del suo dentista a valutare se questa opportunita' e' fattibile. dott Andrea Oria dentista, centro odontoiatria microscopica, implantologia, protesi , endodonzia, ortodonzia, parodotologia, conservativa
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Scritto da Dott. Andrea Oria
Torino (TO)

Salve Certamente esistono soluzioni che si dicono: in fibra di vetro e vanno benissimo, Ma in ogni modo non perda lo spirito e perseveri nel mettere un impianto. Il fatto che sia andato male una volta non esume il fatto che dopo poco tempo prudenziale si possa rieffettuare l inserzione. Fa bene a non desiderare un ponte il quella localizzazione, tranquilla che non sarà mai soddisfatta al 100% Saluti

Scritto da SORRISI & SOGNI dentistica e medicina del sonno
Cagliari (CA)

Giusto! Quello che desidera lei è un Maryland bridge: un ponte adesivo. Ovvero, il dente mancante si tiene con due alette (di metallo o di ceramica se possibile) adese ai denti vicini che non vengono limati (solo lievemente preparati per ospitare queste alette saldamente).. Si tratta della soluzione più conservativa di tutte (difficilissimo fare un impianto in sede incisivo laterale, non sorprende sia fallito e poi l'estetica gengivale è roba da maestri, mica da dentisti qualsiasi..) - poco costosa - ci vuole ugualmente mano maestra - estremamente estetica.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile paziente ha ragione deve evitare di ritoccare i denti sani per cui rifare l'impianto è la soluzione ideale. Le consiglio di fare una tac come bean per valutare esattamente la quantità di osso se è insufficiente deve eseguire una rigenerazione ossea e poi l'impianto. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Stefano Salaris
Roma (RM)

Cara Signora Antonella, è assurdo e diseducativo che assorba un insuccesso clamoroso di una implantologia evidentemente lesiva e distruttiva per l'osso dato che ha avuto una perimplantite che non è evento ineluttabile perchè non tutte le bocche possono ricevere impianti senza una adeguata preparazione ossea e gengivale quantitativa all'impianto stesso! Ho detto quantitativa perchè se non ci fosse un osso qualitativamente valido, l'impianto sarebbe destinato alla perimplantite. comunque e quindi non lo si fa in quella bocca!Non solo ma avendo lei 45 anni, quindi una delle età più colpite dalla Parodontite, sarei curioso di sapere se sia stato fatto un accurato ceck up parodontale con prima visita e primo sondaggio di eventuali tasche parodontali, preparazione iniziale parodontale con curettage e scaling previa igiene orale professionale delle tasche parodontali e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e seconda visita di rivalutazione p'arodontale con seconda misurazione delle stesse tasche dopo aver rimosso il tessuto di granulazione dalle stesse col curettage e scaling, tessuto che falsava la prima misurazione! Dopo tutto questo, ovviamente se sia stato fatto uno studio preimplantologico accurato! E lei si preoccupa di dire in modo assolutamente errato e "distorto" che non fa un ponte fisso per non rovinare denti sani? Ma guardi che con la protesi fissa i denti pilastro della stessa non si rovinano! Lei non ha le idee chiare su cosa sia una Protesi fissa! Legga sul mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Detto questo con le giuste terapie parodontale è probabile che si possa fare l'implantologia! Lo lasci decidere ad un Parodontologo che sia anche implantologo! Ricordi che non esiste niente di più sicuro, duraturo, estetico, confortevole in certe situazioni cliniche, naturalmente, di una protesi fissa in oro ceramica o zirconio ceramica!Evviva la implantologia, ma seria! Non certo quella "a tutti i costi" e senza adeguata preparazione prechirurgica e chirurgica parodontale se necessaria!!!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Cara Pz., può succedere, ma valuti con il suo dentista il da farsi valutando magari una rigenerazione della zona interessata. La soluzione di limare i denti adiacenti e' l'ultima chance da considerare soprattutto se sono sani ed perché viene coinvolto un canino. Dr. Tommaso Martella

Scritto da Dott. Tommaso Martella
Modugno (BA)

Una soluzione protesica che può anche essere considerata definitiva senza rovinare i denti vicini è il " ponte di Maryland", cioè un ponte incollato tramite delle "alette" alla parte palatale dei due denti adiacenti. Io però riproverei ancora con l'impianto.

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Sig. Antonella, se si tratta di un’agenesia, mi trova in accordo con caro collega Dott. Passaretti, ottenere estetica e stabilita implantare è molto difficile in quella zona, forse un Maryland bridge ben progettato potrebbe essere un buon compromesso.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile paziente, un insuccesso implantare può essere dovuto spesso ad una situazione ossea non adeguata ad integrare la vite. Non possiamo sapere la situazione del suo osso...non avendo effettuato nè visita nè ricerche radiografiche, ma non dimentichi che una situazione è incombente: la menopausa, mai favorevole allo stato delle ossa femminili. Il mio parere è che non è un dramma fare un Maryland od un ponte tradizionale che io farei di 2 elementi (canino e laterale) con un appoggio posteriore sul centrale. Ne discuta con calma col suo dentista.
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Scritto da Dott.ssa Emma Castagnari
Torino (TO)

Concordo pienamente con il Dott. Passeretti: Il così detto Mariland è nel suo caso la soluzione ideale, non sciupa i denti vicini, non rischia una lunga e costosa trafila diagnostica che può e ad un nuovo inserimento, ma anche ad un eventuale altro insuccesso. Lasci perdere l'impianto, che reputo un'ottima soluzione quando non ci sono alternative, e cerchi un bravo dentista e che soprattutto abbia un tecnico ottimo: la futura estetica del suo sorriso dipenderà più dal tecnico che dal dentista!
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Scritto da Dott. Pierluigi Scaglia
Calenzano (FI)

Gentile Antonella si rassereni e si rassicuri. La perdita di un impianto non è cosa grave. Come ipotesi per il ripristino dell'architettura della sua bocca escluda a priori qualunque soluzione che non preveda l'inserimento di un impianto singolo. Se è pur vero che la monconizzazione di elementi dentari non ne provoca la "rovina" è altresì certo che tale intervento viene sofferto come una lesione della integrità del proprio corpo e non c'è trattato che possa convincerci del contrario. A meno che non sia assolutamente indispensabile.Cosa che non credo nel suo caso. Implantologia ad ogni costo? Certamente no! Ed infatti sono sicuro che oggi con la notevole specializzazione dei protocolli chirurgici iplantologici e della grande disponibilità di materiali da iplantologia il suo dentista saprà risolvere il suo problema Carissimi auguri Antonio Di Vito
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Scritto da Dott. Antonio Di Vito
Atripalda (AV)

Il ponte incollato, Maryland bridge, mi sembra una buona soluzione e un buon compromesso dopo l'insuccesso implantare. Auguri Fausto Perrone - Catanzaro

Scritto da Dott. Fausto Perrone
Catanzaro (CZ)

Gent.le Sig.ra Antonella può succedere che un impianto non si integri (generalmente si ha una percentuale di successo nell'implantologia del 96-97%), ma questo non pregiudica assolutamente il possibile inserimento di un altro impianto a condizione di fare un accurato esame della situazione attuale. cordialmente

Scritto da Dott. Francesco Andaloro
Varese (VA)