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Domanda di Devitalizzazione

Risposte pubblicate: 5

E' normale sentire ancora dolore nonostante l'anestesia intrapulpare?

Scritto da Francesca / Pubblicato il
Salve, sono andata d'urgenza dal dentista per una carie profonda che aveva raggiunto la polpa e mi causava dolore, mi sottopongo quindi subito alla devitalizzazione; il dentista mi pratica l'anestesia all'interno della guancia (premolare superiore), facendo 3 punture in 3 punti vicini ma diversi (non so come si chiama questa anestesia, che comunque è stata indolore..tronculare?). Dopo un pò che stava lavorando con la polpa sentivo dolore, così mi ha praticato l'anestesia intrapulpare, ma mentre ripuliva l'ultimo dei 3 canali ho sentito di nuovo dolore, ci siamo fermati e ha deciso di continuare alla seduta successiva: è normale sentire ancora dolore nonostante l'anestesia intrapulpare?? la dottoressa ha attribuito il dolore al fatto che la polpa era infiammata e quindi l'anestesia non ha preso del tutto, ma questo vale anche per l'intrapulpare o solo per le altre anestesie? Comunque mi aveva prospettato la possibilità di sentire dolore allo svanire dell'anestesia, invece devo dire che il dente non mi ha fatto per nulla male e non ho preso nessun farmaco! Mi preoccupa solo dover ripetere quell'anestesia nella polpa, secondo voi a questo punto del procedimento posso sperare che il peggio sia passato e non sarà necessario praticarla di nuovo?
Sig.ra Francesca, quindi i canali non sono stati chiusi, per cui non possiamo sapere cosa succederà la prossima volta. Controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Francesca buongiorno, a volte capita a denti con delle carie profonde che da un pò di tempo sono dolenti l'effetto anestetico non è al massimo, con una medicazione intermedia al prossimo appuntamento concluderà la devitalizzazione solo con un pò di anestesia (esterna) e si fidi della sua dentista.

Scritto da Dott. Gianfranco Tortora
Brescia (BS)

Tutto regolare, può capitare che in corso d'opera si riacutizzi il dolore pulpare tanto da richiedere una nuova anestesia o uno stop alla seduta.
Ora lei avrà una medicazione intermedia, al prossimo appuntamento la collega le farà un'altra anestesia, pulendo bene i canali, per poi presumibilmente chiuderli con una otturazione canalare definitiva.
Sì il peggio a grandi linee è passato.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Cara Signora Francesca, buongiorno. Tutte queste domande le deve fare alla Sua Dentista che conosce la sua situazione Clinica e soprattutto che cosa Ella abbia fatto terapeuticamente ed in particolare se abbia chiuso provvisoriamente il dente o no! Prima di iniziare è stata fatta una Diagnosi? Dato che si è rivolto a noi, spero di farle cosa gradita dandole alcune informazioni e spiegazioni: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente!

Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici ed anche con un sondaggio parodontale e relativa visita Parodontale e Gnatologica!

Il dolore è praticamente sempre dominabile:sempre salvo eccezioni perché non conosco la sua situazione clinica, l'anestesia deve fare sempre effetto. Basta scegliere quella corretta: Basta una anestesia locale, tronculare chirurgica (la tronculare non si fa solo per i molari inferiori, si può fare per tutte le zone della bocca) completata da una anestesia locale plessica e nel caso subperiostea ed intraossea! E' vero che, in presenza di infezione l'anestesia può non fare pienamente effetto e si sente dolore". Questo perché l'effetto dell'anestesia potrebbe essere invalidata parzialmente perché è presente una forte infiammazione perché il PH locale si abbassa acidificando l'ambiente e l'anestetico libera la sua base attiva in ambiente basico o almeno neutro, non in ambiente acido! Ma, c'è un ma importantissimo, in queste situazioni, basta risolvere prima l'infiammazione e poi procedere all'anestesia, oppure fare una anestesia regionale, nel senso di tronculare del tronco nervoso che innerva quella particolare "regione" della bocca, da trattare terapeuticamente, anziché la sola anestesia locale!Ripeto, basta potenziare l'anestesia plessica o tronculare con anestesie peripress nello spazio parodontale e subperiostea ossea e, aperta la camera pulpare, intrapulpare, che l'effetto diventa pieno in qualsiasi situazione patologica! Curare significa prendersi cura del Proprio Paziente e non "abbandonarlo" come è successo a Lei. Sono molto perplesso! Questa è normalissima banalissima terapia odontoiatrica! Cari Saluti ed in bocca al lupo!

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

In genere questo succede quando si aspetta tanto, sopportando dolori sempre più seri, prima di farsi curare. Questo il più delle volte dipende dalla paura, e dalla associazione spontanea dolore forte- paura forte. Si supera questa condizione con la sedazione cosciente inalatoria che riduce sostanzialmente il timore del dentista e gli inconvenienti etc. Se poi, quando alla fine ci si presenta dal dentista ormai sfiniti, c'è già un infezione o una reazione periapicale in un dente con queste lunghe storie di sofferenze, il dentista dovrebbe valutare se è il caso di far sfiammare prima di procedere alla cura, con antibiotici. Questo proprio perchè se c'è una infezione etc, la anestesia è molto difficile da effettuare, può non funzionare del tutto, e la seduta diventa penosissima. Per la prossima volta, io credo che l'anestetico farà più effetto per terminare le cure...
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)