Menu

Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 10

SI PUO' FARE LA PULPOTOMIA SE IL DENTE HA UNA TASCA GENGIVALE?

Scritto da Cristina / Pubblicato il
Salve ho 30 anni vorrei evitare la cura canalare. Ho una carie molto profonda al secondo molare (quasi arrivata alla polpa) che ha anche una tasca gengivale non ancora diventata paradontite. Quando uso lo spazzolino sento una scossa quindi non so se si può fare la pulpotomia o incappucciamenti. Grazie
Il dente deve essere aperto e la carie pulita, quindi sarà il collega a valutare se è possibile limitarsi ad una pulpotomia o un semplice incappucciamento o isolamento con idrossido di calcio oppure è necessario procedere ad una terapia canalare completa (più probabile nell'adulto), indipendentemente dal fatto che abbia o meno una tasca parodontale.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Cara Signora Cristina, buongiorno. Le ha risposto sapientemente come sempre il Dottor Sbarbaro :) Aggiungo solo per completezza e perché la mia risposta sia Esaustiva che la prima cosa da fare è valutare la "Vitalità della Polpa Dentale, la seconda fare una diagnisi etiopatogenetica sulla tasca parodontale perché dire come dice "ha anche una tasca gengivale non ancora diventata parodontite", non significa proprio niente, legga più sotto al segno ***: La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Potrebbe avere delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente) se vi fossero misure superiori a 4 mm (fino ad un massimo di 14 mm, ci sarebbero delle tasche Parodontali , sintomo di una Parodontite DNDD. Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte! *** E' stato fatto un Sondaggio Parodontale non solo di questi denti ma di tutti i denti? Scommetto di no! Lei Ha Bisogno di una Visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc. La invito a leggere tra le mie pubblicazioni e Articoli nel mio profilo in Dentisti-Italia, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'LA PIORREA.....QUESTA SCONOSCIUTA!' e "VISITA PARODONTALE" ! Ok? ! Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! Il Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia, poi sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, Le lascio una Poster di Parodontiti con vari tipi di tasche curate con la chirurgia ossea ricostruttiva e con quella Rigenerativa Profonda. Per concludere il discorso sulla Terapia parodontale le dico: la TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo...nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a guisa di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. ORA Le domando solo una cosa: e' stata fatta questa doppia visita così come l'ho descritta con una preparazione Parodontale iniziale tra la prima e la seconda visita? Sicuramente NO! E se confermasse il no, significherebbe che chi l'ha visitata non è Parodontologo! Mi scriva in privato, troverà i miei contatti sul mio profilo! Cari saluti. Le lascio un Poster di una Parodontite con i difetti Ossei descritti. Cari Saluti
CONTINUA A LEGGERE
g.petti-ca-difetti-ossei-parod.157.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Da effettuare al più presto la rimozione dei tessuti dentali infetti e di eventuale vecchia otturazione interessati dalla carie, quindi si valuterà la profondità della lesione e la possibilità o meno di eseguire l'otturazione con varie metodiche, a seconda della prossimità della polpa dentale, oppure di effettuare una terapia canalare (devitalizzazione) del dente che richiederà poi la successiva otturazione od il confezionamento di una corona o di un intarsio a seconda della struttura dentale residua e del carico a cui è sottoposto il dente. la presenza di una "tasca gengivale" minima non in flogosi non influenza le terapie anzidette.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Ettore Ferramosca
Vicenza (VI)

La scelta la farà il collega quando tratterà il dente. Normalmente nell'adulto si effettua un incappucciamento se ancora il dente si mostra vitale.  Per quanto riguarda la tasca essa va trattata

Scritto da Dott.ssa Giusj Cecconi
Messina (ME)

Sig. Cristina per evitare le cure canalari basta semplicemente essere ligi alla visita semestrale. Ora lei si è già fatta diagnosi di carie quasi arrivata alla polpa che ha anche una tasca gengivale non ancora diventata paradontite e vorrebbe anche dire all'odontoiatra come deve procedere! Le consiglio per la salute della sua bocca già in queste condizioni a soli 31 anni, di abbandonare internet e di rivolgersi a un semplice odontoiatra, che richieda la parcella della visita e stare alle sue indicazioni senza interferire, cosi avrà un responsabile della salute della sua bocca che le saprà conservare i suoi denti a lungo, in internet tutti possono scrivere ma nessuno si assume poi le responsabilità e questo, nel campo della salute porta a volte anche a gravi conseguenze mutilanti senza un responsabile.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Mi scusi Cristina, ma è già stata dal dentista o la sua è un'autodiagnosi? Francamente quando un cliente mi suggerisce la terapia prima ancora che io abbia fatto diagnosi, un pò mi ci scappa da ridere, a parte la magra figura che regolarmente ci rimedia. Niente di grave, ma la paura e la preoccupazione si combattono andando dal medico e stabilendo un rapporto di fiducia che poggia su solide garanzie. Altrimenti tutto resta nel campo delle suggestioni. Lei rischia di fare un lungo giro di consultazioni. La sua condizione clinica è elementare e qualsiasi DENTISTA la può risolvere. Coraggio.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Massimo Scaramelli
Pisa (PI)

Cara Cristina, noi non possiamo decidere se devitalizzare o no, e' la situazione contingente che ce lo impone dopo un'attenta visita. A noi compete la diagnosi corretta per una conseguente terapia. Nel suo caso ci sono due elementi che condizioneranno la condotta del dentista cioe' la situazione parodontale e la carie; sara' il collega deputato alla cura che decidera' come curare queste due patologie

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

La tasca del parodonto spesso è collegata con problemi della polpa....ma possono essere due problemi distinti... la sensibilità è infatti segno di vitalità e quindi la polpa è vitale....quindi se la carie è complicata la devitalizzazione è necessaria e la cura della tasca, con modalità diverse a secondo della tipologia, saranno due terapie distinte e separate.

Scritto da Dott. Luciano Lo Passo
Napoli (NA)

Gentile Sig.ra Cristina, il suo dente ha due patologie ed entrambe vanno curate. Una non esclude la terapia dell'altra. Sarà il suo dentista a decidere la terapia più appropriata: Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)