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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 16

Possono questi disturbi essere la conseguenza di un non corretto intervento?

Scritto da antonio / Pubblicato il
Dopo avere consultato una radiografia panoramica, mi è stato consigliato e successivamente fatto, un intervento di implantologia con 6 viti al superiore e 6 viti all'inferiore. Ora mi trovo con la linea mediana spostata (era perfetta), perimplantite (dalle radiografie risultano diverse tasche di 5-8 mm) e continui dolori sia sopra che sotto, oltre al fatto che dove mi è stata posizionata la vite in corrispondenza della linea mediana mi si gonfia spesso e devo ricorrete agli antibiotici e creme per le gengive. Ho fatto anche un ciclo di laser ma non è cambiato nulla. Ho fatto oltre 20 sedute per cercare di migliorare la malocclusione, ma più di tanto non è stato possibile ottenere e la linea mediana è rimasta spostata. Preciso che curo scrupolosamente l'igiene orale con colluttorio, scovolini e filo interdentale. Soffro spesso di cefalea, di vertigini (non ne ho mai sofferto prima), ho dolore all'anca, ho disturbi della digestione, salivazione notturna, dolori alla mandibola. Possono questi disturbi essere la conseguenza di un non corretto intervento? Ringrazio e saluto. Antonio
Sicuramente i suoi disturbi possono dipendere dalla patologia iatrogena (causata dalle cure mediche) indotta dagli impianti incongrui e dalla protesi mal fatta. Si è creata una malocclusione che ora determina questi disturbi. Non è semplice dare consigli a distanza in un caso così sfortunato..

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Antonio, evviva l'implantologia a tutti i costi e fatta da chiunque. Sarei curioso di sapere se le sono stati estratti i denti che aveva o se era un edentulo, dato che parla di linea mediana, denti che molto probabilmente si sarebbero potuti curare con la Parodontologia, ma l'Implantologia è di moda e piace tanto a voi pazienti e sa tanto di moderno e di tecnologico, non rendedondivi invece conto che è un fallimento della terapia Odontoiatrica clinica e chirurgica qualsiasi essa sia!Molto più facile estrarre un dente che curarlo!Non capirò mai perchè voi pazienti vi fate "torturare in silenzio e spendete cifre folli ed accettate tutto, fallimenti compresi, ma basta che sia implantologia, poi per fesserie di nessuna importanza riguardanti il resto dell'Odontoiatria, denunciate spesso a torto, il Dentista. Questo lo dico con cognizione di causa perchè ho fatto per circa 30 anni il CTU, ossia il Consulente Tecnico D'Ufficio, ossia il Perito del Giudici, in parole povere e ne ho viste tantissime, di tutti i colori, ma pochissime riguardanti implantologia anche pessima se non adirittura dolosa. Basta andare su You Tube e si vedono filmati allucinanti in cui si estraggono in una seduta 30 denti per sostituirli con impianti. Denti detti con Parodontiti incurabili e che invece erano curabilissime e il paziente accetta in silenzio tutto questo! Assurdo!Per l'implantologia mai! Quale fascino mai ha su di voi? Ma torniamo a Lei, premesso che non si pianifica una implantologia seria con una OPT ma con studi radiologioci e clinici preimplantologici ben più approfonditi e seri, mi dispiace dirle che evidentemente c'è qualcosa di molto serio che non va nell'implantologia fatta. Non può avere perimplantiti e tasche perimplantari così profonde e gengiviti diffuse dopo una implantologia se questa fosse stata attuata a regola d'arte. Poi mi parla di Laser. E parlandomi di Laser in tasche perimplantari e parodontali e gengiviti e carenze di osso e difetto ossei, chiarisce subito che è capitato con qualcuno che di Parpdontologie e di implantologia , guardi non voglio dire altro se non che il Laser in Parodontologia é tutto FUMO e niente ARROSTO, è un richiamo per le "allodole".Il Laser non cura assolutamente nè la parodontite nè le Recessioni Gengivali nè le gengiviti. Nè con esso si fa chirurgia parodontale gengivale, mucogengivaole od ossea per il semplice motivo che se per disgrazia "toccasse" l'osso, questo si necrotizzerebbe con grave danno parodontale ed alla persona! Allora c'è chi lo usa per disinfettare il solco o gengivale o le tasche ma le Preciso, non per polemica ma perché, nella mia esperienza, avendole, all'Università, provate entrambe, che Il curettage e Scaling lo si fa con gli strumenti a mano, Curette, Scaler, etc e non con il Laser o altro perché è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell'osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" . Per di più col curettage e scaling si ottiene insieme alla rimozione del tessuto di granulazione l'abbattimento fino al 99% della carica batterica iniziale. Tra l'altro, il laser non è certo lo strumento ideale per intervenire chirurgicamente sulla modellazione gengivale, La Gengivectomia deve comprendere anche la Gengivoplastica e spesso si deve arrivare al periostio e a sfiorare l'osso e col laser è pericolosissimo perchè può causare necrosi dello stesso. Tra l'altro non può asportare con sicurezza per l'osso ed il periostio interseptale, proprio la gengiva interseptale. Le tasche parodontali e perimplantari necessitano di una terapia adeguata che consiste in parole povere a ricostruire chirurgicamente tutti i tessuti che la malattia parodontale ha distrutto, osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo, nel primo caso si ha una rigenerazione, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment ossia con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration, ossia, Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration, ossia, Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Per ottenere questo, stavo dicendo, bisogna fare una Visita Parodontale con misurazione delle tasche, una preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling ed igiene orale, modelli di studio e Rx endorali in serie completa e proiezione parodontale e infine una seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche parodontali, le si confrontano con le prime misure della prima visita, dopo che è stato rimosso il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche parodontali col curettage e scaling. Come vede caro signore l'approccio a questa malattia è molto serio e non "alla carlona"!Deve sapere inoltre che una perimplantite con tasca parodontale e difetto opsseo, anche se non è corretto dire tasca parodontale perchè la tasca parodontale si forma intorno ad un dente nel parodonto mentre l'impianto non ha parodonto ma solo integrazione ossea che nella perimplantire viene meno. Ma per intenderci e farmi capire, consideri la perimplantite come la parodontite di un impianto! Purtroppo questo è spesso il destino di un impianto, spesso, non sempre! Ma non tutte le bocche possono ricevere un impianto. Ci deve essere un Parodonto sano, una occlusione regolare, una gnatologia perfetta, non ci devono essere malattie sistemiche particolari e tanto altro e questo viene spesso dimenticato dal Dentista oltre che non essere saputo dal paziente. E, a scanso di equivoci, nel mio Studio si fa implantologia, ma solo se serve e se si può fare. Lelascio una foto come esempio.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Temo che il suo trattamento non sia stato eseguito in maniera ottimale, tuttavia per darle un parere utile è indispensabile visitarla. Cordialemente

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Egregio signor Antonio, non so fino a quanto sia colpa dell'intervento implantologico in quanto tale e quanto colpa, invece, dell'eventuale applicazione di una protesi dentaria ( di cui lei non ne fa accenno) applicata sugli impianti. Infatti tutta la sintomatologia che lei riferisce può verosimilmente essere attribuita alla posizione sbagliata della mandibola, che viene a sua volta determinata dall'occlusione dentaria. In tal caso, l'unica soluzione è la rimozione della protesi dentaria e la sua sostituzione con un'altra che rispetti i principi di una corretta occlusione. Ogni altro tentativo di aggiustamento può esserle inutile, se non dannoso! Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Purtroppo senza una visita e nemmeno una rx sarebbe scorretto darle un parere che possa risolvere i suoi dubbi, ma certo, da quello che lei racconta, il sospetto che sia stato vittima di una scorretta terapia riabilitativa è sicuramente dubbio. Una cosa è però certa, e in questo concordo pienamente col dott. Petti, l'utilizzo del laser è assolutamente inutile, se non dannoso, soprattutto se usato per curare una perimplantite. Il raggio laser infatti vetrifica la placca batterica e la attacca ancor più saldamente alla superficie implantare contaminata, rendendo quasi impossibile la sua rimozione e di conseguenza la guarigione. Una perimplantite infatti si cura con un intervento chirurgico volto a rimuovere meccanicamente il tessuto infetto, e con un innesto osseo che ripristini i volumi preesistenti. Per correttezza di informazione le debbo anche dire che non sempre il successo è garantito e che spesso è meglio togliere l'impianto contaminato, ricostruire l'osso e ripetere l'intervento di inserzione della fixture. Si faccia vedere da un chirurgo esperto e gli prospetti il suo caso per trovare una soluzione. Buona fortuna
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Scritto da Dott. Bruno Cirotti
Roma (RM)

Non sarei così sicuro sull'intervento malfatto. Ho assistito ad interventi magistralmente eseguiti con i materiali migliori oggi sul mercato, ed eseguiti nelle condizioni di più assoluto rigore aseptico, che sono naufragati miseramente in poco tempo. Le dico anche che per scelta personale, ad un certo punto smetto anche di chiedermi il perchè di come, certe cose, alle volte accadano. Probabilmente ha ragione il dott. Petti quando dice (con licenza di parafrasi) che non tutte le bocche possono permettersi gli impianti, per vari motivi. Ora non le resta che sottoporsi alla visita di un bravo odontoiatra che possa arginare la situazione, ma dovrà versare anche a quest'ultimo un onorario. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Sig. Antonio, in letteratura troviamo percentuali altissime di successi implantari, in questo portale parliamo spesso d’insuccessi, forse c'è una letteratura da rivedere, perché molti decantano successi e nascondono nel cassetto gli insuccessi. A distanza e senza la minima conoscenza cinica non è possibile giudicare se gli interventi erano corretti.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Concordo pienamente con le riposte dei miei colleghi nei riguardi di una implantologia eseguita con faciloneria e mai negata a nessuno. Ma così van oggi le umane cose, basta davvero poco per essere convinti di essere provetti implanologi con la spinta e le rassicurazioni delle molte ditte venditrici. Auguri Michele Lasagna

Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Gentile Antonio, purtroppo alle volte vengono messi impianti con semplicità. La bocca è un ambiente importante, che svolge funzioni molto complesse anche se apparentemente non sembrerebbe. E' necessario fare una valutazione seria di ogni caso e saper dire di no. Non tutti possono mettere impianti per tante ragioni.Il suo caso è da rivedere. Cordiali saluti.

Scritto da Dott.ssa Barbara Boniello
Ciampino (RM)

Gentile Sig. Antonio, penso che il suo caso vada ad inserirsi tra quelli di insuccesso implantare. Bisognerebbe avere il coraggio di estrarre gli impianti con problemi e ricominciare da capo. Il laser non serve a nulla nel suo caso. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Caro Sig. Antonio, è chiaro che qualcosa non funzioni, ovviamente per valutare bene la situazione occorrerebbe una visita scrupolosa o tanto per iniziare una ortopanoramica da poter consultare, se potesse inviarla le saprei dare una risposta più esaustiva, non potendo vedere la situazione non mi sento di azzardare diagnosi. Cordialmente

Scritto da Dott. Emanuele Santi
Roma (RM)

I disturbi che riferisce sono certamente dovuti alla incongruità della due protesi, quella superiore e quella inferiore che probabilmente determinano una malocclusone. Carichi eccessivi e maldistribuiti possono dare i disturbi generali e locali che lamenta: ovviamente dopo aver visto le radiografie del caso e fatta una visita si potrebbe fare una programmazione: in tutti casi dare la priorità alla sostituzione di una o entrambe le protesi innanzitutto per trovare un centro e una adeguata distribuzione dei carichi (ammesso che gli impianti siano recuperabili. ma prima dell'intervento d implantologa aveva denti? o aveva due protesi mobili? forse bisognerebbe partire la lì, azzerare la sua occlusione magari con un bite se non è possibile rimuovere le protesi e vedere dove muscoli portano la sua mandibola (probabilmente è forzata all'indietro verso l'articolazione temporo-mandibolare vista la sintomatologia vertiginosa). il bite scaricando e distribuendo le forze potrebbe alleviare la sintomatologia e indicare la va da seguire per una nuova occlusione. Il suo caso sembra chiaro dal punto d vista dagnostico ma complesso per il da farsi senza una visita e delle lastre.
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Scritto da Dott. Marco Bianchini Ciampoli
Roma (RM)

Gent.mo sig. Antonio, concordo con i colleghi che mi hanno preceduto. Purtroppo, in considerazione dei sintomi che Lei manifesta, la situazione andrebbe valutata attentamente, oltre che con una visita odontoiatrica, anche con l'aiuto delle radiografie pre e post implantologia, in modo da impostare un piano terapeutico corretto. Cordialmente

Scritto da Dott. Pellegrino Di Troia
Parma (PR)

Egregio paziente, Leggendo le sue righe mi sembra che lai cerchi una soluzione ad un quesito che NESSUNO sarebbe in grado di dare senza una visita clinica! Il mio parere è che lei, avendo perso la fiducia nel suo dentista, dovrebbe rivolgersi ad uno specialista per ottenere risposte. Magari sentirne più di uno. L'implantologia è una branca dell'odontoiatria che, se fatta con professionalità e competenza, può risolvere problemi di edentulia (mancanza dei denti), ma che, se eseguita con superficialità, provoca solo delusioni. Ora le faccio io una domanda: la macchina fa un rumorino nella parte anteriore. Farà bene il meccanico a sostituire la sospensione, o rea solo un sassolino nella gomma? Cordialmente.
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Scritto da Dott. Giuseppe Scandale
Roseto degli Abruzzi (TE)

Caro Antonio a tutto ce soluzione, corretta diagnosi porta a corretta terapia, e da quanto ho capito la sua terapia e di nuovo chirurgica cioè aprire gengiva, fresare la parte esposta alla carica batterica, disinfettare con lavaggi e chiudere la gengiva, se non c'è mobilita dell impianto si considera impianto sopravvissuto, di certo non si può parlare di successo implantare ma di sopravvivenza, terapia molto semplice ma non si può predire la durata di norma resistono se rimane una quantità di osso da garantire resistenza biomeccanica, questa e la soluzione più semplice e meno costosa nel immediato questo per la cura della perimplantite. Mentre per un occlusione corretta va analizzata e corretta facendo se possibile smontare la struttura e rifacendo, si fa una struttura magari stavolta di natura provvisoria, tale da poter correggere e adattare, per portarla di nuovo in equilibrio occlusoneuromuscolare. Dott. Z. Haidar Parma (PR)
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Scritto da Dott. Zein Abedine Haidar
Parma (PR)