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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 3

Granuloma sotto un incisivo laterale devitalizzato

Scritto da Francesca / Pubblicato il
Buongiorno, vorrei chiedere un consulto per una problematica dalla quale non riesco a districarmi. Un mese fa mi sono recata da un dentista per un problema ad un molare. Il dottore, facendomi la panoramica, mi ha trovato un granuloma sotto un incisivo laterale devitalizzato 28 anni fa ed incapsulato 10 anni fa. Il granuloma credo sia lì almeno da 7 anni, perché ho un vago ricordo che il mio vecchio dentista in una precedente panoramica mi aveva accennato ad un'infezione sotto quel dente. Non ho dolore, né fastidio, a volte quando distendo le labbra per sorridere sento come leggermente "tirare". Quest'ultimo dentista/chirurgo che mi ha fatto la panoramica mi ha parlato subito di apicectomia perché, a suo dire, sarebbe rischioso togliere una capsula che sta lì da 10 anni sopra un moncone probabilmente debole. Preciso che la capsula è doppia, perchè anche l'incisivo centrale è devitalizzato, quindi la capsula è unica. Fissata con cemento provvisorio 10 anni fa. Premetto che sono, purtroppo, fortemente odontofobica e soffro di attacchi di panico per cui per me anche la più banale otturazione mi crea grandi problemi di ansia difficili da gestire. Ho voluto chiedere un altro parere e, stavolta, la dentista che mi ha visitata ha optato per ricanalizzazione sostenendo che in teoria l'apicectomia dovrebbe essere l'ultima alternativa. In tal caso, di quante sedute necessiterebbe un ritrattamento? Ed è necessaria una terapia antibiotica? Adesso sono abbastanza confusa, il pensiero di un intervento mi spaventa parecchio anche perchè so che il granuloma può comunque recidivare dopo l'apicectomia. Di contro, se togliendo la capsula si rompe il moncone sono fritta. In tutto questo c'è l'aspetto psicologico che, purtroppo, da alcuni medici è sottovalutato ma per me è prioritario. Sono quindi allo sbaraglio sotto tutti i punti di vista. Mi scuso per la lunghezza del post e spero possiate aiutarmi a fare luce. Grazie

Cara Signora Francesca, buongiorno. A mio giudizio ha ragione la Dottoressa che vorrebbe rifare la terapia canalare! Detto questo, g guardi che il problema è molto semplice. Ci sono diverse soluzioni. 1- Si separa la corona protesica dell'incisivo laterale col granuloma da quella dell'incisivo centrale. La si rimuove o con l'estrattore (dice che è cementata con cemento provvisorio) o tagliandola se non si riuscisse a rimuoverla. Se si fratturasse il moncone sottostante o avesse carie o avesse malacia, non succederebbe niente di particolare perché la radice sembra essere sana e robusta ed il parodonto anche ( previo ovviamente conferma con sondaggio parodontale ed Rx endorale ( la OPT non serve a niente e non capisco perché ci si ostini ad usarla per queste patologie). Si rimuove la vecchia terapia canalare e la si rifà chiudendo all'apice. C'è chi la fa in una seduta e chi in tre sedute. In quest'ultimo caso bisogna chiudere i canali: Personalmente faccio in una seduta o se non possibile in più sedute usando come chiusura nelle sedute intermedie una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria. se si lascia il dente chiuso con medicazione non similosmotica o peggio chiuso definitivamente evidentemente in una situazione clinica che non avrebbe dovuto prevedere la chiusura in prima seduta, la pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! Poi si farebbe un pernomoncone ed una nuova corona protesica.
2-In alternativa si può ( a seconda del materiale della corona protesica) forare la corona che poi sarà ottorata adeguatamente a fine terapia).
3- Se non si volesse fare tutto questo si deve fare una terapia retrograda e non una apicectomia.

Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Bisogna poi fare un sondaggio parodontale per valutare la presenza o no di tasche parodontali. Come vede una Visita Odontoiatrica Seria è molto meno Semplice di Quanto si possa Pensare o Immaginare ed ancor più la terapia!!!

Le lascio un poster di una retrograda, fatta anni fa, cosa ben diversa da una apicectomia che è una amputazione dell'apice che è soggetto a recidive della osteolisi perchè non sigillabile, ma qui mi fermo perché si aprirebbe un discorso lunghissimo che non è il caso di fare ore ma se va a cercare tra le mie risposte troverà questo argomento, le dico solo che L'apicectomia classica, è retaggio del passato e di alcuni Chirurghi Maxillo Facciali od Orali che non si "intendono" di Endodonzia e chirurgia endodontica, non permette il sigillo apicale, accorcia, indebolendola , la radice del dente e non solo non serve a niente ( salvo che l'osteolisi periapicale non fosse veramente molto estesa ed avesse provocato complicazioni con indebolimento ed assottigliamento dei tavolati ossei vestibolari e palatali e agli altri denti da cui forse l'apertura sia vestibolare che palatale che ha descritto ( chieda ala suo Dentista)) ma è causa di recidive per reinfezioni per mancanza del sigillo apicale che non può essere indiscutibilmente realizzato se l'apice non è preparato in modo particolare (a becco di flauto e ritrattato per via retrograda e sigillato)! ! :) Ovviamente tutto ed in ogni soluzione con copertura antibiotica contro i batteri gram negativi anaerobi ed a largo spettro e per un periodo di almeno 10/14 giorni ( da iniziare qualche giorno prima) a seconda della situazione clinica, della terapia scelta e dell'antibiotico. Cari saluti

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Il fatto è che si vede molto chiaramente che il dente ha la corona infiltrata.. Se non si interviene, il dente andrà perso. Cioè il problema non sta solo nel granuloma, ma nella corona del dente sotto la capsula (il "moncone") è cariato severamente, ma sembra ancora recuperabile. Il mio consiglio è questo: fare un ritrattamento ripetendo la canalare per tentare di eliminare il granuloma. La apicectomia non ha una percentuale di successo molto elevata. Il ritrattamento assai maggiore (è anche un dente "facile", con un solo canale, presumibilmente). Per la procedura si potrebbe fare così: sezionare la capsula del 22, lasciando quella del 21. Pulire la carie del 22 e fare ritrattamento. Mettere capsula (e perno endocanalare) provvisori (per sorridere e non andare mai senza dente esteticamente parlando) per le sedute necessarie al ritrattamento. Se poi la terapia avrà successo, ed il granuloma si riassorbe (non è detto, i ritrattamenti sono sempre una incognita, ma va assolutamente tentato), si passerà a perno e corona definitivi, salvando il dente. Sembra complicato, ma in realtà per un buon dentista non è difficile. Quanto alla paura, comprensibilissima alla sua età (avrà avuto certamente traumi odontoiatrici in passato..) la soluzione principe è la sedazione cosciente inalatoria. Legga i miei numerosi articoletti in questo sito per vedere di che si tratta. Sicuramente nella sua città c'è chi la usa. In genere chi la usa è anche un dentista valente. Se non trova, forse posso cercare io per lei.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sig.ra Francesca, dopo tutti questi anni, il tutto deve essere rivisto, con probabilità anche la riabilitazione è obsoleta! Le cure proposte sono entrambe valide, ma probabilmente sono solo l'inizio delle vere cure.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)