Grossa carie al molare inferiore
Scritto da Carlo / Pubblicato il
Salve, il mio dentista, già bravo nel ritrattarmi canali già devitalizzati, ha visto da una lastra che sull'ultimo molare inferiore (devitalizzato e con corona molto vecchia) presenta purtroppo una grossa carie che si trova proprio nella zona centrale in pratica lasciando solo più un sottile strato di dente che collega le due radici per cui teme che la parte rimasta sia troppo poca per ricostruire e mettere nuova corona per cui consiglia impianto. E dire che le due radici sono buone. La carie si è instaurata proprio in mezzo. Voi cosa ne pensate? Non ho mai perso un dente. Grazie in anticipo
Pubblicato il 17-12-2018
Che lei ha un bravo dentista e quindi giustamente dovrebbe ascoltare le sue indicazioni, considerando che l'ha visitata clinicamente e le ha fatto una radiografia presumibilmente, quindi ha molti più elementi di noi per fare diagnosi e terapia relativamente al suo problema. come logica, se il dente sarà recuperabile, sarà lui il primo a tentare di recuperarlo.
Pubblicato il 17-12-2018
Difficile dire se è recuperabile o no. A parte che oggi si tende un po' troppo ad estrarre e impiantare viti, ci sono delle sostanze che sono in grado di riparare situazioni estreme come quella descritta (materiali biocompatibili che sostituiscono la sostanza dentale mancante etc). però, che dire?? Se questo dr. è stato così conservativo con gli altri denti, forse ha ragione a dire che con questo non si riesce.. Se avessimo una rx, forse potremmo dire di più. C'è anche la ipotesi di una rizectomia, cioè separare le radici e se c'è abbastanza corona residua, ricostruirli con una capsula che sarà collegata alle due radici come se fossero due denti singoli.. Sono valutazioni estreme di fronte ad una situazione difficile
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Pubblicato il 17-12-2018
Buonasera, se già pensa che il suo medico sia bravo perchè pone tale domanda? Inoltre come facciamo a rispondere senza una rx? .
Distinti saluti
Distinti saluti
Pubblicato il 17-12-2018
E se lo tagliassimo in due e poi si ottura la carie e si hanno due denti più piccoli ma con radici sue. Un piccolo suggerimento che alle volte è utile e.. buona fortuna
Pubblicato il 17-12-2018
Se ha una radiografia potremmo darle qualche indicazione in più. Purtroppo senza avere dati certi non è ragionevole esprimersi. In linea di massima è possibile anche eseguire una separazione di radici che può funzionare per un lungo periodo di tempo in alternativa ad un impianto, se le radici sono in buone condizioni.
Pubblicato il 17-12-2018
Caro Signor Carlo, buongiorno. I miei colleghi le hanno già espresso i loro pareri che poi sono anche i miei, in linea di massima! Ovvio che bisogna valutare la situazione clinica e semeiologica reale! Ha 48 anni, una età molto "colpita" dalla Parodontite o dalla endoparodontite, di cui non ci dice niente, se l'ha o no! Dico questo perché queste infezioni anche solo cariogene del pavimento della camera pulpare si associa spessissimo ad una lesione Parodontale dei 1°,2°,3° della forcazione che richiede una terapia Parodontale molto particolare, non dico complessa ma solo che bisogna saperla fare :) con membrane per rigenerazione parodontale profonda o, come le ha già detto il Dottor Passaretti, con una separazione delle radici che devono poi essere premolarizzate con perni moncone dopo avere ricostruito l'osso intorno ad esse e nello spazio tra esse (ovviamente se ci fosse una lesione della forcazione passante od almeno grave)e dopo aver realizzato delle corone protesiche in materiale idoneo delle due radici! Ha ragione anche il Dottor Sbarbaro che pone l'accento sul fatto che è scorretto verso il Suo Dentista, rivolgersi on line per un "controllo" su quanto il suo Dentista le propone come terapia! La Stima e la Reciproca Fiducia Medico-Paziente è indispensabile ed è un peccato che in Lei sia venuta meno! Ma in "difetto" non sono io ma Lei! Lei ha chiesto ed è come se fosse diventato mia paziente ed io ho il dovere di rispondere, mio malgrado, al meglio per consigliarla! Quindi mi sento di dirle quanto segue: Bisogna valutare la tenuta della parete del pavimento della camera pulpare dopo avere rimosso la "vecchia corona ed asportato tutta la carie". Esistono a tale proposito dei taglia smalto speciali con margine tagliente in diamante per saggiare la resistenza dello smalto e dentina e strutture dei denti. Ovviamente bisogna fare una visita Parodontale con sondaggio delle eventuali tasche e della forcazione, non solo in questo dente ma in sei punti di ogni dente di tutti i denti della bocca per valutare se fosse presente una Parodontite o se la lesione interadicolare fosse solo localizzata a questo dente di cui parliamo e quindi di natura Endoparodontale, ossia l'infezione endodontica radicolare e del pavimento ha infettato anche il parodonto e l'osso della forcazione! Dipende dallo stato di salute e lunghezza delle radici residue ed anche della estensione sotto gengiva o anche sotto la cresta ossea della carie: in tal caso si deve procedere ad un allungamento delle due corone cliniche delle due radici, ossia portar fuori la parte sana di esse da osso e gengiva,
dopo aver praticato un piccolo intervento parodontale di allungamento della corona clinica per portar fuori tutta la parte distrutta del dente e poterlo così curare e soprattutto fare un perno moncone su cui una nuova corona prima provvisoria in resina e poi definitiva in oro-ceramica o zirconio -porcellana, chiuda su una spalla ed un eventuale chamfer (smusso) preparata sul tessuto del dente e non su quello artificiale del perno-moncone che non garantirebbe il "sigillo" e quindi la "Qualità" della Protesi! Questo lo si fa con una chirurgia parodontale con gengivectomia in presenza di sufficiente banda di gengiva aderente o con un lembo mucoperiosteo a riposizionamento apicale ed osteotomia osteoplastica, se in presenza di banda insufficiente di gengiva aderente o di profondità di fornice. Ovviamente il perno moncone dovrebbe essere modellato con una "preparazione" cosiddetta Differenziata con approffondimento del Barrelling-in, cosa che pochi protesisti sanno fare, purtroppo :),le lascio una foto di un molare superiore in cui è stata estratta la radice vestibolo distale , che sono state recuperate con perni moncone e preparazione differenziate ed approfondimento del barrelling in ed intervento parodontale di allungamento della corona clinica ed anche di ricostruzione ossea parodontale per una parodontite (tasca parodontale con difetto osseo a più pareti complesso)! Dopo aver fatto una adeguata Diagnosi e piano di cura! Penso di avere risposto alla sua domanda! Questa è però Odointoiatria di Grande Qualità, non alla portata di tutti!
La Parodontite costituisce, di regola e salvo eccezioni, una controindicazione all'implantologia.(Un accuratissimo e Colto Studio di Charles J. Goodacre e W. Patrick Naylor della Loma Linda University, in California ha concluso che, e riporto dall'articolo del Dr.Adelmo Calatroni, si hanno maggiori certezze nel promuovere, quando possibile, la conservazione del dente attraverso la terapia endo-parodontale: in questo caso il rapporto costo-efficacia è risultato cinque volte migliore rispetto all'estrazione seguita dal posizionamento di un impianto.Bibliografia: Goodacre CJ, Naylor WP. Single implant and crown versus fixed partial denture: A cost-benefit, patient-centred analysis. Eur J Oral Implantol. 2016;9(2):59-68.)La qualità dell'osso in un Parodontopatico è di qualità "scadente".
Nei parodontopatici, ripeto, l'implantologia è controindicata se la Parodontite non viene curata! Salvo eccezioni e nel 47% dei casi va incontro alla perimplantite.Nei sani, ossia senza Parodontiti, è stato dimostrato che la riuscita della terapia è 5 volte superiore se si mantengono gli elementi dentari curandoli con la Conservativa-Endodonzia-Protesi e Chirurga Parodontale, rispetto alla Avulsione degli stessi denti e sostituzione con impianti (vedere Bibliografia citata).Nei denti si hanno fibre connettivali ed epiteliali che penetrano nel dente a sigillare l'osso ed il parodonto di cui l'osso è parte importante. Questa è la funzione principale ed essenziale della gengiva aderente! Negli impianti, essendo artificiali, le fibre suddette non possono penetrare ma solo "addossarsi" quindi non esiste un sigillo a protezione dell'osso sottostante (non del parodonto che non esiste più non essendoci il dente)! Succede allora che molto più facilmente si ha il distacco di questo falso attacco virtuale e non reale e, come intorno al dente si apre la Gengiva con la formazione di una tasca parodontale che apre la via alla Parodontite, così intorno all'impianto si forma molto più facilmente una tasca perimplantare che apre la via alla perimplantite. Non parliamo poi della differenza abissale tra una radice artificiale osteointegrata e quindi fissa e un dente col suo Parodonto e ligamento alveolo dentale che costituisce una vera e propria articolazione ed ammortizzatore dei traumi occlusali e trasversali!Cosa ,importante perché nel tempo i denti si muovono, si inclinano mesialmente per compensare la perdita interprossimale di sostanza e se non avvenisse questo, si perderebbe il punto di contatto interprossimale con danni gravi ai denti e soprattutto al parodonto. I denti poi col tempo si consumano occlusalmente ed allora per mantenere la dimensione verticale della bocca, i denti estrudono in continuazione molto lentamente e con tutto questo viene mantenuta la fisiologica salutare dinamica gnatologica dell'intero sistema odontostomatologico, compresi i muscoli i nervi e le articolazioni temporo mandibolari e ! Con gli impianti, in parole povere no! Non dico che l'implantologia sia da non fare. Dico solo che ci devono essere le indicazioni corrette e che è meglio sempre un dente proprio ad un impianto. Questo lo sottolineo perché troppo spesso ho visto estrarre denti praticamente sani, nel senso di curabilissimi conservativamente, endodonticamente o parodontalmente, per sostituirli con impianti. Basta fare un giro su You Tube e si vedono "delitti" e "crimini" con l'estrazione spesso di tutti i denti per sostituirli con impianti, roba da "matti"! Lo dico con cognizione di causa, da Parodontologo quale sono da tutta la vita ed Implantologo ma solo se "quella" bocca può ricevere impianti!:)Bisogna valutare la presenza o no di malattie autoimmuni e del sistema Parenchimale! Analisi ematologiche base come Emocromo con formula, funzionalità epatica, gamma globuline, anticorpi anti ANA ed anti ENA, Proteina C reattiva, Ra Test, Aslo ed altro! Cerchi un bravo Parodontologo che, se fosse competente avrebbe anche capacità Cliniche e di Semeiotica Medica per valutare tutto l'Organismo!Ha fatto una Visita Gnatologica con valutazione delle disclusioni in lateralità, protrusiva e Relazione Centrica con lo studio delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali? Cari Saluti e guardi il poster che le lascio di denti veramente molto compromessi anche con osteolisi e curati e lesioni delle forcazioni molto gravi ed in bocca dopo oltre 25-30 anni a dimostrazione che i denti si curano e non si estraggono. :)
dopo aver praticato un piccolo intervento parodontale di allungamento della corona clinica per portar fuori tutta la parte distrutta del dente e poterlo così curare e soprattutto fare un perno moncone su cui una nuova corona prima provvisoria in resina e poi definitiva in oro-ceramica o zirconio -porcellana, chiuda su una spalla ed un eventuale chamfer (smusso) preparata sul tessuto del dente e non su quello artificiale del perno-moncone che non garantirebbe il "sigillo" e quindi la "Qualità" della Protesi! Questo lo si fa con una chirurgia parodontale con gengivectomia in presenza di sufficiente banda di gengiva aderente o con un lembo mucoperiosteo a riposizionamento apicale ed osteotomia osteoplastica, se in presenza di banda insufficiente di gengiva aderente o di profondità di fornice. Ovviamente il perno moncone dovrebbe essere modellato con una "preparazione" cosiddetta Differenziata con approffondimento del Barrelling-in, cosa che pochi protesisti sanno fare, purtroppo :),le lascio una foto di un molare superiore in cui è stata estratta la radice vestibolo distale , che sono state recuperate con perni moncone e preparazione differenziate ed approfondimento del barrelling in ed intervento parodontale di allungamento della corona clinica ed anche di ricostruzione ossea parodontale per una parodontite (tasca parodontale con difetto osseo a più pareti complesso)! Dopo aver fatto una adeguata Diagnosi e piano di cura! Penso di avere risposto alla sua domanda! Questa è però Odointoiatria di Grande Qualità, non alla portata di tutti!
La Parodontite costituisce, di regola e salvo eccezioni, una controindicazione all'implantologia.(Un accuratissimo e Colto Studio di Charles J. Goodacre e W. Patrick Naylor della Loma Linda University, in California ha concluso che, e riporto dall'articolo del Dr.Adelmo Calatroni, si hanno maggiori certezze nel promuovere, quando possibile, la conservazione del dente attraverso la terapia endo-parodontale: in questo caso il rapporto costo-efficacia è risultato cinque volte migliore rispetto all'estrazione seguita dal posizionamento di un impianto.Bibliografia: Goodacre CJ, Naylor WP. Single implant and crown versus fixed partial denture: A cost-benefit, patient-centred analysis. Eur J Oral Implantol. 2016;9(2):59-68.)La qualità dell'osso in un Parodontopatico è di qualità "scadente".
Nei parodontopatici, ripeto, l'implantologia è controindicata se la Parodontite non viene curata! Salvo eccezioni e nel 47% dei casi va incontro alla perimplantite.Nei sani, ossia senza Parodontiti, è stato dimostrato che la riuscita della terapia è 5 volte superiore se si mantengono gli elementi dentari curandoli con la Conservativa-Endodonzia-Protesi e Chirurga Parodontale, rispetto alla Avulsione degli stessi denti e sostituzione con impianti (vedere Bibliografia citata).Nei denti si hanno fibre connettivali ed epiteliali che penetrano nel dente a sigillare l'osso ed il parodonto di cui l'osso è parte importante. Questa è la funzione principale ed essenziale della gengiva aderente! Negli impianti, essendo artificiali, le fibre suddette non possono penetrare ma solo "addossarsi" quindi non esiste un sigillo a protezione dell'osso sottostante (non del parodonto che non esiste più non essendoci il dente)! Succede allora che molto più facilmente si ha il distacco di questo falso attacco virtuale e non reale e, come intorno al dente si apre la Gengiva con la formazione di una tasca parodontale che apre la via alla Parodontite, così intorno all'impianto si forma molto più facilmente una tasca perimplantare che apre la via alla perimplantite. Non parliamo poi della differenza abissale tra una radice artificiale osteointegrata e quindi fissa e un dente col suo Parodonto e ligamento alveolo dentale che costituisce una vera e propria articolazione ed ammortizzatore dei traumi occlusali e trasversali!Cosa ,importante perché nel tempo i denti si muovono, si inclinano mesialmente per compensare la perdita interprossimale di sostanza e se non avvenisse questo, si perderebbe il punto di contatto interprossimale con danni gravi ai denti e soprattutto al parodonto. I denti poi col tempo si consumano occlusalmente ed allora per mantenere la dimensione verticale della bocca, i denti estrudono in continuazione molto lentamente e con tutto questo viene mantenuta la fisiologica salutare dinamica gnatologica dell'intero sistema odontostomatologico, compresi i muscoli i nervi e le articolazioni temporo mandibolari e ! Con gli impianti, in parole povere no! Non dico che l'implantologia sia da non fare. Dico solo che ci devono essere le indicazioni corrette e che è meglio sempre un dente proprio ad un impianto. Questo lo sottolineo perché troppo spesso ho visto estrarre denti praticamente sani, nel senso di curabilissimi conservativamente, endodonticamente o parodontalmente, per sostituirli con impianti. Basta fare un giro su You Tube e si vedono "delitti" e "crimini" con l'estrazione spesso di tutti i denti per sostituirli con impianti, roba da "matti"! Lo dico con cognizione di causa, da Parodontologo quale sono da tutta la vita ed Implantologo ma solo se "quella" bocca può ricevere impianti!:)Bisogna valutare la presenza o no di malattie autoimmuni e del sistema Parenchimale! Analisi ematologiche base come Emocromo con formula, funzionalità epatica, gamma globuline, anticorpi anti ANA ed anti ENA, Proteina C reattiva, Ra Test, Aslo ed altro! Cerchi un bravo Parodontologo che, se fosse competente avrebbe anche capacità Cliniche e di Semeiotica Medica per valutare tutto l'Organismo!Ha fatto una Visita Gnatologica con valutazione delle disclusioni in lateralità, protrusiva e Relazione Centrica con lo studio delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali? Cari Saluti e guardi il poster che le lascio di denti veramente molto compromessi anche con osteolisi e curati e lesioni delle forcazioni molto gravi ed in bocca dopo oltre 25-30 anni a dimostrazione che i denti si curano e non si estraggono. :)
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Pubblicato il 17-12-2018
Sig. Carlo, perché dubitare di un bravo Odontoiatra? Se ci fossero dubbi sulla sentenza emessa ne deve parlare con il suo odontoiatra.,........................
Pubblicato il 18-12-2018
Gentile Signor Carlo buongiorno.
Non è possibile rispondere oggettivamente al suo quesito per mancanza di dati diagnostici. Né è possibile farlo in via di principio poiché non esiste una soluzione tutto o nulla al suo quesito clinico, ma come è facile immaginare le possibilità di ripristino dipendono da molte variabili fisiopatologiche che si combinano in molteplici quadri morfofunzionali ciascuno con la sua terapia.
Ciò che deve chiedere al suo dentista è la terapia con la migliore prognosi a distanza e con il miglior rapporto costi-benefici considerando sia i possibili vantaggi di poter realmente conservare il suo dente per un ragionevole periodo di tempo e bypassare la chirurgia implantologia, sia al contrario un fallimento precoce delle terapie conservative e la necessità di affrontare poi altre soluzioni non proprio banali né gratuite ( ad esempio il classico ponte con la limatura dei denti adiacenti, o l'impianto di una vite in titanio, dopo l'estrazione del dente ripristinato e poi fallito) .
Chi meglio del suo bravo dentista può rispondere?
Cordiali saluti.
Non è possibile rispondere oggettivamente al suo quesito per mancanza di dati diagnostici. Né è possibile farlo in via di principio poiché non esiste una soluzione tutto o nulla al suo quesito clinico, ma come è facile immaginare le possibilità di ripristino dipendono da molte variabili fisiopatologiche che si combinano in molteplici quadri morfofunzionali ciascuno con la sua terapia.
Ciò che deve chiedere al suo dentista è la terapia con la migliore prognosi a distanza e con il miglior rapporto costi-benefici considerando sia i possibili vantaggi di poter realmente conservare il suo dente per un ragionevole periodo di tempo e bypassare la chirurgia implantologia, sia al contrario un fallimento precoce delle terapie conservative e la necessità di affrontare poi altre soluzioni non proprio banali né gratuite ( ad esempio il classico ponte con la limatura dei denti adiacenti, o l'impianto di una vite in titanio, dopo l'estrazione del dente ripristinato e poi fallito) .
Chi meglio del suo bravo dentista può rispondere?
Cordiali saluti.
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Dentista Liguria, Savona
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